Dosso Chierico

Ritratto di Cai56
Cai56
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Difficoltà: 
WT2
Quota di partenza: 
898 m
Quota di arrivo: 
1 219 m
Dislivello: 
321 m
Tempo di salita o complessivo*: 
1h45'
Tempo di discesa: 
1h15'

Introduzione

Gita molto soggetta alle condizioni della neve; la quota relativamente bassa implica spesso neve umida che, sui pendii della vallata, tende a scivolare spontaneamente con valanghe a lastrone fino a livello dell'erba: le zone a rischio iniziano subito fuori dall'abitato. In annate asciutte è possibile proseguire in auto fino al parcheggio della Madonna delle Grazie, al confine del Parco delle Orobie Valtellinesi. Il dislivello apparente sarebbe modestissimo, se non ci fosse una discesa a valicare il torrente della Valle di Lago e la relativa risalita (stesso discorso per il ritorno). Si percorre l'antico tracciato della Via Priula (da Alvise Priuli, doge che promosse l'apertura del passaggio fra i Grigioni e la Repubblica di Venezia attraverso il Passo San Marco) nel mezzo di foreste di abete bianco (avèzz), da un alpeggio all'altro, in un'area molto frequentata da galli forcelli, camosci e picchi neri.

Descrizione

Si segue la provinciale (senza farsi tentare da "fuoripista" in caso di neve abbondante) fino al bivio segnalato a monte "Via Priula"; si passa fra alcune baite restaurate e poi, in lieve discesa, si giunge al piccolo sagrato della chiesetta della Madonna delle Grazie, che un'incisione sulla pietra del portale data al 1724. La pista prosegue in discesa sotto le baite della Riva, che anticipano una serie di stretti tornanti fino al fondo della valletta. Si attraversa un primo ponte e poi, su terreno finalmente al sicuro dalle valanghe, si entra nella buia foresta di abeti; poco dopo i ruderi di una segheria ad acqua (pannello esplicativo del Parco) si transita attraverso un secondo ponte sulla forra del torrente della Valle di Lago. Da qui ricomincia la salita a mezzacosta nel bosco; si affianca un tabellone che illustra l'attività dei carbonai (poco a valle, coperto dalla neve si intravede un poiat e, poco oltre un tornante, un casèl del lacc. Un ultimo tornante conduce sul costolone occupato dalle baite del Dosso Chierico.
Panorama abbastanza ampio sulla Valle del Bitto di Albaredo, su Bema e su un settore di Bassa Valtellina. Ritorno lungo il percorso di andata.

Collegamenti esterni

Informazioni generali

Via:
Segnavia: rosso/bianco/rosso e N. 110
Tipologia percorso: circolare
Periodo consigliato: dicembre, gennaio, febbraio, marzo
Pericolo Oggettivo:
Esposizione al sole: nord
Tratti esposti: valanghe di lastrone nella prima metà percorso
Acqua: -

Riferimenti bibliografici

Accesso stradale

Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; si raggiunge il centro città e, da Piazza San Antonio - di fronte all'ospedale - si imbocca la provinciale "Transorobica" e la si segue fino ad Albaredo. A seconda delle condizioni della neve, potrebbe essere possibile proseguire in direzione del Passo San Marco per qualche centinaio di metri. Parcheggio negli slarghi della strada.

Galleria fotografica

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