Cresta della Motta

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
3/07/2011
Difficoltà: 
T3
Quota di partenza: 
1 053 m
Quota di arrivo: 
1 971 m
Dislivello: 
918 m
Tempo di salita o complessivo*: 
3h00'
Tempo di discesa: 
3h00'

Introduzione

Gita localmente conosciuta ma in generale poco frequentata nella sua interezza.
Grandissimo interesse panoramico su tutte le cime della Val Gerola: un complesso orografico frequentato solo in poche note vette e completamente trascurato nella gran parte dell'estensione. La complessità viene anche rimarcata dall'assenza di una cartografia accurata, precisa o perlomeno credibile.

Descrizione

Dai parcheggi si va ad attraversare il torrente Bitto sul ponte di fronte all'Albergo Tre Signori: da qui, sulla sinistra, parte una bella mulattiera che risale con una lunga diagonale boscosa tutto il versante alla base delle ultime propaggini del Monte Motta. All'uscita dalla faggeta, si raggiungono le prime radure dell'alpeggio di Bominallo 1357 m: vaste praterie punteggiate di rade baite circondate da belle abetaie. Il sentiero, poco visibile nell'erba, segue le segnalazioni a vernice sulle baite mantenendosi sempre al margine del bosco in direzione SUD. Si percorre in falsopiano un lungo splendido tratto con rigoglioso sottobosco di mirtillo e rododendro; in località "Pantano" (presenza di stagno stagionale) si lascia a destra il bivio per "Rundanit" e si prosegue fino a sbucare nel pascolo della baita "i Piaz" 1600 m circa. La traccia tende a sparire, ma dalla baita si diparte una fitta segnalazione (tre punti rossi) che conduce in traverso talora ripido a raggiungere l'alpeggio "Piä da la Gianzana". Da qui è visibile l'ultimo ripidissimo tratto per la vetta: fra i cespugli di ontano una stretta serpentina aggira alcuni vetusti paravalanghe fino ai prati sommitali del Monte Motta 1971 m. Un pregevole crocifisso ligneo è posto al margine settentrionale del ripiano in posizione dominante sulla vallata. Un sentierino ben marcato risale fino al punto culminante della cresta della Motta 2004 m per poi scendere ad una bocchetta non quotata: da qui in discesa attraverso numerose file di paravalanghe nel bosco rado fino ad un paio di baite con bivio. Si prende a sinistra in traverso ascendente ed in breve si raggiunge la Bocchetta di Scioch 1950 m circa (comunicazione con le baite alte di Bomino Vaga); si prosegue con traverso esposto, a tratti roccioso e franoso, fino ad un dosso roccioso con bella vista sul Lago Pescegallo e le cime del gruppo Ponteranica. Un valloncello erboso conduce all'attraversamento della diga di Pescegallo 1865 m; sull'altro lato si segue la pista di servizio fino alla Casera Pescegallo Lago 1778 m, dove parte una mulattiera (appena a lato della pista) sassosa e ripida che rapidamente scende ai parcheggi della località turistica di Pescegallo 1454 m. Passando a destra della stazione della seggiovia, si reperisce una pista nei prati a lato del torrente (segnali di un "percorso vita"): la si segue lungamente fino alla località Fenile 1238 m, dove si torna per breve tratto sulla provinciale. A sinistra, nei pressi di una presa d'acqua idroelettrica, inizia la vecchia mulattiera di valle che conduce rapidamente a Gerola Alta, proprio, nei pressi del ponte iniziale.

Informazioni generali

Segnavia: -
Tipologia percorso: circolare
Quota massima raggiunta: 2004m
Periodo consigliato: aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre
Pericolo Oggettivo: presenza di erbe sdrucciolevoli
Grado alpinistico: I
Esposizione al sole: sud-ovest
Tratti esposti: lunghi tratti in traverso

Riferimenti bibliografici

Accesso stradale

Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a destra in direzione Val Gerola. Risalire la vallata fino al paese di Gerola Alta: sono disponibili alcune limitate aree di parcheggio.

Galleria fotografica

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