Monte Foppa

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
30/09/2012
Difficoltà: 
T3
Quota di partenza: 
1 219 m
Quota di arrivo: 
2 444 m
Dislivello: 
1 225 m
Tempo di salita o complessivo*: 
4h15'
Tempo di discesa: 
3h45'

Introduzione

Il Monte Foppa - meta scarsamente conosciuta se non localmente - costituisce l'ultima e più bassa vetta della costiera che ha il vertice nel Pizzo Scalino e continua con il Monte Acquanegra, il Monte Cavaglia e il Monte Palino dividendo la Valmalenco dalla poco turistica Val di Togno. La cima è riconoscibile da Sondrio, e specialmente di notte, per la presenza di una croce commemorativa con faro. Questa zona, interessata sul versante occidentale da movimenti franosi plurisecolari rinnovatisi negli anni '60 e con l'alluvione del 1987, dapprima già da lungo tempo abbandonata dai pastori, ha goduto nei primi anni '90 di un ripristino dei sentieri per motivo di monitoraggio geologico. Attualmente si incontra di nuovo qualche problema di orientamento, specialmente in discesa: si consiglia di costruirsi ometti di sassi per favorire il recupero della direzione (oltre l'Alpe Castellaccio i segnali si diradano molto, per poi scomparire dove meno opportuno). Grandioso panorama sulla Valtellina, le Orobie e il gruppo del Disgrazia. Forte probabilità di incontrare cervi e camosci.

Descrizione

Da Carnale 1219m si prosegue lungo la pista forestale interdetta ai non autorizzati che, dopo alcune curve fra le baite, si dirige all'interno di una fitta foresta di abeti diventando sentiero. Seguendo le indicazioni per la Val di Togno ci si avvia lungo un suggestivo mezzacosta a saliscendi verso l'interno della valle; il versante è molto scosceso ma il sentiero è ben tracciato e protetto dove necessario. Una ripida discesa conduce infine ad attraversare il torrente Antognasco proprio pochi passi prima del Rifugio Val di Togno (ex-caserma della Guardia di Finanza) e delle baite che lo circondano 1317m. Passando alle spalle del rifugio si varca un piccolissimo corso d'acqua e si sale ad una pista forestale che si segue verso sinistra, fino ad una palina in corrispondenza di un sentierino mal tenuto. Lo si risale lungo ripidi tornanti fino ad avvistare le poche costruzioni di un alpeggio: senza raggiungerle, si imbocca a sinistra un più largo e frequentato sentiero; proseguendo in piano si trova una seconda palina: si volge a destra e si inizia la lunga risalita su comodi tornanti del fitto bosco che termina nella radura del Prato 1668m (Alpe Costa sulla cartografia). Di nuovo in salita nel bosco più rado e seguendo un piccolo tubo dell'acquedotto, lungo il crinale a cavallo fra Valmalenco e Val di Togno, si raggiunge il bellissimo terrazzo dell'Alpe Castellaccio 2003m; presso l'unica baita parzialmente risistemata, una palina indica la direzione per la Croce del Monte Foppa. Da qui la traccia comincia a farsi di cattiva qualità per poi scomparire a tratti e confondersi con i passaggi dei numerosi camosci. I pochi tratti di vernice e alcune targhette inchiodate ai tronchi degli alberi (integrati da qualche ometto) indirizzano sul largo costone che si fa sempre più ripido e ricoperto di blocchi di roccia. ormai ben in vista della croce di vetta la pendenza diminuisce, ma la progressione si fa più faticosa e infida: i blocchi - molti instabili - nascondono buchi fra i quali occorre arrampicarsi. In breve si raggiunge il basamento della croce del Monte Foppa 2444m. In realtà la vera cima è a poche decine di metri di distanza, evidenziata da un semplice ometto di sassi, non visibile da Sondrio.
Ritorno per la via di andata.

Informazioni generali

Via:
Segnavia: rosso/bianco, nessuno
Tipologia percorso: a/r
Periodo consigliato:
Pericolo Oggettivo:
Esposizione al sole:
Tratti esposti:

Riferimenti bibliografici

Accesso stradale

Da Milano a Sondrio lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a destra e proseguire fino al semaforo presso la Questura. Svoltare a sinistra e, lungo la via principale, dirigersi alla salita della contrada Colda verso Montagna in Valtellina; ormai sulla provinciale "Panoramica", la si segue fino al semaforo che indica a sinistra il municipio: da qui inizia una lunghissima serie di tornanti che, attraverso le contrade Paini, Benedetti, San Giovanni ed altre, conduce al Maggengo di Carnale. Al termine dell'asfalto si prosegue ancora per poche centinaia di metri su pista sterrata fino al divieto di transito ai non autorizzati. Pochi posti di parcheggio a margine della strada.

Galleria fotografica

 

30/09/2012
 
Foto: 
Tipologia Percorso: 

A/R

Difficoltà: 

T3

Periodo Consigliato: 

giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre

Tempo Complessivo: 

8h00'

Tempo di Salita: 

4h15'

Tempo di Discesa: 

3h45'

Esposizione: 

Sud

Accesso: