Pizzo di Claro

Ritratto di luca_bettosini
luca_bettosini
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Quota di partenza: 
1 000 m
Quota di arrivo: 
2 727 m
Dislivello: 
1 727 m
Tempo di salita o complessivo*: 
6h00'
Tempo di discesa: 
4h00'

Introduzione

La vetta del Pizzo di Claro è raggiungibile da diversi altri luoghi come Arvigo, Landarenca, Cresciano, dai Monti Savorù (funivia) e da Claro; la via più facile e meno faticosa rimane senz'altro quella che sale da Arvigo e porta ad una quota di 1700 metri circa (zona Zanella); itinerario già descritto nel libro TREKKING volume 2 di Luca Bettosini, Edizioni Fontana.
Per i più arditi è possibile, una volta scesi all'Alpe di Peurett (sotto il Lago di Canee) seguire inizialmente la “strada” aperta dai soldati polacchi profughi in Svizzera durante la seconda guerra mondiale e portarsi verso gli alpi Garerescio, Forcarid, Domàs e Maruso per poi riportarsi sul sentiero che conduce a Censo.

Descrizione

Partenza di buon'ora vista la lunghezza del trekking che, volendo, si può fare in due giorni pernottando alla capanna Brogoldone; se si desidera compiere l'escursione in un giorno allora è richiesta un'ottima condizione e fisica!
Da San Vittore (278 m) si prende la strada che sale a Giova in un paradiso di ginestre la quale, in circa 20 minuti, arriva a Giova; si parcheggia ai lati della strada asfaltata e si prosegue a piedi su una strada in terra battuta fino all'imbocco del sentiero, si trova sulla sinistra e non è segnato, esso sale ripido in mezzo al fitto bosco di abeti. Se si prosegue diritti nel bel sentiero pianeggiante si arriva ai Monti di San carlo (1225 m) in circa mezz'ora, dove si trova un bel grotto immerso in un agglomerato di rustici riattati e abitati con una bella vista su Buseno (in Val calanca) e lago omonimo.
Si continua sul ripido sentiero tenendosi sulla sinistra dei pali della luce che salgono; In principio si fa un po' di fatica a capire quale sia il sentiero giusto ma poi cominciano ad apparire i segnali bianco-rosso. Fino a Prepiantò (1441 m) è tutta salita senza trovare acqua immersi interamente nel bosco dove si ha la possibilità di ammirare i grossi formicai della formica di bosco (animale dell'anno 2002 dichiarato dalla Pro Natura). Giunti alle prime cascine di Prepiantò si prosegue fino alla chiesa bianca posta alla fine delle case per seguire il sentiero alla sua destra; pochi metri dopo si trova un tubo che porta l'acqua ai rustici il quale forma una pozza dove ci si può rinfrescare e riempire le borracce; l'acqua non la si troverà che solo alla quota 1850 metri circa pertanto fate rifornimento. Ad un certo punto si trova un sentiero segnato (Alpe Martum) che sale a sinistra, lo si vede chiaramente perché sulla sinistra si trovano abeti altissimi completamente spogli verso il basso; continuando a destra si arriva Ai Monti di San Carlo o all'Alp de Palaz (variante 3). Si sale per il sentiero segnato fino all'Alpe di Martum (1845 m), un piccolo rifugio appena riattato. Dall'Alpe si sale ancora per pochi metri uscendo dal bosco immettendosi in un bel sentiero pianeggiante che in circa mezz'ora porta alla capanna Brogoldone visibile per tutto l'ultimo pezzo di camminata; la vista panoramica sulla Riviera è molto bella.
Giunti alla capanna Brogoldone (1910 m) si prende il sentiero segnato, verso Nord, e si comincia a salire tra le morbide zolle d'erba, dove si trovano le genziane, tenendosi un po' sulla sinistra; bisogna arrivare sulla cresta che dal Pizzo di Claro collega il Pizzo Molinera; se si vuole salire meno ripidamente allora conviene tagliare ancora di più sulla sinistra, l'importante è raggiungere la quota 2191 metri sulla cresta. Sulla destra emerge il Pizzo Molinera (2288,3 m) che si affaccia sulla Val Calanca; sulla sinistra invece appare l'imponente versante Sud del Pizzo di Claro, si segue sulla sinistra, la cresta camminando piacevolmente sul sentiero segnato fino alla quota 2362 metri (dalla capanna il sentiero è segnato ma poi scompare, basta comunque salire tenendosi un po' sulla sinistra per ritrovarlo, appunto, sulla cresta. Poco oltre la quota 2362 metri si scende a destra nel Pian del Baitel aggirando il Pizzo di Claro;
Scesi nel piano si vedono chiaramente i due canaloni che salgono al Pizzo; si continua ancora sulla destra fino ad incontrare
Se si desidera salire al Pizzo allora bisogna piegare a sinistra riprendendo un il sentiero che conduce in circa 20 minuti alla quota 2270 m passando in Val Granda. Da qui si segue la via segnata con ometti di pietra. Entrando nel canale a Est e incontrando il sentiero segnato bianco-rosso che conduce alla cima Nord (2727 m), si attraversa la facile cresta lunga circa 160 metri e si raggiunge la cima Sud del Pizzo di Claro (2720,2 m), dove è posto il grande uomo di sassi su cui è posata la croce. Essa sovrasta un versante di quasi 2500 metri di dislivello rispetto alla pianura della Riviera. La vista su tutte le cime circostanti è uno spettacolo unico; sotto si vede il Lago di Canee (2198 m). Da questa cima si può scorgere l'attraversata che dalla Boccetta Nord del Lago conduce alla Bocchetta di Piöv di Fuori; lontano si vede il Passo del Mauro. Dalla sua cima è visibile anche la capanna Brogoldone (1910 m) oltre che buona parte delle cime della Val d'Osogna e Cresciano.
Scesi dal Pizzo di Claro si ritorna sulla cresta poco oltre la quota 2362 metri da cui scende il sentiero che conduce al Lago di Canee e che si vede maestoso proprio davanti; in circa mezz'ora si arriva alle sponde Sud del lago aggirandole a sinistra per immettersi nel sentiero che scende all'Alpe di Canee (1995 m). È meglio scendere all'Alpe di Pèu (1725 m), per via del sentiero più bello e segnato, per proseguire all'Alpe di Peurett (1745 m), un piccolo rifugio, attraversando il Riale di Cresciano da cui si può decidere se compiere l'attraversata fino all'Alpe Domàs (1668 m) oppure scendere passando per il Corte (1527 m) attraversando una fitta abetaia; giunti a Bens (1174 m), dopo il forte dislivello di oltre 500 metri in discesa, si prosegue fino a Donadino e Moncrino Nord (808 m) e infine a Censo (771 m) immersi in un bel bosco di castagni e pini cembri e superando il ponte ad arco sopra il Riale di Cresciano.
Ora da Censo occorre recuperare l'auto lasciata a Giova.
La variante 3 che da Prepiantò (1441 m) conduce dapprima all'Alp de Palazi (1572 m) e poi a Carnac Bass (1838 m) e infine all'Alp de Mem (1950 m); da qui si sale ancora entrando nel Pian del Baitel e salendo al Pizzo di Claro su sentiero segnato descritto prima. L'attraversata che da Prepiantò conduce al Pian del Baitel dapprima nella fitta betaia e poi sui pendii erbosi e rocciosi superando un dislivello in salita di circa 700 metri senza alcuna fatica. Avendo sempre la visione del pizzo di Claro davanti l'itinerario è molto facile da seguire anche non restando sul sentiero ma questa opportunità è per i soli escursionisti esperti!

