Pizzo della Pruna

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
10/07/2011
Difficoltà: 
T3
Quota di partenza: 
1 050 m
Quota di arrivo: 
1 795 m
Dislivello: 
950 m
Tempo di salita o complessivo*: 
3h00'
Tempo di discesa: 
2h00'

Introduzione

Escursione pochissimo frequentata, causa la vicinanza di altre mete più popolari sul versante solivo della Val Tartano. La meta, che alla partenza appare come un picco boscoso incombente sul fondovalle abitato, in realtà è una cupola alberata priva di importanza alpinistica, ma posta in posizione privilegiata davanti alla sfilata di tutti i monti del Masino (e oltre fino al gruppo del Bernina). L'interesse del percorso è perlopiù ambientale, con l'attraversamento di ombrose abetaie, fra un maggengo e l'altro, in mezzo ad una natura che - cessate le attività umane - recupera velocemente spazi e aspetti originari. Possibilità di incontro con selvatici.

Descrizione

Dal parcheggio nei pressi del cimitero 1050 m, si va subito ad imboccare la discesa di Via Costa che, ripida cementata, conduce al fondovalle della Diga Enel di "Culumbéra" 960 m. Attraversato il suggestivo camminamento, si inzia a risalire con regolari tornanti ("sentée del pic") il bosco che conduce alle poche baite di Frasnino 1074 m; la traccia si fa larga entrando nel fitto bosco di abeti e, con un lungo traverso in ascesa, (ignorare i bivii non segnalati), attraversati diversi canaloni dirupati, raggiunge le case di Foppa 1280 m. Da qui una breve discesa permette di raggiungere un bivio (punto di deviazione al ritorno): a destra si arriva ad un prato con steccato, ma il sentiero svolta a destra immediatamente prima di raggiungerlo. Il bosco diventa più umido e roccioso: una serie di ampi tornanti conduce alla radura abbandonata di Marscia 1540 m; proseguendo la salita in breve si arriva ai primi prati delle vastissime alpi di Corte e Postareccio 1714 m: dal gruppo di baite più restaurate (una a quasi due piani) si diparte un sentierino poco evidente nelle erbe molto alte; si dirige verso nord e diventa ben evidente appena entrato nel bosco. Un tratto piano precede una breve salita fino allo slargo boscoso al margine del Pizzo della Pruna 1795 m dominato da una croce di tronchi di legno. In assenza di foschie estive il panorama è veramente quanto di più ampio sul versante retico. Per il ritorno è conveniente tornare a Corte-Postareccio attraverso un ampio giro sul crestone sommitale del Pizzo, recentemente denominato "Sentiero dei mirtilli"): la traccia è talora quasi assente, ma le indicazioni a vernice sono sufficienti ad indirizzare opportunamente attraverso splendide piccole radure collegate da un'estensione continua di cespugli di mirtillo, qualche rododendro e ginepri.
Raggiunta nuovamente l'alpe, si prosegue sul sentiero di salita fino al bivio evidenziato nei pressi della Foppa: si sceglie la traccia in discesa e si divalla rapidamente nel bosco umido e fitto fino alla baita isolata di Corna 1120 m (nei pressi, fonte ferrugginosa "Acqua de la ram"). Ancora qualche ripido tornante - anche parzialmente scavato nella parete - e si raggiunge il fondo della forra del torrente Tartano, dove viene scavalcata dal tenebroso Ponte della Corna; sull'altro versante si risale per la massima pendenza un canalone umido e sassoso fino a sbucare sulla provinciale per Tartano. Senza alternative a seguire l'asfalto, in circa mezzora si torna a Campo, al punto di partenza.

Informazioni generali

Via:
Segnavia:
Tipologia percorso:
Periodo consigliato:
Esposizione al sole:
Pericolo Oggettivo:
Tratti esposti:
Attrezzatura utile:
Acqua:

Riferimenti bibliografici

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Accesso stradale

Galleria fotografica