Roccia Baitone

Ritratto di francorino
francorino
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Quota di partenza: 
1 528 m
Quota di arrivo: 
3 263 m
Dislivello: 
1 735 m
Tempo di salita o complessivo*: 
7h30'
Tempo di discesa: 
5h00'

Introduzione

Escursione molto lunga che prevede di percorrere tutta la conca del Baitone, fino allo spartiacque con la valle Aviolo. Data la elevata escursione altimetrica, è possibile osservare la complessa variazione vegetazionale in funzione dell’altitudine e della esposizione: dai boschi misti di latifoglie e conifere, agli ecosistemi erbacei di pascolo e arbusteti bassi, alle rupi e macereti alpini. Numerosi sono i laghetti alpini incastonati nelle varie conche che si susseguono: lago Baitone, lago Rotondo, lago Bianco, lago Verde, lago Lungo, laghi Gelati.

Descrizione

Dal ponte del Guat, per il primo tratto (un quarto d'ora di cammino) c'è una strada sterrata, percorribile anche in automobile se si vuole usufruire del parcheggio a pagamento di malga Premassone (1585m) dove, nei mesi estivi, è aperto un nuovo Bar-Ristoro con vendita di ottimi prodotti locali di malga. Si attraversa quindi il torrente Remulo e si inizia la salita in sponda destra orografica, dopo poco, in corrispondenza di una zona di pic-nic attrezzata, c'è un bivio: noi proseguiamo a sinistra sulla mulattiera per Baitone (la strada si segue per andare verso il Miller).
Il sentiero (mulattiera), segnalato con segnavia [13], sale a zig zag con numerosi tornanti; si sposta quindi sulla nostra destra, attraversa una valletta caratterizzata dalla presenza di un conoide di neve scaricata se si transita in inverno o primavera, in circa un'ora dalla partenza si raggiunge la località Baitoncello (1943m); (appena prima si incontra un'area di pic-nic attrezzata, in una radura con i resti di un "baitoncello") dove c'è il fabbricato del primo tratto della ex teleferica Enel che collegava Ponte del Guat con la diga del Baitone. Proseguendo, dopo alcuni tornanti, si attraversa una nuova valletta pure questa caratterizzata dal fatto che scarica facilmente valanghe di neve fino a primavera inoltrata, quindi, in venti minuti circa dal Baitoncello si raggiunge una nuova area di pic-nic in corrispondenza dei pascoli della malga Baitone (2065m). Si prosegue lungo la mulattiera, si percorrono alcuni tornanti, quindi si attraversa una valletta (anche qui, fino a maggio c'è un conoide di neve da attraversare), poi la mulattiera diventa meno ripida e ci si inoltra verso i piedi della diga, per salire di nuovo sulla nostra sinistra, transitando nei pressi di alcune baite, e finalmente si raggiunge il livello del coronamento della diga (2284m; due ore circa dalla partenza).
Si percorre quindi il sentiero che costeggia il lago in sponda destra orografica; dopo un quarto d'ora si transita al bivio del sentiero [48] (per raggiungere il Forcello di Bombià); quindi si prosegue, si oltrepassa il lago, si sale sulla nostra sinistra, ed in circa un'ora si raggiunge il lago Rotondo ed il rifugio Tonolini (2450m); qui termina il sentiero [13]. Ora proseguiamo a fianco del lago Rotondo (destra orografica, lato opposto al Rifugio Tonolini), seguendo il sentiero Segnavia n° 50; si sale lungo una valletta con pendenze relativamente modeste, dopo circa un quarto d'ora di cammino si sbuca in un pianoro (ex letto del torrente emissario del lago Lungo) da dove si vede la dighetta, (dismessa dagli anni settanta) che conteneva le acque del lago Lungo (2527m). Si costeggia, sulla nostra sinistra, il lago e si sale lungo il pendio, dove scende il ruscello proveniente dai laghi gelati; dopo averlo attraversato si sale sulla sinistra, fino al bivio per il passo delle Granate, dove si prosegue verso destra e, dopo aver risalito una morena ci si trova con il lago gelato orientale di fronte, sulla nostra destra, (2800 m circa), ed in vista, sulla sinistra, del lago gelato occidentale. Noi proseguiamo a questo punto senza seguire sentieri (che non ci sono) sullo spigolo roccioso che, sulla destra orografica contiene la conca del lago gelato orientale; dopo un buon tratto di salita ripida, secondo la linea di massima pendenza, ci inoltriamo in un avallamento morenico spostandoci sulla nostra destra, fin sotto il gradino glaciale successivo. Saliamo lungo un canalino ripido e, alla sua sommità, si spostiamo sulla nostra destra per superare l’ultimo balzo di roccia: questo ultimo tratto va affrontato con molta prudenza e con qualche cognizione di arrampicata libera. A questo punto le pendenze diventano più facili, si prosegue ora su rocce montonate, ora su grossa morena, spostandoci sempre sulla nostra destra, lasciando immediatamente alla nostra sinistra lo spigolo roccioso che divide in due zone il "coster" e che scende dalla cima sovrastante spostandosi dalla nostra sinistra alla nostra destra.
Ora proseguiamo, su grossa morena, parallelamente allo spigolo roccioso di cui si è detto fino alla sommità: siamo a 3200 m sullo spartiacque tra la conca del Baitone e la valle dell’Aviolo, detto anche, più o meno propriamente roccia Baitone.