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Mont de Flassin, dal parcheggio di Pré Neuf

giancarloberetta

A cura di:

Ultimo rilievo: 19/03/2010
Difficoltà
WT3
Lunghezza
12.00 Km
Quota di partenza
1377 m
Altezza di arrivo
2766 m
Dislivello positivo
1438 m
Tempo di andata
03h30'
Tempo di ritorno
01h45'
Periodo consigliato

Introduzione

La cima, meta della salita, non è quella vera del Mont de Flassin, ma si tratta della sua antecima di pochi metri al di sotto come quota ed è divisa dalla vetta vera e propria da un colletto molto affilato e da una cresta altrettanto sottile. Questa gita si può dividere come difficoltà in due parti: la prima, sino a Tsa de Flassin, facile e di solito ben tracciata mentre la parte superiore, con tratti più ripidi ed impegnativi, deve essere affrontata con neve assestata valutando bene il percorso in modo da non rimanere troppo sotto i ripidi pendii di destra che, seppur non molto alti, sono esposti al sole e possono scaricare soprattutto durante il ritorno; la salita da Tsa de Flassin per il canale di destra è sconsigliata perché, oltre ad essere più stretto è sovrastato dai ripidi ed ampi pendii che scendono direttamente dalla Tête de Cordellaz. Arrivati al colle di quota 2662 m, per affrontare l’ultima ripida rampa, è meglio togliere le racchette risalendola direttamente a piedi e a questo proposito potrebbero essere utili i ramponi in caso di neve dura e ghiacciata. Il panorama è veramente grandioso ed abbraccia, oltre i classici 4000 sui confini con Francia e Svizzera, anche tutto lo sterminato tappeto di alte cime della parte alta della Valle d’Aosta.

Descrizione

Dal piazzale si sale al bordo delle piste di fondo dirigendosi verso il bosco superiore e costeggiando sulla destra la pista di slittino si giunge nei pressi della casetta della sua partenza. Volendo d’ora in poi si può seguire la strada, battuta dai gatti delle nevi, che si inoltra con lunghi tornanti nel bosco mentre invece conviene tagliarla proseguendo diritto con lievi pendenze e passando un po’ a destra di una prima baita. Inoltrandosi nel bosco si taglia in alcuni punti la strada che passa dapprima dalle baite di Flassin de Meiten (1651 m) e poi da quelle di Flassin (1713 m) situate poco più avanti. Stando sempre tra la rada vegetazione e tenendo il centro del vallone si cammina sempre diritto sino ad uscire fuori dalla vegetazione dove si apre davanti a noi la parte aperta dell’itinerario; spostandosi un po’ a sinistra si contorna un’altura poco pronunciata e, ritornati sulla destra si risale sempre al centro sino a vedere più lontano sulla destra alcune baite: senza percorso obbligato e passando tra dolci dossi si raggiungono così le baite di Tsa de Flassin (2265 m). Si supera l’alpeggio e si inizia a salire alla sinistra di un promontorio rimontando alcuni ripide balze alternate a brevi tratti più riposanti e cercando di stare a debita distanza dai pendii di destra da cui possono scendere piccole scariche. Quando la pendenza diminuisce si piega a destra e si punta all’ampia insellatura che si trova poco più in alto e la si raggiunge (2662 m); da qui si sale la dorsale a sinistra abbastanza ampia che, assottigliandosi un po’, diventa improvvisamente molto ripida e superato faticosamente il tratto più impegnativo si giunge sulla sua cima.

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© 2021 - Giancarlo Beretta
© 2010 - Giancarlo Beretta
© 2010 - Giancarlo Beretta

Ci siamo stati

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Mont de Flassin

La neve è portante al mattino sino a Tsa de Flassin, più oltre già un po' trasformata e bagnata con pericolo di qualche piccola scarica sopra le baite. Dal colle in vetta non messo i ramponi perchè già ben gradinato da precedenti passaggi e perchè la temperatura aveva già ammollato la neve. Ben tracciato sino al primo pianetto sopra le baite mentre oltre il vento aveva coperto la traccia. L'intenzione era quella di salire alla vera vetta e di non fermarci a quella scialpinistica ma, discesi al colletto che separa le due cime, abbiamo trovato una sottile cornice abbastanza alta di neve farinosa e senza fondo e poco più avanti un passaggino per contornare un dentino roccioso con rigonfiamenti poco rassicuranti sui due lati. Di conseguenza abbiamo deciso di scendere in fretta sino al colle e salire la vicina Cordellaz prima che il sole rendesse pesante e bagnata la neve sulla cresta. Avvistamenti faunistici: Rupicapra rupicapra
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