Cima di Pal

Ritratto di dario_tomelini
dario_tomelini
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Quota di partenza: 
1 076 m
Quota di arrivo: 
2 495 m
Dislivello: 
1 419 m
Tempo di salita o complessivo*: 
5h30'
Tempo di discesa: 
3h00'

Introduzione

La Cima di Pal è la più alta tra quelle che separano la Valle Sacra dalla Val Verdassa. Le altre sono Punta Quinzeina, Punta di Verzel, Monte Cavallo e Punta Rama. Il percorso è segnato da una breve traccia di sentiero iniziale che si perde quasi subito, bisogna quindi essere abbastanza allenati e preparati ad affrontare un percorso caratterizzato da forti pendenze su prato, roccia e, a seconda del periodo, anche neve.

Descrizione

Da Fraschietto proseguire lungo il falso piano della strada sterrata e superare una sbarra (aperta e mal ridotta) che limita la circolazione. La sterrata conduce alle baite Balma, attraversa un torrente e risale con due piccoli tornanti. Dopo aver attraversato un secondo torrente la strada fa una doppia curva prima a sinistra poi a destra e si nota sulla destra un sentiero risalire il prato. Secondo la cartina dei sentieri che ho utilizzato (IGC 1:50.000 Ivrea Biella Bassa Valle d'Aosta - Foglio 9) all'incirca dallo stesso punto partono 2 sentieri, non numerati ma generalmente segnati. Prendendo il primo ci si dirige alle baite Vernin dalle quali si giunge rapidamente alle baite Pian, dove due torrenti che si congiungono per poi scendere lungo lo stesso letto. Guardando a monte il torrente di destra scende dal lago Il Lago, quello di sinistra scende dai piedi del Monte Cavallo. Si attraversa il torrente di sinistra e si risale lungo ripidi prati alle baite Liri, anch'esse diroccate. Girando dietro le baite Liri il sentiero porta nella conca dominata dalla Cima di Pal a sinistra e da Punta Rama a destra. Tra le due cime si trova il Passo Savenco raggiungibile da alcune traccie di sentiero per nulla facili da individuare. Dal passo è possibile risalire (con molta attenzione) la cresta per portarsi sulla Cima di Pal o su Punta Rama. Su una roccia della Cima di Pal è posta una targa metallica del CAI di Rivarolo in ricordo dei 25 anni della sezione. Nello specifico, per quanto riguarda la mia escursione, voglio dire che la via appena descritta l'ho percorsa solo al ritorno in quanto all'inizio ho trovato un solo sentiero parzialmente segnato da un cerchio vuoto con al centro un pallino fatti con vernice arancione. Mi sono accorto più tardi che stavo risalendo il sentiero sbagliato. Invece di portarmi alle baite Vernin stavo risalendo la Val Verdassa costeggiando il torrente Verdassa. A conferma di ciò ho trovato un'indicazione per le baite Mionda. A quel punto ho proseguito fino alla Balma di Chir dove si incrocia il torrente che nasce ai piedi della Cima di Pal. Ho risalito il torrente fino ai piedi di una grossa parete rocciosa strapiombante, sulla sinistra della conca. Risalendo i prati ci si porta sopra questa parete, si aggira verso nord e si imbocca la cresta centrale che porta diretta ai piedi della Cima di Pal. Un ultimo pendio erboso porta in vetta. Consiglio questo percorso a chi ha una certa esperienza di escursionismo in quanto i sentieri non sono segnati e spesso si perdono. Il dislivello non è banale come non lo è l'ultimo tratta dalle baite Liri. Da lì infatti le pendenze aumentano notevolmente, si attraversano pendii erbosi, di terriccio scivoloso e sfasciumi. A seconda del periodo un pericolo maggiore è portato dalle roccie ghiacciate lungo il torrente. La discesa è la parte più difficile a causa delle forti pendenze.
Maggiori foto sull'escursione si trovano sul mio sito www.bivaccodidario.com

Cartografia

  • Ivrea Biella Bassa Valle d'Aosta, Foglio 9, scala 1:50.000, Istituto Geografico Centrale