Pizzo Meriggio

Ritratto di ermanno
ermanno
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Data rilievo: 
23/01/2010
Difficoltà: 
WT3
Quota di partenza: 
1 295 m
Quota di arrivo: 
2 358 m
Dislivello: 
1 063 m
Lunghezza*: 
10.81 km
Tempo di salita o complessivo*: 
3h00'
Tempo di discesa: 
2h00'

Introduzione

Il Pizzo Meriggio rappresenta una classica escursione scialpinistica, molto nota tra gli sciatori valtellinesi. Chi vuole affrontare questo percorso con le ciaspole avrà comunque grandi soddisfazioni e dovrà affrontare un impegno fisico abbastanza alto, dato il dislivello di più di mille metri e le pendenze considerevoli.

Descrizione

Si parte dalla località Campelli a 1295m di quota.
Dal parcheggio si attraversa la strada e si sale uno stradello che conduce subito al villaggio, composto da numerose baite molto ben curate e poste in zona aperta e soleggiata. Da qui è bene alzarsi subito per la massima pendenza puntando verso quel che resta di un impianto di risalita in disuso e seguendo la pista degli scialpinisti in direzione sud, sud-est.
Duecento metri circa di dislivello in ripida salita portano a incontrare la strada interpoderale che si segue brevemente verso sinistra lasciandola quasi subito per seguire le tracce di salita nel bosco.
Più avanti, sempre nel bosco di larici,a 1760m di quota su salita piuttosto marcata, si arriva a un ripetitore da cui ci si porta sulla destra per un percorso leggermente meno ripido sempre nel bosco di larici. Si perviene quindi ad un'ampia sella da cui si vede la croce di vetta della nostra meta. Si svolta a sinistra riprendendo a percorrere alcuni tornanti della strada poderale che si lascia poco dopo per affrontare sulla sua destra, a quota 1980m, una ripida salita che porterà , tra gli ultimi radi larici, sulla Punta della Piada (2122m).
Da qui è possibile ammirare il vasto panorama e il percorso ben marcato sulla dorsale che porta alla grande croce metallica del Pizzo Meriggio (2358m).
Dalla vetta, se la giornata è tersa, si possono ammirare verso sud le cime più importanti delle Orobie. Su tutte spicca il Pizzo del Diavolo di Tenda, il Pizzo Redorta, il Pizzo Brunone, la Punta Scais. A valle l'invaso artificiale di Scais e, più a destra, la val Venina con l'omonimo lago.
Verso nord sono visibili tutte le cime del gruppo del Masino-Disgrazia e della testata della Valmalenco fino al Pizzo Scalino. Più a destra, infine il gruppo Ortles-Cevedale.
Per la discesa si percorre, più o meno, il sentiero di salita, utilizzando lo stradello che sovente lo attraversa per evitare i tratti maggiormente ripidi.

Informazioni generali

Via:
Segnavia:
Tipologia percorso:
Periodo consigliato:
Esposizione al sole:
Pericolo Oggettivo:
Tratti esposti:
Attrezzatura utile:
Acqua:

Riferimenti bibliografici

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Accesso stradale

Galleria fotografica