Monte Spino

Ritratto di ivano_ruffoni
ivano_ruffoni
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Difficoltà: 
T2
Quota di partenza: 
872 m
Quota di arrivo: 
1 513 m
Dislivello: 
833 m
Tempo di salita o complessivo*: 
2h30'
Tempo di discesa: 
2h00'

Introduzione

Il Monte Spino, nel dialetto locale "L'Espì", è una montagna calcarea che si estende fra il Passo della Fobbiola, il Passo di Spino ed il Buco del Gatto. Nel suo versante Nord vi sono pilastri roccioso calcarei non ancora saliti; il versante Sud degrada con i pendii erbosi della "Costa Mandria" mentre ad Est con quelli del "Forseul"; a Sud-Ovest la cresta, che costituisce anche il confine del "Parco Alto Garda Bresciano", va a saldarsi con Marmera.

L' escursione proposta conduce inizialmente al Passo di Spino, in prossimità dell' Osservatorio Ornitologico Regionale "Antonio Duse" e del Rifugio Giorgio Pirlo allo Spino e, successivamente, si innalza lungo le creste erbose del Monte Spino. Il Passo dello Spino è da tempo passaggio naturale per molti uccelli migratori. Nei pressi del passo, infatti, è stato ripristinato nel 1999, dalla Regione Lombardia, l'Osservatorio Ornitologico Regionale "Antonio Duse" di Passo Spino. Presso l'osservatorio è così ripresa l'attivita' di "inanellamento", ovvero la cattura di uccelli seguita da misurazione e marcatura e da successivo rilascio, coordinata a livello europeo dall'EURING (The European Union for Bird Ringing), a livello nazionale dall' INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) e a livello regionale dalla Regione Lombardia. Le prime attivita' di "inanellamento" furono coordinate dal Dottor Antonio Duse dal 1929 al 1933. In quegli anni vennero "inanellati" al Passo di Spino circa: 7500 fringuelli, 2500 lucherini, 2000 peppole, 1100 crociere, 900 esemplari di tordo bottaccio e 500 di passera scopaiola, 200 prispoioni e 1200 uccelli di altre specie. Dal 1999 al 2003 presso il Passo di Spino sono stati catturati circa 15000 uccelli. In particolare sono stati inanellati circa 5000 fringuelli, 3000 lucherini, 1500 pettirossi e catturati uccelli di 80 specie diverse. Curiosa la ricattura (ottobre 2001) di un pettirosso inanellato in Lituania e viceversa la ricattura (ottobre 2000) di una beccaccia inanellata al Passo di Spino.
Nota: Fra le balze del Monte Spino nidificano le poiane. Inoltre la zona traversata è densamente popolata di cinghiali. Prestare attenzione.

Descrizione

Dal parcheggio in fronte alla chiesa di Sant'Urbano (872m) salire qualche metro ed abbandonare subito il segnavia [23] per il Monte Pizzocolo svoltando a sinistra lungo il segnavia [6]. Pochi minuti e si incrocia la deviazione a sinistra per il Passo Buelino (segnavia [23]). Si continua nel bosco alzandosi nell'alta valle di Poiano e, attraversando alcuni torrenti, si compie un'ampia curva a sinistra e si esce dal bosco in località "il Pirello" (1030m), dove termina la strada proveniente da S. Michele. Si sale a destra seguendo il segnavia [8] per il Rifugio Giorgio Pirlo e Passo di Spino. L'ampia mulattiera si alza nel bosco, guadagna quota in mezzo a faggi ed abeti, incrocia a sinistra il segnavia [1] che risale la Valle di Sur, e conduce al Passo di Spino, in prossimità dell'Osservatorio Ornitologico Regionale "Antonio Duse" (1160m, 1h10'). Si noti in lontananza il Rifugio Pirlo e, sullo sfondo, il Monte Spino, Marmera e il Monte Forametto. Si procede, fra qualche rudere di guerra, lungo un'ampia sterrata con parecchi tabelloni illustrativi dell'attività dell'osservatorio ornitologico. Si lascia a sinistra una variante per il Rifugio Pirlo, si passa accanto ad un roccione, utilizzato spesso come palestra di roccia per istruzione ed allenamento, indicato localmente con "Via Ferrata Ernesto Franco", e si giunge ad un poggio erboso panoramico. Alla destra di una modesta gobba erbosa si stacca il "Sentiero dei Ladroni", proprio in prossimità del "Casel de l' Uselí" (Casello dell' Uccellino) della Foresta Demaniale Regionale Gardesana Occidentale. Ancora pochi minuti e si prende a destra la traccia per "Cima Spino - Dorsale Sud Est", segnavia [4], e "Passo Fobbiola, Cav. della Fobbia, Val Degagna", segnavia [3]. Poco dopo si tralascia il segnavia Segnavia n° 3 e ci si alza fino ad incrociare la variante del "Sentiero dell'amicizia". Trascurata la traccia principale (diretta al Monte Spino per la dorsale Sud-Est) si può proseguire a destra seguendo la variante. Dopo un'ampia curva a sinistra, seguendo una traccia non evidentissima, si risale la ripida cresta erbosa del "Forseul" fin quasi all'anticima Nord (1486m), si piega a sinistra e si giunge al Monte Spino (1513m, 2h20').
Il panorama dalla cima del Monte Spino spazia dall'Adamello, al Carè Alto ed alla Presanella. A Sud invece si stendono le acque meridionali del Lago di Garda. Si può ora scendere percorrendo il segnavia [4] seguendo la cresta di Sud-Ovest. Ci si abbassa rapidamente per pendii erbosi fino all'incrocio per il Buco del Gatto (se lo si vuole raggiungere considerare altri 0h30' fra andata e ritorno) e si continua fino alla cappella alpina posta accanto al Rifugio Giorgio Pirlo allo Spino (1165 m, 0h35'). Si procede ora, a sinistra, sull'ampia sterrata verso il Passo di Spino (1160m, 0h45'). Seguendo in salita il segnavia [5], si rientra nel bosco percorrendo le svolte di una stradina di guerra (detta "delle Merle"). La traccia si alza lungo il fianco Nord della cresta "delle Prade" e sbuca al Passo delle Merle (1352m, 1h15'), localmente indicato come "Località le Merle - Dos delle Prade". Dal passo il panorama sul basso lago di Garda è stupendo. Seguire ora a destra l'ampia mulattiera, segnavia [23] per Pirello e Sant'Urbano, che discende "le Prade". La strada passa in mezzo ad abeti, incrocia il segnavia Segnavia n° 8 per Pirello e San Michele, e scende a sinistra, rientrando nel bosco, fino al "Rifugio Cà da Prada - alpino Angelo Usardi" (1117m) ed alla chiesa di Sant'Urbano (872m, 2h05').

Bibliografia

  • Fausto Camerini, Prealpi Bresciane, Guida dei monti d'Italia, CAI e TCI, Milano, 2004

Cartografia

  • Lago di Garda - Monte Baldo N. 102 - Kompass 1:50000

 

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