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Piazza Cavrèe, da Nogaredo

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A cura di:

Ultimo rilievo: 12/09/2008
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
220 m
Altezza di arrivo
828 m
Dislivello positivo
608 m
Tempo di andata
02h30'
Tempo di ritorno
01h30'
Periodo consigliato

Accesso

Da Milano a Novate Mezzola lungo la strada statale SS36. All'inizio del paese, a sinistra e sottopassando la ferrovia, si imbocca la provinciale "Trivulzia" che conduce ad attraversare le varie frazioni del comune di Samòlaco. Si raggiunge l'abitato di Nogaredo e lo si percorre verso monte fino a trovare parcheggio nei pressi di una strada segnalata come "a fondo cieco".



 

Introduzione

Si tratta di una escursione completamente ad anello che ci porta a collegare due dei principali maggenghi della zona. Lungo la salita si incontra un masso erratico ben noto nei miti e leggende locali: el sas de la sc'tria (il sasso della strega) presenta sui fianchi gli evidenti segni lasciati dalla catena usata dalla strega stessa nel tentativo di trascinarlo a rotolare sui paesani a lei non compiacenti.

Descrizione

Si risale la strada a fondo cieco 220 m e si prosegue brevemente quando diventa sterrata, fino ad intercettare a sinistra una mulattiera segnalata con vernice gialla - ci troviamo sulla Via Francisca, nel tratto intermedio (fra Via Spluga e Via Regina) del percorso Como-Coira -. Seguiamo a sinistra per pochi metri il tracciato e giungiamo alle baite del Sasèl 240m; a fianco della più restaurata parte il sentiero - segnalato bianco/rosso) che dobbiamo percorrere. Sale subito ripido e sassoso nel folto del castagneto secolare abbandonato: in quelle che dovevano essere radure si incontrano frequenti ruderi di baite, ognuna con il proprio albero di ciliegio e di noce per l'approvvigionamento familiare della tradizione locale. Nei pressi dell'agglomerato di baite dismesse più ampio 370m, il sentiero tende a perdersi, ma si ritrova a monte verso sinistra e ricomincia a salire vivacemente. Si transita fra giganteschi tronchi di castagno crollati da decenni, nei pressi del suddetto sass de la sc'tria e si sale fino ad un dosso esposto e panoramico sulla Valchiavenna (Mot de la Mugnina 576m). La salita continua sul sentiero roccioso e ghiaioso che si porta ad una cappella Capèla di cresc'ton appoggiata alla cresta a picco sulla forra del torrente Bolgadregna. Sul filo di cresta, in qualche centinaio di metri, si arriva ai prati di Piazza Cavrèe. Attraversata la radura, in basso verso sud, si nota un sentiero molto largo e ben tenuto che, a saliscendi, va a terminare fra boschi di betulle su di una strada asfaltata (strada comunale a pedaggio Era - Paiedo). Seguendola verso monte per poche curve si giunge nel centro di Paiedo. Imboccandola invece in discesa, con una lunga, monotona ed inevitabile (mancano le scorciatoie) serie di tornanti, arriviamo al parcheggio della chiesa di Sant'Andrea al Mot. Prima di proseguire verso il fondovalle, conviene fare una deviazione verso la chiesa ed il suo cimitero dismesso nel 1812; sono presenti anche i ruderi maltenuti di un castello/torre di segnalazione. Tornati sull'asfaltata, subito la si abbandona sulla sinistra per imboccare la mulattiera sassosa attrezzata a via crucis che conduce a Era. Qui - attenzione ai segni gialli - si ritrova la Via Francisca, che, con percorso pianeggiante fra agglomerati di case abbandonate, ci riporta al Sasèl, a pochi passi dall'automobile. 

Ci siamo stati