Monte Re di Castello

Ritratto di francorino
francorino
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Quota di partenza: 
88 m
Quota di arrivo: 
2 890 m
Dislivello: 
2 005 m
Tempo di salita o complessivo*: 
6h30'
Tempo di discesa: 
5h00'

Introduzione

Escursione ad anello (Isola – Arno – passo di Campo – Re di Castello – pozza d’Arno – Arno – Isola) per tutta la parte oltre i 180 m; ha in comune il primo (ed ultimo) tratto di salita (discesa) fino al lago d’Arno, dove la mulattiera risale (e scende) un ripido crinale boscoso per un dislivello di oltre 90 m. Si assiste al passaggio da bosco misto di conifere, a prevalenza di latifoglie, alla parte finale quasi completamente ricoperto di arbusti montani.

Descrizione

Si parte dalla piazzetta antistante la chiesa di Isola, si sale costeggiando inizialmente parte della recinzione della ex centrale idroelettrica quindi si prende decisamente il pendio passando in prossimità di due sostegni di una linea elettrica ad alta tensione; si raggiunge quindi la località "Il Plà", dove c'è una cascina circondata da un prato ricavato tra le pietraie circostanti. Il sentiero prosegue attraversando con un ponticello la sede delle ex condotte forzate e piano inclinato della centrale; ci si avvicina quindi al torrente Rio Piz e si transita in prossimità di alcuni sostegni della ex funivia Isola-Arno; prosegue ad ampi zig zag fino a quando si riattraversa la sede delle ex condotte forzate (put lonc). Dopo alcuni tornanti si raggiunge la località Garzuné (circa 140m), dove si intravede un pianoro sede un tempo di una malga ora completamente diroccata. Si prosegue sempre in sentiero a tornanti quindi ci si sposta verso la nostra destra e si percorre un lungo tratto di sentiero scavato nelle roccia del monte Zucchello, fino a raggiungere la strada pianeggiante, (già sede di binario Decoville), Vertice Q - Arno. Sono visibili sulla nostra sinistra i fabbricati relativi alla ex centrale di Isola (casa del guardiano, cabina elettrica, motrice della teleferica e del piano inclinato ecc.); noi proseguiamo verso destra.
Percorriamo un tratto di strada caratterizzato dalla presenza di alcune gallerie e paravalanghe in galleria artificiale, fino a quando, sulla nostra sinistra si diparte il sentiero Segnavia n° 20A che, dopo pochi minuti, anziché dirigersi verso la diga, prosegue la salita secondo la massima pendenza fino a raggiungere il sentiero alto di "Traversera" [20]. In quest'ultimo tratto, dal bivio per il lago d'Arno, e per circa 20 minuti di cammino il sentiero è poco praticabile in quanto completamente invaso da vegetazione (ontano verde in prevalenza); dalla strada piana al sentiero di Traversera ci vogliono circa 45 minuti di cammino.
In alternativa si raggiunge la diga del lago d'Arno e immediatamente dopo la casa di guardia (salendo i gradini per accedere alla casa) si prende il sentiero segnato con il [20A] (si congiunge con il sentiero detto in precedenza quando questi è libero e ben individuato). Una seconda alternativa consiste nel raggiungere il lago d'Arno, percorrere la strada piana in fregio al lago fino alla centrale di Campellio, quindi deviare a sinistra, passare sopra la centrale e dirigersi, secondo la linea di massima pendenza, verso il bacino di carico della centrale stessa (a lato del piano inclinato). Inizialmente senza sentiero, poi su un sentiero che sale a zic-zag fino al bacino, quindi spostarsi verso sinistra e salire ancora fino a raggiungere la vecchia e demolita caserma degli alpini: poco sopra ci si congiunge con il sentiero di "Traversera".
Ora non resta che percorrere il vecchio sentiero di Traversera che fu il mezzo di comunicazione più frequentato nei secoli scorsi per i collegamenti diretti dell'alta valle Camonica con le Valli Giudicarie; si svolge in modesti saliscendi e si guadagna in quota poco per volta, fino più al Passo di Campo 2288m.
Durante questo tragitto la vista sulla conca d'Arno è completa e stupenda: si vede bene il monte Colombé ed i suoi ripidi pendii verdi; si domina completamente sia il lago d'Arno che la pozza d'Arno; si è di fronte al bellissimo monte Frisozzo ed al suo Coster di sinistra di levigati graniti; si ammira da vicino tutto il monte Re di Castello con il suo nevaio che fino al mese di luglio si protrae sulla destra e raggiunge il passo Dernal (rifugio Maria e Franco). Al passo di Campo sono visibili numerose trincee, gallerie scavate nella roccia calcarea, passaggi e collegamenti, residui di trincee in filo spinato ecc. che testimoniano l'attività militare che qui si svolse durante la grande guerra e soprattutto si capisce quanti sacrifici dovettero fare i protagonisti di queste imprese. Al passo di Campo si devia a destra e si percorre il sentiero [1] dell'Alta via dell'Adamello che passa ai piedi della Sega d'Arno, fino all'inizio della grossa morena, quindi si lascia il sentiero Segnavia [1] che si dirige verso il passo Dernal (a destra) e si sale in direzione del monte Re di Castello (2890m).
In prossimità della cima ci sono ancora numerose testimonianze della attività militare svolta durante la grande guerra; in particolare ci sono le fondazioni di una "baracca" immediatamente sotto la cima che fino agli anni sessanta era ancora quasi integra. Questa gita è opportuno effettuarla nel mese di giugno, quando l'innevamento è ancora consistente ed il percorso avviene sul nevato che di solito "porta" (non si sprofonda nella neve) fino al primo pomeriggio soprattutto se la notte precedente è stato sereno. Nella parte terminale conviene salire nell'avallamento compreso tra le due cime e poi percorrere l'ultima parte in prossimità dello spartiacque (la cima vera e propria è quella a sinistra, con la croce); quest'ultima parte del tragitto non è facilissima e prevede di conoscere le modalità di comportamento in presenza di neve, anche gelata, in pendii ripidi.
Dalla cima ci si dirige poi verso il passo Dernal (rifugio Franco e Maria) scendendo in diagonale verso sinistra, in meno di un'ora si raggiunge il rifugio; il tempo necessario dipende molto dalle condizioni della neve e quindi dall'ora in cui si transita. Se si sceglie di effettuare la gita in una stagione in cui l'innevamento è quasi completamente esaurito occorre prendere nota che il percorso dal passo di Campo al Re di Castello e da qui al passo Dernal è prevalentemente su grossa morena, in parte anche mossa, quindi occorrono sia la perizia che la prudenza necessaria per tali situazioni. Dal rifugio si scende inizialmente lungo il sentiero [1] dell'Alta via dell'Adamello sulla sinistra orografica della valle Ghilarda e poi, in corrispondenza del laghetto si devia a sinistra e ci si dirige verso la pozza d'Arno (sentiero [89]); il sentiero è segnalato; il tempo necessario a raggiungere la Pozza d'Arno è di circa un'ora e mezza, in altra mezz'ora/tre quarti d'ora si raggiunge la diga del lago d'Arno.
Da qui si riprende il sentiero [88] già percorso in salita.

Autore

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