Capanne e rifugi

Capanna Brogoldone (1910 m)
Coordinate: 725.200 – 124.750.
Si tratta di due costruzioni in muratura del 1939 rinnovate nel 1995/96; dispone di due soggiorni per 60 posti con servizi igenici e docce; all'interno si trovano acqua calda, 5 camere e mansardato per 60 posti letto. La Capanna di Brogoldone è situata su un terrazzo panoramico di rara bellezza in cima alla Valle di Lumino, punto di partenza per escursioni e traversate nella meravigliosa regione del Pizzo di Claro ed è raggiungibile senza difficoltà anche d'inverno; una delle sue particolarità è il fatto che è una delle poche capanne in cui c'è il sole per molte ore anche in inverno.
La capanna è conosciuta anche per la famosa attraversata (circa 10 ore) fino alla capanna Cava (2069 m) in Val Pontirone.
Il guardiano, Laura resinelli è presente dal 1 giugno al 30 settembre.
Prenotazioni: Tel. 091/681 31 65
Telefono in capanna: 091/829 43 50

Alp de Martum (1845 m)
Piccolo rifugio che si trova sul percorso del trekking poco prima di giungere alla capanna Brogoldone.
All'interno si trova un camino, un tavolo e posto per dormire per circa 6 persone senza però coperte o materassi; non c'è acqua. Da utilizzare per emergenza in quanto è molto piccolo.
Alpe Peurett (1745 m)
Coordinate: 127.940 – 723.000
Vecchio cascinale ristrutturato a rifugio di proprietà del Patriziato di Claro. Dispone di 6 posti letto con possibilità di cucinare su una stufa a legna.
Prenotazioni: Patriziato di Claro, Tel. 091/863 22 22, oppure al signor Pellegrini Alberto, 6702 Claro, Tel. 091/863 17 60.

