La Motta di Caspoggio
Introduzione
Gita semplice, ma particolare ed etnograficamente interessante. La meta - una lieve bocchetta sul costone del Monte Palino che fa da confine Torre/Caspoggio - è solo un panoramico espediente per visitare due villaggi ormai non più permanentemente abitati: testimonianza della diffusa presenza antropica dei secoli passati su questi versanti. I terrazzamenti alberati e cespugliosi che noi oggigiorno attraversiamo, fino agli anni'60 del secolo passato erano tenacemente coltivati a segale, grano saraceno e patate. Ultime testimonianze di modernità, una scuola elementare abbandonata come nuova e una cadente insegna di posto telefonico pubblico.
Si tratta del percorso conclusivo, ma ormai dai più trascurato, dell'ultima tappa dell'Alta Via della Valmalenco.
Descrizione
Dal parcheggio - bacheca con mappa dei sentieri di tutta la Valmalenco - si sale subito a sinistra su una rampa a sbalzo sulla sottostante Val Dagua; dopo poche curve si incontrano le case della contrada Scaià, che, vista la vicinanza a Cristini, fungono ancora da stalle o depositi agricoli. La bella mulattiera, con regolari tornanti, percorre il bosco di ceduo guadagnando quota - trascurare un bivio verso destra - e, preceduta dall'attraversamento di una teleferica dismessa, raggiunge le prime abitazioni di Dagua (1230m). Conviene attardarsi visitando i vicoli della contrada, fra scalinate cortiletti e passaggi coperti: ovunque i segni di abbandono prevalgono su indizi di qualche attività qua e là ancora presente. Trascurato un nuovo bivio verso sinistra che conduce alla ex scuola elementare, si prosegue con la salita nel bosco; un traverso a sinistra preannuncia la presenza della chiesa - recente: 1955 - della successiva contrada Gianni. L'abitato, più ampio ma più sparso rispetto a Dagua, presenta le stesse caratteristiche di semiabbandono. Il sentiero prosegue in uscita dalle case trasformandosi in breve in un tratturo inerbito: dopo poche centinaia di metri va a confluire su una ripida sterrata di servizio alle piste da sci di Caspoggio; seguendola in discesa si giunge subito alla selletta della Motta di Caspoggio (1480m): poche baite disposte ai piedi di un piccolo cocuzzolo roccioso sormontato da una croce. Nelle giornate limpide la vista comprende tutto il solco e i monti della media Valmalenco.
Ritorno per il percorso di andata.
Informazioni generali
Via: da Torre di Santa Maria
Segnavia: Alta Via della Valmalenco
Tipologia percorso: a/r
Periodo consigliato: gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio,giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre
Esposizione al sole: ovest
Riferimenti bibliografici
Accesso stradale
Da Milano a Sondrio lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a sinistra imboccando la provinciale per la Valmalenco. Si prosegue per alcuni chilometri fino oltre la contrada Tornadù: al bivio si tiene la destra attraversando il torrente Mallero; si prosegue brevemente fino a trovarsi all'altezza di Torre Santa Maria - alcune case, il grosso del paese è sull'altra riva -. Poco dopo, sulla destra, si stacca la deviazione segnalata per la contrada Cristini. Parcheggiare come possibile al termine della strada.
Commenti
Quando passavamo da quelle parti eravamo alla fine della lunga cavalcata sulle orme dell'Alta Via della Valmalenco!
Grazie Marco
Massimo e Silvia