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Laghi Miserini, da Lillaz

giancarloberetta

A cura di:

Ultimo rilievo: 16/09/2008
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
1614 m
Altezza di arrivo
2665 m
Dislivello positivo
1051 m
Tempo di andata
04h00'
Tempo di ritorno
03h00'
Periodo consigliato

Accesso

All'uscita dello svincolo autostradale A5 di Aosta Ovest, svoltare a destra e imboccare la strada regionale SR 47 per la valle di Cogne. Attraversare l'abitato di Aymavilles e, dopo 1,3 chilometri, alla rotonda prendere la seconda uscita. Risalire la strada regionale per 19 chilometri, superando i villaggi di Vieyes, Epinel e Crétaz, sino a raggiungere una rotonda: prendere la seconda uscita seguendo le indicazioni per Lillaz. Continuare sulla strada comunale per circa un chilometro fino a incontrare una nuova rotonda; proseguire dritti per altri 1,8 chilometri sino a raggiungere l'ampio parcheggio  🅿️ di Lillaz composto da tre sezioni: i parcheggi più vicini alla partenza dei sentieri sono a pagamento, quelli centrali sono gratuiti i più lontani sono dedicati ai camper.

[0h32'] - [24,0km]
Come arrivarci con GMAPS
Come arrivarci con Mappe Apple

Le indicazioni fornite sono state verificate con attenzione alla data di rilevamento dell'itinerario. Tuttavia, si consiglia vivamente di controllare eventuali variazioni intervenute successivamente, soprattutto riguardo al percorso di accesso al punto di partenza. Prima di intraprendere il viaggio, è opportuno consultare strumenti di navigazione aggiornati per ottenere indicazioni stradali precise e attuali. Raccomandiamo l'utilizzo di app per la navigazione satellitare, come Google Maps o Apple Maps, per garantire la massima accuratezza e sicurezza del tragitto.

Introduzione

Escursione lunga e dedicata agli amanti dei luoghi solitari ed incontaminati che raggiunge uno dei posti più selvaggi del comprensorio del Gran Paradiso. I laghi sono posti in una conca delimitata dalle pendici pietrose della Pointe Miserino e dalla Pointe d’Echellette.

Descrizione

Dal parcheggio ci si dirige verso il grande pannello turistico e le numerose paline degli itinerari e si prosegue sulla strada alla sinistra sino ad una casa con vicino una scalinata di pietre e le paline di partenza dell’itinerario. Risalita la scalinata si prosegue sul comodo sentiero, tralasciando le deviazioni per le cascate e per la palestra di roccia, che lambisce una stradina asfaltata e si dirige verso la sommità di una evidente condotta dell’acqua. Dopo questo tratto in salita si prosegue, senza guadagnare quota, con qualche saliscendi per passare accanto ad una cappelletta votiva e, poco oltre, passando accanto ad un muretto, si attraversano i verdi pascoli sotto all’alpeggio di Goilles dessus che precedono di poco Goilles desot. Si cammina ancora per poco in piano giungendo nei pressi di una piccola diga dove si attraversa il torrente d’Urtier su di un ponte e si risale senza eccessiva pendenza il bosco di rododendri e conifere sino ad una quota di 2150m dove si trova un bivio: si lascia a destra il sentiero per Bardoney e si cammina in leggera discesa per attraversare un paio di torrentelli e risalire sul versante opposto dove si trova il casotto del P.N.G.P. di Teppe Lunghe (2156m). Dopo aver contornato in leggera salita il promontorio erboso con il bosco che ormai si va diradando si inizia un lungo traverso a mezza costa verso Est che ci fa addentrare nel verde vallone dell’Urtier dove alla sua testata si vede l’ampia depressione della Finestra di Champorcher. Si incontrano due deviazioni sulla destra che si tralasciano per proseguire sempre diritto e superare anche la deviazione sulla sinistra per l’alpeggio di Broillot; poco oltre, superato qualche dosso erboso, si incontra un incrocio, ben segnalato su alcune pietre, tra il sentiero che stiamo percorrendo ed un altro proveniente da sinistra. Da questo punto vi sono due possibilità di salita: la prima, più lunga che segue interamente il tracciato del sentiero 13C: dopo aver oltrepassato alcuni dossi erbosi, si arriva alla biforcazione che finalmente ci consente, svoltando a destra, di avvicinarci alla nostra meta. Ora il sentiero prosegue, sempre ben segnalato, innalzandosi con ampie svolte che seguono a tratti il percorso di un’antica strada di caccia e, con tornanti sempre senza eccessiva pendenza, ci si addentra nel vallone sino ad una quota di circa 2500m dove si trova una palina con l’indicazione sulla destra per il Colle Miserino. Ora, presa a destra quest’ultima direzione, si prosegue su un percorso senza tracce troppo visibili ma ben segnalato da qualche bollo giallo ed ometti di pietra che ci fa contornare un piccolo promontorio erboso e scendere verso il fondo del piccolo vallone in una zona pietrosa. La seconda, più breve che percorre il vecchio itinerario per il Colle Miserino: una traccia ben visibile e ben segnalata da alcuni bolli gialli parte a destra dell’incrocio dapprima su erba e poi su un sentiero ben battuto che passa tra dolci ondulazioni erbose. Camminando verso un’evidente zona caratterizzata da detriti morenici e più in alto dalle Pointes de Rancio si raggiunge il fondo del piccolo vallone in una zona pietrosa. Da questo comune punto di arrivo si attraversa a destra su alcuni sassi un piccolo torrente e ci si porta sulla parte opposta verso una serie di balze rocciose che si aggirano o si risalgono, aiutati dagli ometti di pietra, nei punti di miglior superamento. Si arriva in breve alla bastionata più ripida ed esposta che si sale direttamente su rocce levigate; si sale ancora qualche sfasciume e si arriva sulle sponde del primo dei due laghi, il più piccolo, e dopo aver attraversato un breve tratto erboso si giunge anche sulle sponde del secondo lago. 

Ci siamo stati

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A cura di:

Laghi Miserini, da Lillaz
giovedì 21 luglio 2011

Laghi Miserini

Avevo visto i laghi dalla Tour Ponton e avevo deciso che meritavano una visita. E quale migliore occasione visto che la Valpelline era stata ricoperta di neve, dai 2500 metri in su, di andare a cercare più a Sud una gita praticabile. E così via a Cogne con il mio amico Cesare. Ma a Cogne troviamo la stessa situazione che in Valpelline, la cosa ha dato un aspetto quasi magico al lago e ai suoi dintorni. La neve non è stata mai di ostacolo, specialmente nella salita della bastionata finale per la sua ripidezza la più libera da essa. Gita lunga, il sentiero arriva fin quasi al rifugio Sogno, mentre probabilmente, dopo Broillot doveva esistere un sentiero più diretto che avrebbe fatto risparmiare almeno mezz’ora. Un vento freddo e fortissimo ci ha presto rimandati verso valle.
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