Dent d'Hérens

Ritratto di capt.crash
capt.crash
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Quota di partenza: 
2 781 m
Quota di arrivo: 
4 171 m
Dislivello: 
1 390 m
Tempo di salita o complessivo*: 
5h30'
Tempo di discesa: 
3h30'

Introduzione

Un 4000 stupendo, ingiustamente offuscato dalla presenza della sorella maggiore la Gran Becca a cosi poca distanza,di cui a mio parere non ha da invidiare che i quasi trecento metri in più d'altezza, la Dent d'Hérens è praticamente invisibile nel suo splendore da qualunque centro abitato valdostano. Nemmeno da Breuil-Cervinia, lo sguardo è attratto a questa montagna, collegata al cervino da una splendida e difficile cresta. Tutt'altra cosa il versante nord svizzero, impressionante salto verticale di oltre 1000 metri; e la vista che si può godere del versante ovest salendo alla vicina [[Tête de Valpelline]]. E' proprio il versante italiano che offre la via di salita più facile, ma sicuramente non più sicura: la via normale si sviluppa lungo la parete sud dopo un lungo avvicinamento su un ghiacciaio molto tormentato, e risale ripidi pendii assolutamente da evitare nelle ore calde e nelle stagioni in cui non sono innevati. Tutta un'altra cosa la salita della splendida cresta ovest, salita non eccessivamente difficile ma mai banale: sicura, di buona roccia, sempre aerea ed esposta, in alcuni tratti da brivido, soprattutto se percorsa con i ramponi quando innevata. Non si esiti a percorrerla anche in discesa come alternativa alla pericolosa via normale!!

Descrizione

Dal Rifugio Aosta (2781m) scendere lungo il sentiero antistante per una settantina di metri e seguire le tracce di sentiero sulla sinistra che salgono ripide lungo la morena fino al pianoro dove si mette piede sul ghiacciaio des Grandes Murailles. Inizialmente si evitano molti crepacci quindi rimanendo sul lato destro orografico del ghiacciaio (a sinistra salendo) a rispettosa distanza dalla parete ma ponendo attenzione a non rimanere sotto i seracchi incombenti, si risale una ripida rampa del ghiacciaio che porta al plateau soprastante. Si continua in leggera salita finché non si arriva in prossimità dei colli Tiefenmatten ovest ed est separati da un alto gendarme, depressioni della cresta che congiunge la Tête de Valpelline alla Dent d'Hérens. Si punta a sinistra verso la bastionata e si risale sotto la perpendicolare del colle est con l'ausilio di corde fisse. Porre molta attenzione perchè la salita in questo tratto si svolge su rocce, terra e soprattutto sassi che data la ripidità del terreno cadono appena sfiorati... Giunti al colle Tiefenmatten Est quota 3575m, percorrere l'esile cresta rocciosa generalmente sul filo con bella e sicura arrampicata di II sempre aerea e fortemente esposta, ogni tanto passando sul versante nord ma senza mai abbassarsi fino ad un gendarme che si risale sulla sinistra (nord) con passi di III+ (12m, doppia in discesa). La cresta continua sempre elegante fino a incontrare il ripido pendio ovest. Risalite il pendio 35 - 40 gradi max (delicato se ghiacciato) rimanendo idealmente sulla cresta, badando alle cornici sul lato sud e dopo abbondanti nevicate badando alla placca a vento che si forma spesso all uscita della cresta lungo questo tratto. Dopo esser passati accanto all'uscita del pendio della via normale, si giunge sotto le roccette oltre quota 4000 e con un paio di tiri di misto (rocce spesso vetrate e non proprio sicure, due soste a spit) uscire sull'affilatissima ed elegante cresta sommitale da cui il panorama spazia su tutte le Alpi Pennine, impressionante la vista sulla Gran Becca. Seguire la cresta rigorosamente sul filo con semplici ma esposti passaggi di misto (I e II) fino a raggiungere il punto piu alto 4171m.

Bibliografia

  • Gino Buscaini, Guida ai Monti d'Italia - Alpi Pennine Volume II, Milano, 1970

Cartografia

Galleria fotografica