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Passo Dernal

francorino

A cura di:

Ultimo rilievo: 10/07/2007
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
885 m
Altezza di arrivo
2574 m
Dislivello positivo
1689 m
Tempo di andata
05h30'
Tempo di ritorno
04h30'
Periodo consigliato

Accesso

Si raggiunge la località ISOLA DI CEVO dalla strada statale del Tonale e della Mendola (SS N° 42):

* se si proviene da valle (da Bergamo o Brescia) si sale fino a Cedegolo poi si devia a destra (il bivio si trova immediatamente dopo aver percorso la strettoia in centro a Cedegolo) sulla strada provinciale n° 6 per Fresine. Si percorrono circa 7 km di salita e poi, dopo il cimitero della frazione di Fresine, si imbocca la stradina piana sulla destra e in poco più di un km si raggiunge la frazione di Isola: non ci sono sicuramente problemi di parcheggio!
* Se si proviene dall'alta Valcamonica (Aprica o Tonale / Ponte di Legno), si scende fino al paese di Cedegolo per prendere poi la provinciale 6.

Introduzione

Escursione che si svolge in tre situazioni ambientali caratteristche e nettamente distinte tra loro:

  1. il primo tratto, fino al lago d’Arno, la mulattiera risale un ripido crinale boscoso per un dislivello di oltre 900 m dove si assiste al passaggio da bosco misto di conifere, a prevalenza di latifoglie, alla parte finale quasi completamente ricoperto di arbusti montani.
  2. il secondo è attraverso una “stradetta di cantiere” in parte in gallerie-paravalanghe che passa anche in fregio al lago.
  3. il terzo è la salita sul “coster” di sinistra orografica, caratterizzata inizialmente da pochi arbusti di ontano verde e solo parzialmente inerbita, seguita da una successione di rocce montonate e da accumuli morenici.

Da questa salita si gode lo spettacolo di ammirare tutta la conca del lago d’Arno e del monte Campellio. Dal punto di vista geologico, la conca dell’Arno è particolarmente interessante in quanto si trova in zona di contatto tra le rocce effusive (plutone dell’Adamello), rocce scistose metamorfosate e calcaree.

Descrizione

Si parte dalla piazzetta antistante la chiesa di Isola, si sale costeggiando inizialmente parte della recinzione della ex centrale idroelettrica (sentiero [88]) quindi si prende decisamente il pendio passando in prossimità di due sostegni di una linea elettrica ad alta tensione; si raggiunge quindi la località "Il Plà", dove c'è una cascina circondata da un prato ricavato tra le pietraie circostanti. Il sentiero prosegue attraversando con un ponticello la sede delle ex condotte forzate e piano inclinato della centrale; ci si avvicina quindi al torrente Rio Piz e si transita in prossimità di alcuni sostegni della ex funivia Isola-Arno; il sentiero prosegue ad ampi zig zag fino a quando si riattraversa la sede delle ex condotte forzate attraverso un lungo ponticello (“put lonc”). Dopo alcuni tornanti si raggiunge la località Garzuné (circa 1400 m), dove si intravede un pianoro sede un tempo di una malga ora completamente diroccata. Si prosegue sempre in mulattiera a tornanti quindi ci si sposta verso destra (vista dal basso) e si percorre un lungo tratto di sentiero scavato nella roccia del monte Zucchello, fino a raggiungere la strada pianeggiante, (già sede di binario Decoville), Vertice Q - Arno, segnavia unable to parseono visibili sulla nostra sinistra i fabbricati relativi alla ex centrale di Isola ( casa del guardiano, cabina elettrica, motrice della teleferica e del piano inclinato ecc.); noi proseguiamo verso destra. Percorriamo un tratto di strada caratterizzato dalla presenza di alcune gallerie e paravalanghe in galleria artificiale, fino a quando, sulla nostra sinistra si diparte un sentiero che si dirige verso la sommità della diga, che si raggiunge in circa 10 minuti. Giunti alla diga si prosegue per la strada piana fino alla centrale di Campellio; è una strada che per quasi la metà si trova in galleria o in paravalanghe artificiale; fino agli anni settanta era attrezzata con binario "decoville" e serviva per il trasporto dei materiali dalla teleferica dell'Arno alla centrale. Lungo il tragitto si incontrano dei fabbricati parzialmente diroccati: dove, in passato (fino agli anni cinquanta) venivano depositate le pompe che in inverno servivano per vuotare parzialmente l'invaso naturale del lago d'Arno; e quindi utilizzare anche l'acqua al di sotto del livello della presa della centrale di Isola. Raggiunta la centrale di Campellio si sale, a sinistra (sentiero [89]), si passa sopra il fabbricato della centrale, si attraversano le condotte forzate e si prosegue lungo il sentiero per la Pozza d'Arno. In vista della pozza d'Arno ci si mantiene sulla destra e si sale lungo il pendio seguendo il sentiero segnalato con il [89] (si gira a sinistra, si attraversa la valletta e si prosegue in diagonale); a quota 2400 circa, sullo sperone che, in prossimità della profonda incisione costituita dalla Val Ghilarda la delimita, quando si è già in vista del passo Dernal, ci si congiunge con il sentiero [1] proveniente dal passo di Campo. Dalla pozza d'Arno al rifugio il tempo medio di percorrenza è di circa due ore. Volendo fare il giro della conca d'Arno, il ritorno può essere fatto attraverso il sentiero [1] fino al passo di Campo quindi lungo il sentiero di Traversera (il Segnavia [20]) fino al bivio sopra la diga del lago d'Arno poi il sentiero [20] fino alla diga e successivamente lo stesso percorso fatto in salita fino a Isola.

Ci siamo stati