Rifugio del Freo, dal Passo Croce
Accesso
Si esce al casello di Versilia dell'A12 e si seguono le indicazioni per Serravezza. Superato il paese, si continua in direzione di Castelnuovo di Garfagnana. Si sale per alcuni km su una stretta strada (attenzione ai ciclisti!). Oltre i bivi, da ignorare, di Levigliani e Terrinca, e dopo il cartello del km 9 della SP10 (circa 21 km dal casello), si svolta a destra su una strada (più larga) che si inerpica per 6 km fino al Passo Croce (1160m), dove si parcheggia.
Introduzione
Un anello dal Passo Croce, ai piedi della Pania della Croce nelle Alpi Apuane.
Descrizione
Alla partenza, non ci sono cartelli ne simboli e c'è subito un bivio. Per fortuna, ci si è documentati bene e si sa che si deve piegare a sin. in piano, mentre a destra si sale ad una cava. Si è una larga strada sterrata che, più avanti, per un tratto è di nuovo asfaltata. In un punto, causa un torrentello che passa sotto, sta franando (fortunatamente?!). Infatti c'è un fastidioso via vai di auto... Il percorso è in prevalenza ombreggiato, ma non mancano sulla sinistra panorami sulle varie vette delle Apuane. In questo tratto, NON c'è un segnavia manco a pagarlo oro, ma si prosegue fino a che un sentiero si innesta da sin. (25'). Finalmente, c'è un pannello verticale con le varie destinazioni. La via si sviluppa così sui fianchi occidentali dei Torrioni del Corchia e porta al valico di Fociomboli (1260 mt - 10' - alcune auto in sosta) spartiacque fra il versante marittimo e quello interno delle Apuane. Qui c'è un importante snodo di sentieri e si piega a dx in salita per le cave del Retro Corchia (a sin. il ritorno). in pochi minuti(8') si nota un nuovo bivio dove ci si immerge in un fitto bosco (sin). In una dozzina di minuti, si supera un rudere... Ci sono diversi importanti saliscendi e si taglia così una fitta faggeta lungo le pendici nord orientali del Monte Corchia. Con la discesa (a volte ripida), la vegetazione tende a diminuire, e spiccano a sinistra tra le nuvole la vetta della Pania (la cima piu' conosciuta e frequentata, pure escursionisticamente, delle Alpi Apuane) ed a destra il Corchia. Inoltre, si osserva come degli escursionisti stiano scendendo proprio dal Corchia. Più in basso, con un breve tratto in pineta, si sbuca proprio sopra il Rifugio Del Freo 65' (1180 mt - circa 250 mt disl e 2h andata). Per un attimo, il Pania quasi si libera dalle nuvole... mentre un ragno tesse la sua tela dalla finestra del rifugio...
Il rifugio è in un tipico contesto montano e si sviluppa su 2 piani. La zona notte ha una cinquantina di posti letto in camerette e camerate. Nel locale inferiore la cucina (con un semplice sapore tradizionale!) e la zona giorno con le sale ristoro
(Telefono Rifugio 0584-778007 - www.rifugiodelfreo.it - info@rifugiodelfreo.it).
Dopo la pausa, si scende e, immediatamente, da un bivio, si tiene la sinistra in piano (subito una fonte – 5’). Si entra, nuovamente, in una faggeta e in 15' un simpatico cartello invita al trasporto della legna al rifugio... Si sfiora la Tana dell'Omo Selvatico, 1170 m, inghiottitoio solo per i più esperti ed equipaggiati (la grotta, in cui si perde un piccolo torrente, raggiunge la profondità di quasi 300 metri con gallerie e pozzi, solo per speleologi). Si cammina a lungo perdendo un po' di quota, sui fianchi della montagna sopra il Canale delle Verghe e in seguito, si costeggiano vecchi ruderi totalmente abbandonati (Raspagiana e Gualdana di Sopra)... la mulattiera, con un piacevole percorso in costa, si snoda tra bei faggi con le radici intricate... Il bosco non è più curato e si incrocia più di un albero abbattuto dall'inverno... in 50' si è ad un importante bivio dove si va a sinistra. Improvvisamente, si sbuca di fronte all'Oratorio della Santissima Trinità (980 m - 15'), restaurato ma sigillato come una banca... Ora la vista si apre sull'ampio ripiano verde di Puntato, un tempo alpeggio estivo con i campi che erano coltivati a segale ed a patate. Diverse case sono solo dei ruderi altre, invece, sono ristrutturate. Come in tutto il percorso, si notano diverse cappellette (in loco denominate Marginette - edicole sacre poste sui margini delle strade che in passato rappresentavano momenti di pausa e di preghiera per i viandanti), normalmente ben tenute. Oltre, il bosco si riafferma e il tracciato si sviluppa tutto in salita... Bisogna stare attenti ai segnavia, ignorando, per due volte, dei bivi a destra (non banalissimo), che scendono o pianeggiano. Con attenzione, si guada il torrente che scende dalla sovrastante Torbiera di Fociomboli, dove infine si arriva ( 1130 m – 40'). E' una importante zona umida delle Apuane: una conca prativa (residuo di un laghetto in un circo glaciale) e conserva rare piante, depositi di limo, torba nel sottosuolo e pollini fossili che raccontano le vicende climatiche e floristiche delle epoche passate (un pannello si sofferma in modo approfondito). Un ultimo strappo in salita (scorciatoie segnalate) riporta al valico di Fociomboli (25') dove, con la via del mattino, si ritorna all'auto in 30' (280 mt disl. e 3h ritorno).
In definitiva: dif. E (non tutti i bivi sono ben segnalati), disl. 530 mt salita con saliscendi, tot a/R 5h; tempo a volte nuvolo, ma discreto e fa un po' caldo
Al ritorno, si cambia strada passando dalle cave sopra Massa...
Fatta benzina a Massa... solo 1,677 E.!
Sempre meno che a Genova…
se volete alcune foto sono al collegamento
http://www.cralgalliera.altervista.org/altre2014.htm al link corrispondente
http://cralgalliera.altervista.org/RifugioDelFreoApuane.pdf
NB: in caso di gita, verificare, sempre, con FIE, Cai, eventuale Ente parco o altre Istituzioni, pro loco, ecc., che non ci siano state variazioni che abbiano aumentato le difficoltà! Si declina ogni responsabilità. Il presente testo ha solo carattere puramente indicativo e non esaustivo.
Info Sezione Escursionismo Cral Galliera: http://www.cralgalliera.altervista.org/esc.htm
gite 2014 al link: http://www.cralgalliera.altervista.org/gite014.jpg
ciao a tutti
Maurizio