Colmenacco e Costa del San Primo

Ritratto di Rita
Rita
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Data rilievo: 
1/04/2012
Quota di partenza: 
943 m
Quota di arrivo: 
1 686 m
Dislivello: 
954 m
Lunghezza*: 
12.00 km
Tempo di salita o complessivo*: 
3h00'
Tempo di discesa: 
2h00'

Interessante anello che percorre la cresta dei monti più suggestivi del Triangolo Larino, dai quali è garantito un maestoso panorama sul braccio occidentale del Lago di Como e sulle montagne che lo circondano. A nord-ovest lo sguardo spazia dalla valle d'Intelvi fino al gruppo del Rosa, a nord il lago è visibile in tutta la sua estensione fino ai monti della Val Chiavenna e della Valtellina. Appena davanti svetta il Legnone e a est le Grigne. A sud i laghi di Annone, Pusiano, Alserio e l'immensa pianura.

Dal parcheggio è possibile trovare un pannello e una palina segnaletica che indica la direzione per il Colmenacco.
La strada è asfaltata, ma dovrebbe essere interdetta al traffico (il condizionale è d'obbligo, dato che abbiamo visto passare diversi mezzi non propriamente agricoli!). Si sale dolcemente lasciando alla destra le baite di Laorno di Sotto e, più avanti, quelle dei Monti di Erno. Qui, appena dopo uno stagno, finalmente si lascia la strada e, seguendo un'altra palina segnaletica, ci si porta sulla destra (nord) per un sentiero che, oltrepassato un agriturismo, tende a salire più decisamente a sinistra dentro un boschetto di betulle fino ad arrivare ad un colle: La Forcoletta (1236 m) su cui è presente un'altra palina segnaletica. Ad ovest in dieci minuti si guadagna la cima del Colmenacco, da cui la vista sulla Valle d'Intelvi e sul ramo occidentale del Lario è stupenda.
Tornati sui propri passi ci si dirige ad est e, fuori dal bosco, si sale ripidamente la Costa del San Primo. Si tocca il Pizzo del Luser (1405 m), quindi, alternando ripide salite a percorsi più agevoli, si raggiungono e superano due pannelli ripetitori collocati sotto la rampa finale al Monte San Primo.
Raggiunta la cima e dopo una dovuta pausa bisogna scendere i ripidi pratoni a sud della croce di vetta, dirigendosi verso la dorsale sottostante 300 metri. Non esiste alcuna traccia di sentiero e il terreno è scivoloso, ma puntando verso il costone erboso laggiù, ben presto si troverà una traccia che dirige a destra (ovest) e costeggia un bosco di giovani betulle. Più tardi la traccia scende e si inoltra in una bella faggeta e, a quota 1100 metri raggiunge un gruppo di baite (Monti di Là). Da qui parte uno stradello asfaltato che riporta al parcheggio.