Ludwigshöhe, dal Passo dei Salati
Accesso
Lasciata l'autostrada A5 a Pont-Saint-Martin dopo 100m si svolta a destra, si supera un semaforo e si prosegue per circa 600 m fino al bivio per Gressoney. Si entra in Pont-Saint-Martin e dopo 1.2km si svolta a destra imboccando la SR44 per la valle di Gressoney. Dopo 38.3km si supera Gressoney-La-Trinité e si raggiunge l'abitato di Staffal: davanti alle funivie del Gabiet si incontra un ampio parcheggio dove lasciare comodamente l'auto. Si risale al Passo dei Salati con la funivia del comprensorio Monterosa-Ski.
Introduzione
Il Ludwigshöhe è un quattromila alla portata di tutti gli alpinisti. Spesso viene associata ad altre vette nel massiccio ma può essere comunque un'interessante meta fine a se stessa. In vetta si può apprezzare i più impegnativi quattromila in zona con una visuale interessante.
Descrizione
Primo giorno
Raggiungere il Passo dei Salati con le cabinovie Tschaval - Gabiet e Gabiet - Passo dei Salati (20 minuti circa).
Lasciati gli impianti dirigersi verso la stazione del Funifor, superato l'edificio dell'arrivo della cabinovia svoltare a sinistra e percorrere a ritroso un tratto sterrato ove si incontrano alcuni segnavia segnalati su paletti in legno. Dopo un centinaio di metri si imbocca, sulla destra, il sentiero che supera una prima balza su rocce rotte. Si raggiunge una breve spianata ricca di ometti al cospetto dello Stolemberg. Dirigersi verso la vetta sul sentiero ora ben evidente sino a raggiungere un canalone un poco esposto: svoltare a destra e seguire in cengia il sentiero attrezzato con una serie di canaponi. Dopo un paio di svolte si abbandona il versante valsesiano seguendo brevemente la cresta prima di arrivare ad un balconcino roccioso: qui si traversa verso destra con l'ausilio di un canapone e si inizia un breve tratto attrezzato in discesa; questo tratto non è molto agevole pur non essendo particolarmente difficile. Superato uno scalino roccioso con l'ausilio di un paio di pioli metallici, proseguire la discesa sino a raggiungere il culmine del divallamento al Colle delle Pisse (3110m, 0h40').
Si riprende a salire seguendo ometti e qualche sporadico bollo; con un paio di svolte si raggiunge un terrazzino sul quale si scorge il rudere della Capanna Vincent. Proseguire la salita sino a portarsi praticamente sul crinale di confine tra le due valli; di fronte appare la non invitante struttura di Punta Indren, stazione di arrivo della funivia sino a pochi anni fa. Il percorso in questo tratto non è molto impegnativo e quindi, senza eccessivo sforzo, si raggiunge Punta Indren (3260m, 1h00').
Secondo giorno
Si lascia la Capanna Gnifetti appena prima dell'alba. Dalla baracca in lamiera, dove si completa la vestizione e la messa in cordata, si discendono alcuno gradoni rocciosi sino a poggiare i ramponi sul ghiacciaio. Procedere verso destra, evitando le eventuali tende accampate nei pressi, portandosi con una leggera salita verso la traccia di salita di coloro che risalgono il ghiacciaio dal Rifugio Mantova. Tenersi, sempre seguendo le tracce, un po' verso destra in modo da evitare la parte più crepacciata e procedere nella parte di salita più impegnativa. Mentre l'alba scopre la tenace sagoma del Lyskamm, davanti appaiono gli affioramenti rocciosi del Balmenhorn. Si superano alcuni crepacci su degli agevoli ponti (quando ci sono le corrette condizioni del ghiacciaio) e si raggiunge un tratto in cui la pendenza di salita si modera notevolmente. Si raggiungono i 4000 proprio nei pressi della deviazione a destra per il colle e la Piramide Vincent. Trascurare ovviamente tale itinerario e proseguire diritti verso il non lontano Colle del Lys. La traccia procede ora verso sinistra per poi cambiare direzione verso destra e raggiungere il Colle del Lys (4255m, 2h15'). Seguire ancora per un breve tratto il percorso per la Capanna Margherita sino all'inizio della contro pendenza: qui, normalmente, diparte sulla destra una traccia che conduce al Colle delle Piode. Dopo un primo tratto relativamente pianeggiante, la salita si accentua mentre l'itinerario sino alla vetta appare ormai ben definito. Senza raggiungere il colle si tende verso destra portandosi a ridosso del versante settentrionale della Ludwigshöhe; raggiunta la traccia proveniente dalla Punta Parrot si svolta a destra affrontando un ripido traverso che raggiunge praticamente la cresta: si risale il pendio ghiacciato con discreta pendenza e si sbuca sulla cresta. Svoltare a sinistra e risalire la cresta, con un discreto filo, sino alla vetta del Ludwigshöhe (4342m, 3h00').
La discesa avviene lungo la cresta sino al punto in cui si era confluiti su di essa: qui si può optare sul rientro dal versante settentrionale oppure, per variare il percorso, si può discendere il versante meridionale sino ai pressi del Colle Zurbriggen (4272m); da qui si può raggiungere la traccia di salita oppure proseguire con il concatenamento di altre vette come lo Schwarzhorn, il Balmenhorn o la Piramide Vincent.
Galleria fotografica
Ci siamo stati
Ludwigshöhe
cima "minore" del gruppo, ma non banale. ultimo tratto su cresta abbastanza affilata, e cima ai minimi termini. Vista grandiosa, come su tutte le cime circostanti. Con questa abbiamo completato un bel trittico di 4000 in giornata.