Todi

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Cattedrale di Santa Maria Assunta
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Todi, Cattedrale di Santa Maria Assunta (by)2007 Maurizio Zanetti

Scheda informativa

Superficie: 222,86kmq
Altitudine: 417m
Maggior elevazione:
Numero abitanti: 16981
Nome in dialetto: Tutere (nome estrusco) - Colonia Julia Fida Tuder (nome romano)
Nome abitanti: tuderti
Santo Patrono: San Fortunato (14 ottobre)
Sito internet: www.comune.todi.pg.it
Webcam:
Comuni confinanti: Acquasparta, Avigliano Umbro, Baschi, Collazzone, Fratta Todina, Gualdo Cattaneo, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, Montecchio, Orvieto, San Venanzo
Villaggi e frazioni: sproli, Cacciano, Camerata , Canonica, Casemasce, Cecanibbi, Chioano, Collevalenza, Cordigliano, Duesanti, Ficareto, Fiore, Frontignano, Ilci, Izzalini, Loreto, Lorgnano, MontemLlino, Montenero, Monticello, Pantalla, Pesciano, Petroro, Pian di Porto, Pian di San Martino, Pontecuti, Pontenaia, Ponterio, Ponterio Stazione, Porchiano, Quadro, Ripaioli, Romazzano, Rosceto, San Damiano, Spagliagrano, Torrececcona, Torregentile, Vasciano

Descrizione

I banditori tuderti della "Fiera delle Pentecoste" leggevano, nel 1562, il loro invito su tutte le Piazze dell'Umbria e delle Marche " ...il perfettissimo aere et salutiero di questa città, l'abbondanza di grani, preziosi vini, ottime carni e tutto quello che è necessario per vivere humano ... le pigioni delle botteghe et case pagheranno se non quello ch'essi vorranno, si anco ne' prezzi delle cose appartenenti al vitto che l'haveranno a buon mer­cato rispetto a qualcun'altra città... ". E qualche decennio più tardi Giacomo Lauro descriveva così il col­le su cui sorge Todi: " ...Nella falda appunto dell'Umbria che tra la Flaminia e il Tevere si dila­ta s'erge Todi con antica maestà riguardevole. Ha per sua base un colle da nessun altro sopraffatto di figura triangolare solo e separato... ma sì vago e sì fruttifero che all'istesso Parnaso meglio pareggiar non si potrebbe".
Pari fascino la città esercitò su Gabriele D'Annunzio che le dedicò un bellissimo sonetto. Agli inizi degli anni '90 un grup­po di ricercatori americani impe­gnati in un progetto multidiscipli­nare sui sistemi di sopravvivenza del futuro dopo gli anni duemila, definirono Todi "città ideale". È ormai con questa definizione che Todi è conosciuta in tutto il mon­do: serena, tranquilla, antica di oltre due millenni e mezzo, ma nuova e adattata ai tempi moderni. Tutte le sue strutture sono state rinnovate, le strade ripavimentate con "pietra serena", i palazzi e le chiese restaurate, le facciate dei monumenti e dei palazzi ripulite, musei e luoghi di cultura costantemente aperti con una straordinaria offerta agli studiosi ed ai turisti. Sicuramente qui si è realizzato l'antico sogno rinascimentale del rag­giungimento dell'armonia e dell'equilibrio in un paesaggio tra i più bel­li ed incontaminati dell'Umbria.
Ecco dunque una città a misura d'uomo, poco mutata da quella can­tata dai banditori della "Fiera delle Pentecoste", intatta nella Piazza del Popolo, nei vicoli, nei Palazzi della municipalità, nel grandioso com­plesso della Cattedrale e del Palazzo Vescovile e nella struttura gotica del Tempio di San Fortunato, con a fianco un grande convento dove nel 1254 si trasferirono i frati Minori tuderti.
Francescano fu Jacopo di Benedetto universalmente noto come Jacopone da Todi, straordinaria personalità, anche letteraria, autore di almeno 92 laude in volgare (tra le quali il celebre Pianto della Madonna).
Mezzo Muro (dove si può ammirare una parte delle mura di sostruzione del periodo romano repubblicano); da qui si arriva a Porta Aurea e alla Chiesa di Santa Maria in Cammuccia, antico insediamento domeni­cano che conserva una preziosa statua lignea della Madonna col Bam­bino risalente alla fine del XII secolo. Salendo verso il centro, in Piazza del Mercato Vecchio, è possibile osservare i cosiddetti Nicchioni Romani di età augustea, massiccia ope­ra di sostruzione abbellita da cornici e raffinate decorazioni. Poco distante la Chiesa di Sant'Ilario, gioiello duecente­sco con la facciata in stile lombardo e campanile a vela. Percorrendo vicoli sug­gestivi si arriva alla Fonte Cesia o Fonta­na della Rua, fatta costruire dal Vescovo Angelo Cesi, ed ultimata nel 1606. Poco oltre, sulla destra, Piazza Garibaldi dove ci attende un bellissimo panorama sulla catena dei Monti Marrani.
Arrivati a Piazza del Popolo, percor­rendo sulla sinistra della Cattedralevia Paolo Rolli, si può visi­tare il Rione Nidola, intatto borgo medievale che riserva al visitatore attento improv­visi e suggestivi scorci sulla valle del Tevere e soprattutto un patrimonio arti­stico poco conosciuto, ma non per que­sto meno importante. La visita al com­plesso delle Lucrezie toglierà ogni dub­bio: questo convento di suore laiche francescane, arroccato sulla parte più impervia del colle tuderte, fu fondato, nel 1425, dalla nobildonna romana Lucrezia della Genga su quello che è Palazzo del Capitano, sec. XIV considerato il leggendario luogo dove costruire Todi indicato da un'aquila ai primi fondatori della città. Dal chiostro, a picco sulla valle del Tevere, si può ammirare il convento francescano di Montesanto fondato nel 1235. Una passeggiata in città permetterà di visitare piccole botteghe arti­giane dove la lavorazione del legno è a dir poco un'arte.
A Collevalenza, piccolo paese a 5 chilometri da Todi, si trova l'im­portante Santuario dell'Amore Misericordioso, fondato nel 1951 da Madre Speranza Alhama di Gesù. L'edificio sacro, un significativo esempio di architettura moderna, è stato realizzato su disegno del madrileno Giulio Lafuente ed accoglie ogni anno moltissimi pellegrini.

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