Pizzo di Olano

Ritratto di Cai56
Cai56
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Quota di partenza: 
1 506 m
Quota di arrivo: 
2 267 m
Dislivello: 
761 m
Tempo di salita o complessivo*: 
2h30'
Tempo di discesa: 
2h00'

Introduzione

Bella gita che, sfruttando un tratto del poco frequentato trekking GVO (Gran Via delle Orobie) nel tratto del "Sentiero Andrea Paniga", conduce dalle pendici della Cima della Rosetta - montagna simbolo di Rasura - al pittoresco vallone di Olano fino al suo punto culminante Pizzo di Olano. Passando fra grassi pascoli ancora ben caricati di bovini e capre, si raggiunge la vetta panoramica con vista estesa su tutta la bassa Valtellina, il Lago di Como e la Valchiavenna. Molto selvaggio l'ambiente dell'inedita variante di ritorno.

Descrizione

Dal parcheggio del Bar Bianco 1506 m, seguendo i radi segnali a vernice, si risale il ripido pendio a pascolo fino alle visibili baite della Casera Alpe Culino 1650 m; si prosegue sempre fra i pascoli e tenendosi un poco verso sinistra fino alla Baita del Prato con l'affiancato Stallone (lunghissima tettoia di ricovero per il bestiame) 1715 m. Durante la salita si notano dei baitelli privi di tetto, ma non in rovina: si tratta dei "calecc", baite temporanee che ospitano per la caseificazione i pastori che seguono le mandrie negli spostamenti di quota alla ricerca del foraggio fresco; sotto un telo da tenda sostenuto da un palo di culmine troviamo un paio di panche e un focolare attrezzato con la "scigugna", supporto girevole per il "culdar" dove latte e caglio si trasformano in formaggio. Dallo Stallone si prosegue in piano a destra verso un abbeveratoio: da qui, in salita seguendo dei paletti segnavia, si sale a raggiungere il crinale, dove inizia un bellissimo sentiero nel lariceto. Con una traversata in lieve discesa - tralasciare a destra due deviazioni - si raggiunge il fondo del vallone di Olano presso il piccolo baitello delle Zocche 1680 m; si scende ad attraversare il rio "Fium" per risalire subito alla visibile Casera di Olano 1792 m. Alle spalle di queste tre baite passa un bel sentiero proveniente - est - dai vasti pascoli del Monte di Olano: lo seguiamo verso sinistra fino alla Baita della Cima 1959 m. [Lunghi tratti del sentiero sono qui affiancati da quanto rimane di un antico acquedotto costruito con tronchi di larice.]. Da qui la vetta è veramente poco appariscente: si tratta della rilevatezza con croce a sinistra della evidente bocchetta in direzione ovest. Dalla Baita si risale il vallone di magro pascolo molto sassoso e franoso con una serie di tornantini che in breve conducono alla panoramica sella fra il "nostro" Pizzo di Olano a sinistra e il Pizzo dei Galli a destra (non quotata nè nominata sulle carte; localmente "Buchèta de la Majona"). Un sentierino da percorrere con un minimo di attenzione si stacca dalla bocchetta e, con un ripido e roccioso mezzacosta, arriva sulla vetta del Pizzo di Olano 2267m.
Ritorno per la via di andata.
Esiste una possibilità di variante parziale per il ritorno: difficoltà EE.
Scesi alla Baita della Cima, si prosegue in discesa verso destra fino a raggiungere una torbiera paludosa; si prosegue in parallelo alle rocce che sostengono la sovrastante Cima della Rosetta (croce con corrimano di sicurezza). Attraverso un tracciato di valanga e un successivo ripiano a mirtilli, nel confinante lariceto si trova fra erbe alte una traccia di sentiero labilissima: dapprima a saliscendi - ad un bivio prendere a sinistra - e poi in netta discesa con percorso manmano più evidente si raggiunge il sentiero di andata parecchio a monte della Baita delle Zocche.