Monte Venerocolo

Ritratto di francorossi.geologo
francorossi.geologo
0 votes
+
Vote up!
-
Vote down!
Quota di partenza: 
1 532 m
Quota di arrivo: 
2 590 m
Dislivello: 
1 200 m
Tempo di salita o complessivo*: 
3h00'
Tempo di discesa: 
4h30'

Introduzione

Una gita meravigliosa in un angolo appartato delle Alpi Orobie. Il giro proposto è un po' lungo, ma si toccano dei laghetti che sono degli autentici gioielli, con una varietà di paesaggi che si fanno fotografare in continuazione. Davvero consigliata all'inizio dell'autunno, con l'atmosfera limpida, i colori vari e l'aria fina. Dalla vetta il panorama è di prim'ordine, spaziando dal Bernina all'Adamello e poi la Concarena e la Presolana fino alle nebbie della pianura. La cima è conosciuta anche come Monte Tre Confini, ma si è preferito qui mantenere il termine Venerocolo, dato che esiste un altro Monte Tre Confini nelle vicinanze del Monte Gleno, nella stessa regione poco più ad Ovest.

Descrizione

A piedi si segue la carrareccia che risale il vallone del Sellero (sbarra all'inizio), tenendosi sul fianco destro della valle. Si giunge ad un primo pianoro, dopo aver ammirato la bella cascata del vallone principale. Una seconda rampa porta ad un secondo pianoro, dove è posta la Malga Sellerino. All'altezza del fabbricato si lascia il sentiero principale del vallone per prendere una traccia a sinistra che spesso si perde: alcuni paline di legno con i bolli biancorossi permettono di seguirne l'andamento, sempre comunque semplice sul fondo del vallone; con una ultima rampa prima sui ripidi prati poi su detrito si raggiunge il Passo del Sellerino. Con la cresta S sulla destra si giunge in vetta al Monte Tre Confini (sempre tenendosi sul filo, talvolta appoggiandosi sulla sinistra soprattutto nella parte finale). Fin qui ore 3.30. Si scende sulla cresta opposta NW dapprima per il filo, poi per evitare un tratto roccioso si divalla direttamente a N lungo un canale di sfasciumi puntando alla sottostante mulattiera in corrispondenza di un laghetto. Raggiunta la mulattiera la si segue praticamente in piano fino al Passo del Venerocolo. Si scende sul fianco opposto al bel lago omonimo e poi si lascia sulla destra la deviazione per Schilpario. Il sentiero ora sale leggermente a mezzacosta sotto il M. Tre Confini raggiungendo i bei laghetti di San Carlo e poi con un lungo traverso sempre a mezzacosta in leggera salita, mai faticosa, il Passo del Gatto intagliato nella roccia. Si scende sul versante SE verso il Passo del Vivione ormai visibile sullo sfondo seguendo la bella mulattiera a larghi tornanti; ormai giunti sopra il Lago Valbona conviene raggiungerlo direttamente evitando il largo semicerchio della mulattiera sul lato opposto. SI prosegue lungo la mulattiera e infine per una carrareccia fino al Passo del Vivione. Purtroppo da qui per ritornare al punto di partenza non resta alternativa a seguire la strada asfaltata, lato Camonica, per circa 4 km.

Cartografia

  • carta Kompass n. 94 scala 1:50.000