Sui Corni di Canzo

Ritratto di Rita
Rita
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Data rilievo: 
13/06/2014
Difficoltà: 
T3
Quota di partenza: 
280 m
Quota di arrivo: 
1 387 m
Dislivello: 
1 288 m
Lunghezza*: 
12.40 km
Tempo di salita o complessivo*: 
4h00'
Tempo di discesa: 
3h00'

Introduzione

I Corni di Canzo sono tra le cime più conosciute e frequentate delle Prealpi lombarde. Di modesta elevazione (sotto i 1400 metri) per la loro forma sono però ben riconoscibili tra le montagne del Triangolo Lariano. L’itinerario qui descritto parte da Valmadrera, alla frazione Belvedere a quota 280 metri.

Descrizione

Al termine della strada asfaltata si imbocca un bell’acciottolato in salita che, a tornanti, conduce alla cappelletta piramidale della VARS, punto di partenza per moltissimi itinerari della zona. Da qui si prosegue a sinistra, sempre sulla strada acciottolata, seguendo i segnavia 4 e 8. Si Supera la frazione di Mondonico e, dopo aver ammirato una piccola cascata, si raggiunge la località San Tomaso (580m, 0h35'), cappella posta su una bellissima terrazza naturale sopra Valmadrera. Alle spalle di San Tomaso una palina indica i sentieri 4 e 8 per Pianezzo.
Il percorso è segnalato con bolli di colore giallo/bianco/rosso. Proseguendo, ad un bivio, il sentiero si biforca: a destra il n. 8 conduce al Corno Ratt; mantenendo invece il n. 4 in direzione Pianezzo ci si trova a camminare in un bellissimo bosco di faggi. Con salita costante ed agevole si raggiunge l’Acqua del Fo (1000m, 2h00') area di sosta e di ristoro, con tavoli e panche in legno e una fontana costruita dalla SEV (Società Escursionisti Valtellinesi) nei pressi di un magnifico faggio monumentale (Fo, in dialetto locale). Si continua a salire comodamente nella splendida faggeta fino a raggiungere la Bocchetta di Luera (1221m, 2h30'), sella posta tra il Corno Orientale e il Corno Centrale. Si imbocca il sentiero di destra che in pochissimo tempo conduce, su prato in moderata salita, alla croce sommitale del Corno Orientale (1239m, 2h45').
Dopo una pausa obbligatoria, per ammirare il panorama che si perde dalla pianura ai monti più lontani dell’Alta Valtellina, si torna sui propri passi fino alla Bocchetta di Luera per intraprendere la salita, ben più impegnativa, della cresta orientale del Corno Centrale lungo la cresta est. Dalla bocchetta di Luera si segue quindi l’indicazione per il rifugio SEV Pianezzo, entrando subito nel bosco con moderata salita. Ad un certo punto il sentiero esce dalla vegetazione per attraversare un ghiaione a ridosso dell’imponente parete del Corno Centrale. Qui, senza alcuna indicazione, si diparte a sinistra un altro più piccolo sentiero ghiaioso che rimane tra gli alberi e che conduce, dopo circa cinque minuti, sotto un muro di roccia in cui si trova una scritta di vernice rossa E.E. (escursionisti esperti). Inizia qui il primo tratto di catena, lasca e male assicurata, utile soprattutto a capire da che parte bisogna salire. La paretina è ben appigliata e conviene sicuramente utilizzare la roccia anziché la catena. Segue a destra una traccia di sentiero abbastanza instabile, segnata da bolli rossi, che conduce alla cresta. Seguono diversi passaggi su paretine facili e un altro tratto di catena, che è bene aggirare sulla destra per risalire una roccia più stabile.
Con un continuo alternarsi di roccette e tracce di sentiero si raggiunge l’antecima, dove il percorso si spiana ma si assottiglia aumentando l’esposizione. Si scende poi qualche metro per tornare presto a risalire la crestina fino alla croce. Bel panorama, uguale a quello precedente, ma con l’aggiunta della vista dei percorsi di andata e ritorno degli altri due Corni, e del rifugio SEV Pianezzo con i prati che l’attorniano. Si scende ora lungo il versante occidentale, facendo molta attenzione al terreno a tratti sdrucciolevole.
La traccia di sentiero, sempre visibile e indicata con bolli rossi, è molto ripida e dopo qualche stretto tornante bisogna superare un traverso piuttosto esposto e senza catene. Segue un breve passaggio esposto in discesa, dove bisogna trovare il punto meno infido per superarlo. Arrivati giù finisce la parte più delicata. Seguendo ora un sentierino stretto ma sicuro che entra nella vegetazione, si arriva alla Forcella dei Corni (1300m, 3h45') che separa il Corno Centrale da quello Occidentale.
Da qui si prosegue diritti, sempre in direzione ovest, lungo la traccia che costeggia la base della parete est del Corno Occidentale. Si continua a saliscendi nel bosco fino a quando il sentiero non termina. Si volge quindi a sinistra risalendo facili roccette che adducono a un sentiero soprastante il quale, avvicinandosi sempre più alla parete, conduce a un canalino ad inclinazione inizialmente moderata, ma che, risalendolo, diventa sempre più verticale e stretto e termina sul prato sommitale in cui è posta la croce di vetta (1387m, 4h00').
Per la discesa si può continuare diritti seguendo le bandierine del sentiero n. 1 che passa presso la fine della ferrata e porta alla località Costa Bella, una sella prativa con una croce in legno. In prossimità della croce parte il sentiero che si inoltra nel bosco e porta in pochi minuti in piano al rifugio SEV Pianezzo (1225m, 4h30').
L’alternativa, raccomandabile perché più appagante e forse anche più sicura, è ripercorrere in discesa il canalino appena risalito, stando attenti a non smuovere sassi. Si torna quindi sul sentiero e, senza arrivare alla Forcella dei Corni, si imbocca la prima traccia in discesa che raggiunge in breve il rifugio SEV Pianezzo.
Si attraversano ora i prati antistanti l’edificio in un ambiente molto bello e panoramico fino a intercettare una palina in vista appena prima del bosco. Si imbocca a destra il sentiero n. 4 che entra nella vegetazione e con un percorso in leggera discesa porta al ghiaione sotto la grande parete del Corno Centrale, e in breve alla Bocchetta di Luera. Da qui si scende lungo la via dell’andata fino all’Acqua di Fo, San Tomaso e Valmadrera (7h00' circa, comprese le soste).
Durante i fine settimana i numerosi sentieri sono molto affollati e pertanto trovare parcheggio può risultare problematico anche arrivando di buon’ora, per cui è bene tener conto che la durata del percorso è spesso influenzata dal punto in cui si riesce a trovare posto per l’auto.

Informazioni generali

Segnavia: 4
Tipologia percorso: a/r
Periodo consigliato: marzo, aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre, novembre
Pericolo Oggettivo: caduta sassi, terreno sdrucciolevole
Esposizione al sole:
Tratti esposti: cresta est Corno Centrale, canalino di salita Corno Occidentale
Grado alpinistico: I
Acqua: San Tomaso, Acqua del Fo, Rifugio SEV Pianezzo

Riferimenti bibliografici

Accesso stradale

SS36 uscita Valmadrera. Seguire indicazioni per San Tomaso, località Belvedere.

Galleria fotografica

Corni di Canzo: ci siamo stati!

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