Gran Paradiso, normale dal Rifugio Vittorio Emanuele II

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capt.crash
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Quota di partenza: 
2 734 m
Quota di arrivo: 
4 061 m
Dislivello: 
1 327 m
Tempo di salita o complessivo*: 
4h00'
Tempo di discesa: 
2h00'

Introduzione

Bella gita in ambiente magnifico ma non proprio solitario. Sono descritte due vie di salita: la normale dal [[Rifugio Vittorio Emanuele II]] usata sempre durante la stagione sci-alpinistica e la variante che si ricongiunge alla via di salita dal [[Rifugio Chabod]] utilizzata quando la via normale risulta impraticabile, negli ultimi anni in particolare a stagione inoltrata. A differenza della via normale questo percorso richiede particolare attenzione a causa del passaggio in vere e proprie seraccate per tutto lo sviluppo compreso tra quota 3400 e 3800 m.

Descrizione

Incamminarsi dal Rifugio come indicato dal cartello di partenza lungo la morena seguendo gli ometti fino a trovare presso la costruzione dell' acquedotto le tracce di sentiero. (qui deviazione se si deve percorrere la variante).

NORMALE: All' imbocco del valloncello proseguire verso destra seguendo il torrentello che scende dal ghiacciaio. Ai piedi dello stesso conviene legarsi e affrontare la prima rampa tagliandola in diagonale. A circa 3400 m di quota si sbuca su una spianata che lascia intravedere Ciarforon e Monciair. Proseguire verso delle roccette scoperte sulla sinistra e risalire con vari tornanti la seconda rampa fino a circa 3750 m dove si esce sul largo crestone detto "schiena d' asino". Di qui fare molta attenzione data la presenza, anche se spesso non evidente, di molti crepacci, alcuni anche piuttosto grossi. Continuare lungo la cresta fino ai pressi della becca di Montcorvé dove si riuniscono tutte le vie di salita, quindi con un lungo semicerchi verso NE mirare alla terminale sotto la cima. Questo tratto è inizialmente un po' ripido e spesso con ghiaccio affiorante. Superare la terminale e raggiungere la cresta. Per rocce o di misto proseguire verso il torrione con la Madonnina. Arrivati ad un masso inclinato lo si scavalca e passando sul versante della Tribolazione si supera una cengia molto esposta e alcuni scaloni di roccia (II, spit) per essere sulla vetta tradizionale al cospetto della statua della Madonna. La vetta vera è un centinaio di metri oltre verso Nord, lungo la cresta. Per raggiungerla dalla statua occorre scendere un intaglio con una doppia da allestire (non c'è più la sosta dietro la Madonna) o arrampicando (IV) e risalendo dall'altro lato. Per raggiungere la vetta dal masso inclinato, al posto di scavalcarlo scendere uno scalone sul lato Valsavarenche, passare sotto la torre con la statua lungo una cengia abbastanza comoda e risalire sulla cresta oltre la prima torre.

VARIANTE: Continuare verso Nord fino a incontrare il filo della morena percorso da tracce di sentiero e risalire verso la bastionata che scende dalla Schiena d'Asino fino ad incontrare una fascia di roccie. Superarle più o meno sullo spigolo (I/I+) fino all'altopiano soprastante. Continuare sulle pietre fin dove possibile salendo e puntando al ghiacciaio di Levaciau e a circa quota 3400 m dopo essersi legati scendere sullo stesso. Risalire la valle contornando e attraversando numerosi crepacci fino alla base della Moncorvé dove si riuniscono le vie.

In cresta sotto la vetta fare molta attenzione perché la gente è molta e lo spazio è poco... Si fa presto a volare di sotto! Nel dubbio contattate una Guida Alpina a Pont.
Si consiglia fortemente la prenotazione al Rifugio Vittorio Emanuele II (telefono 0165.95920)

Bibliografia

  • E.Andreis, R. Chabod, M.C.Santi, Gran Paradiso, Guida dei Monti d'Italia, CAI e TCI, Milano, 1980
  • P. Giglio, M. Giglio, Valle d'Aosta oltre il sentiero, Torino, 1994

Cartografia

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