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Becca di Nona, da Pila

maurizio

A cura di:

Ultimo rilievo: 20/06/2001
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
1900 m
Altezza di arrivo
3142 m
Dislivello positivo
1463 m
Tempo di andata
04h00'
Tempo di ritorno
03h00'
Periodo consigliato

Introduzione

Si raggiunge una vetta dalla collocazione strategica per godere del panorama su tutte le principali vette della Valle d'Aosta, con l'aggiunta della posizione dominante sulla città capoluogo di regione.

Descrizione

Raggiunti gli alpeggi di Comboé (1h30', Acqua) si prosegue per qualche centinaio di metri in direzione del fondo del vallone, costeggiando il laghetto. Ben presto si scorge sulla sinistra un ponticello di legno, che bisogna attraversare: è l'inizio del sentiero Segnavia n° 16 che subito assume un aspetto decisamente ripido. Bisogna fare attenzione a ben dosare le forze. Il cammino diventa un po' più agevole quando si raggiunge il Pian Valé a quota 2378 m (0h30' circa). Qui si potrà avere un quadro completo dei possibili itinerari: a sinistra il cono della Becca di Nona, in fondo alla valle il Colle Carrel su cui sorge il bivacco Federigo (2897 m). Il sentiero si inerpica con ampi zigzag lungo il cono della becca. Si giunge nei pressi di un grosso masso (0h30'): qui si divide il percorso, che da un lato prosegue verso est, cioè verso il colle Carrel, mentre dall'altro continua con i tornanti in direzione sud-est, verso la cima della montagna. Purtroppo la vetta, e con essa la bianca statua della Madonna, non è visibile se non nell'ultimo tratto, il che non aiuta il morale, dato che il bivio dista ancora 1h30' dalla meta. Al ritorno (o in senso inverso anche come variante di salita) si può scegliere di prendere il ripido sentiero che da poco sotto la cima scende al bivacco Federigo, sempre che il manto nevoso che solitamente su quel versante tarda a sciogliersi lo permetta.

Ci siamo stati

giancarloberetta

A cura di:

Becca di Nona, da Pila
martedì 14 luglio 2009

Becca di Nona

Il sentiero è ottimo all'andata, mentre al ritorno verso il col Carrel e fino alla prima metà della discesa dal bivacco Federigo, è un po' rovinato da qualche piccola frana ed erosione dell'acqua e comunque si svolge su terreno di pietrisco friabile. La ferrata del monte Emilius è chiusa sino a data da destinarsi per pericolo caduta massi (cartello di avviso al bivacco). Il laghetto è ancora quasi del tutto gelato o ricoperto di neve come parte della pietraia che scende dal bivacco allo Chalet Peccoz (vedi foto): ma a cosa e soprattutto a chi serve se è chiuso?
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A cura di:

Becca di Nona, da Pila
venerdì 16 luglio 2004

Becca di Nona

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