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Mäderhorn, da Rotwald

giancarloberetta

A cura di:

Ultimo rilievo: 18/02/2008
Difficoltà
WT4
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
1745 m
Altezza di arrivo
2887 m
Dislivello positivo
1142 m
Tempo di andata
03h30'
Tempo di ritorno
02h15'
Periodo consigliato
Esposizione
E W S N NW NE SE SW NNE ENE ESE SSE SSW WSW WNW NNW

Accesso

Dall’autostrada [A4] Torino-Milano, nei pressi del casello di Biandrate, si imbocca la [A26] Voltri-Gravellona e la si percorre sino al termine verso Gravellona dove si prosegue seguendo le indicazioni per Domodossola ed il confine di Stato. Superatolo si percorrono ancora pochi chilometri si supera il passo del Sempione e dopo pochi minuti di discesa si giunge al villaggio di Rotwald. L’auto si può lasciare sulla strada del Sempione di fronte al bar Posta, che si trova sulla destra scendendo, o al parcheggio che si trova poco più avanti sulla sinistra di fronte ad un ristorante.

Introduzione

I pendii che sovrastano Rotwald sono una magnifica balconata che spaziano dall’Ospizio del Sempione alle montagne del versante sud del basso Vallese che fanno da corona a Briga. L’esposizione è a nord e bisogna considerare che l’andata, svolgendosi quasi tutta all’ombra, si effettua in un ambiente freddo, essendo anche la zona del Sempione spesso battuta dal vento. Bisogna prestare attenzione alla ripida salita del colletto finale e alla cresta che, oltre al verglass provocato dal vento, può presentare qualche cornice.

Descrizione

Dalla sinistra del bar Posta ci si incammina verso la partenza delle “ancorette” e si percorre per pochi metri la parte terminale della pista di sci sino ad incontrare sulla destra un bivio da cui si diparte una traccia nel bosco, di solito ben battuta, con l’indicazione del ristorante “Maderlicka”. Si risale il bosco di conifere sempreverdi e larici seguendo i paletti segnavia di legno a strisce viola, si attraversa una strada poderale ed in pochi minuti si incontra il caratteristico villaggio di Wasenalp. Salendo con pendenza continua nel bel bosco si attraversa ancora la strada, un paio di volte la pista da sci ed anche la traiettoria delle ancorette; tutto senza mai il pericolo di sbagliare via, per altro sempre ben segnata dai paletti. La traccia nel bosco, via via sempre più rado, aumenta ora di pendenza senza mai diventare eccessiva e, dopo numerose svolte, si giunge all’arrivo degli impianti di risalita da dove si può godere di un panorama stupendo su Briga e le montagne che le fanno da cornice. Da qui ci si indirizza verso sud e dopo essere passati nei pressi delle paline segnaletiche che ci indicano la direzione,compiendo un semicerchio verso destra e, superando alcuni dossi, si punta verso i due valloni che ci stanno di fronte. Senza percorso obbligato si percorrono i pochi saliscendi nei punti di minor pendenza per poi deviare a mano a mano verso sinistra passando nei pressi del margine inferiore del non molto ampio vallone di destra; attraversando ora in falso piano decisamente verso est si arriva al centro del vallone più ampio che culmina con un evidente colletto e, seguendo la sua cresta sulla destra, con la meta della nostra gita. Da questo punto la pendenza aumenterà sempre più e, procedendo a zig-zag, ci si tiene prevalentemente sulla sinistra (destra orografica) del vallone dove l’inclinazione dei traversi risulterà meno ripida. In seguito, compiendo traversi un po’ esposti, ci si sposta verso il centro puntando decisamente al colletto sommitale e, salendo a tornanti sempre più stretti, si arriva ad un punto dove la pendenza non sarà più superabile con le racchette ai piedi e quindi, dopo averle tolte, si deve gradinare faticosamente per superare gli ultimi cinquanta metri che ci dividono dal bordo superiore. Arrivati al colletto (valutare a seconda dell’innevamento se mettere le racchette) si prosegue per cresta sulla sinistra prestando attenzione ad eventuali piccole cornici o neve ghiacciata dal vento quasi sempre presente in questa regione. Si compie un sali scendi ad una anticima e si giunge in breve alla vetta su cui si trova un piccolo ometto di pietre a forma piramidale. Il panorama spazia dalla vicina Punta di Terrarossa e Monte Leone ai più lontani Fletschorn, Mischabel e Dent Blanche, fino all’Oberland ed oltre: 360° di montagne innevate! La discesa si effettua ripercorrendo l’itinerario di salita. La salita sino all’arrivo degli impianti è sicura e molto ben segnalata e si può compiere anche dopo una nevicata: al limite, allungando il percorso, si segue la poderale invece di salire per il bosco. Per la parte che riguarda la salita nel vallone ed al colletto bisogna, oltre alla normale consultazione dei bollettini valanghe, valutare sul posto le condizioni del manto nevoso che in queste zone è notevolmente rimaneggiato dal vento che forma cumuli con croste che non sempre sono portanti e quindi ci si può facilmente trovare in situazioni tali da fare qualche metro su neve compattata e subito dopo alcuni altri in cui si affonda parecchio. L’ultima parte di salita deve essere fatta con neve molto ben assestata anche per ciò che riguarda la ripida discesa dall’insellatura che dobbiamo ripercorrere sulle tracce dell’andata.

Galleria fotografica

© 2021 - Giancarlo Beretta
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Ci siamo stati

ermanno

A cura di:

Mäderhorn, da Rotwald
venerdì 21 gennaio 2011

Passo del Fornalino

gita organizzata dalla Guida Alpina Giorgio Giudici (www.montagnaenatura.it). Giornata straordinariamente serena e calda per il perido. Il sole ha trasformato la neve in tempi molto brevi, nonostante l'esposizione. Gita relativamente breve ma di soddisfazione.
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