Alpe Garerescio (1783 m) e Alpe Provéi (1339 m)
Si tratta di due rifugi realizzati dal Patriziato di Claro e aperti nel 1991; sono stati sistemati dei vecchi rustici non più utilizzati. Sono sempre aperti e non hanno guardiano.
La loro ubicazione è a Ovest del Passo di Mem (2191 m), valico tra il Pizzo di Claro e il Pizzo Molinera.

Laghi del trekking

Lago di Canee (2198 m)
Con una superficie di circa 20'000 m2, questo stupendo lago, di origine glaciale, è contenuto in una conca rocciosa situata a Ovest del Pizzo di Claro. Ha una forma ovale ed è sbarrato verso la valle del Ticino da un terrapieno naturale poco alto e di 250 metri di lunghezza. La sua profondità è di circa 23 metri. Il lago viene itticamente ripopolato: nel 1993 vi furono immessi 400 estivali di trota (300 nel 1991 e nel 1992).
La neve, nei sovrastanti canaloni, resta sempre a lungo e dimostra come il Canee è un vero laghetto alpino di rara bellezza che merita di essere visto.

Cime da conoscere

Pizzo di Claro o Visagno, cima SUD (2720,7 m), cima NORD (2727 m)
È una montagna che ogni ticinese conosce perché spunta come un piccolo “Cervino” dalla pianura di Riviera. Con il suo versante di quasi 2500 metri di dislivello, il Pizzo di Claro fa parte delle cime tra le più dure da raggiungere in un solo giorno. Spicca imponente e attira lo sguardo dell'escursionista che, anche viaggiando in auto, se ne innamora subito.
Le sue due cime sono separate da circa 150 metri di facile cresta e sulla cima Sud si trova una grossa croce posta su un ometto di pietre.
Sul versante Ovest si trova lo splendido laghetto di Canee (2198 m) posto in un grande anfiteatro di rocce e occorrono più di 4 ore di dura salita per raggiungerlo da Censo (771 m). La vista panoramica che si gode dalla cima è semplicemente meravigliosa, la copertina del primo volume “TREKKING, Ticino terra d'escursioni”, Edizioni Fontana, propone una vista panoramica della cima Sud vista dalla cima Nord.
Per i versanti ticinesi la salita è molto dura e ripida, da Censo circa 6 ore; dal Monastero di Claro pure e da Cresciano circa 7 ore. Si può salire anche da Lumino (Grigioni) con la nuova funivia fino ai Monti Savorù (1328 m) e poi proseguire per circa un'ora e mezzo arrivando alla capanna Brogoldone (1910 m), appena ristrutturata. Dalla capanna al Pizzo di Claro occorrono circa 3 ore di cammino. Oppure salire da Giova (Val Calanca) dove in circa 3 ore si arriva alla capanna Brogoldone, itinerario descritto in questa guida; da Giova si può raggiungere direttamente il Pizzo di Claro, senza passare dalla capanna, in circa 5 ore prendendo il sentiero a destra (direzione Alp de Palazi 1572 m) una volta giunti a Prepiantò (1441 m).
Piz de Molinera (2288,3 m)
Si tratta di una cima collegata, da un dolce crinale, al Pizzo di Claro; essa conclude la catena meridionale dell'Adula ed è ben visibile da Bellinzona insieme al Pizzo. La si raggiunge in circa 1 ora e mezza dalla capanna Brogoldone.

Alpeggi

I 7 alpi (Domàs, Motto, Proveglio, Garerescio, Forcarido, Peurett e Cadino) del Patriziato di Claro non sono più caricati. Alcuni di loro sono stati trasformati in rifugi accessibili. Ora si portano solo le pecore del locale consorzio allevamento ovino

Autore

  • Consulta tutte le relazioni di escursionismo di Luca Bettosini
  • Consulta la pagina di [[Luca Bettosini]]

Bibliografia:

* Luca Bettosini, Trekking vol.2 Week-End Escursionistici in Ticino, Edizioni Fontana, 2001

Cartografia:

* CN 1:25000 1294 Grono – 1293 Osogna – 1273 Biasca