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Passo della Forcola, da Voga

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A cura di:

Ultimo rilievo: 16/02/2012
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
1057 m
Altezza di arrivo
2226 m
Dislivello positivo
1169 m
Tempo di andata
03h00'
Tempo di ritorno
04h00'
Periodo consigliato

Accesso

Da Milano a Novate Mezzola lungo la statale 36; poco oltre la stazione ferroviaria si svolta a sinistra sottopassando i binari e si va a seguire la provinciale "Trivulzia" fino a Gordona. In direzione di Mese, appena oltrepassato il ponte sul torrente Crezza, si imbocca a sinistra la ripida salita per Menarola; la strada è lunga e stretta e collega tutte le frazioni che compongono il comune di Menarola. Parcheggio alla frazione Voga.

Introduzione

Escursione molto lunga che, dopo aver raggiunto il valico di confine italo-svizzero della Forcola (molto usato per scambi mercantili fino all'apertura della strada del Passo dello Spluga) compie un ampio giro fra i panoramici alpeggi sul crinale al margine meridionale della Valle della Forcola. Panorama continuo sulle vette del Masino-Bregaglia e sulla parete nord del Pizzo di Prata. 

Descrizione

Da Voga 1057m si prosegue per un breve tratto sulla pista forestale asfaltata e cementata (chiusa ai non autorizzati) per l'Alpe Cigolino; nei pressi di un grande traliccio dell'alta tensione si stacca a sinistra - indicato - il sentiero per il Passo della Forcola. La salita attraverso un rado bosco di latifoglie conduce ad incontrare gli ultimi metri della pista forestale per Dardano 1334m: dal piazzale di parcheggio si stacca di nuovo il sentiero che, lungo una appena accennata valletta con larici, raggiunge il panoramico terrazzo dell'Alpe Buglio 1544m. Il percorso continua con un lungo e agevole traverso - talora a saliscendi - che raggiunge il fondovalle nei pressi di una presa dell'acquedotto 1800m circa [Bivio per l'Alpe Forcola]. La valle si fa completamente sassosa e la traccia ne risale a tornanti il versante destro; poi, in corrispondenza degli unici residui della mulattiera medievale, il pendio si addolcisce e raggiunge il Passo della Forcola 2226m. Panorama limitato verso la Valle della Forcola svizzera e i monti della Mesolcina. Tornati al bivio presso l'acquedotto, si volge a destra e in breve, fra i pascoli, si raggiungono le costruzioni dell'Alpe Forcola 1838m (la prima baita che si incontra è il Bivacco Forcola, di proprietà del comune di Menarola, ben arredato e sempre aperto). Evidenti indicazioni indirizzano alla lunga traversata per l'Alpe Scima: si inizia con una scenografica scalinata e si prosegue con un esile faticoso saliscendi che riprende tutte le numerose anfrattuosità del versante. Giunti all'Alpe Scima 1875m - caratteristica per la chiesetta a pianta rotonda e per l'isolato campanile - si segue una traccia erbosa sul vasto altopiano sospeso sulla Valle Pilotera (laterale della val Bodengo) e si raggiunge il sottile crinale che precipita verso il sottostante ripiano con l'Alpe Cermine 1346m (il percorso è inizialmente molto esposto e delicato con qualche isolato passo di roccia, poi la traccia si adagia un poco e segue un rado bosco). In assenza di indicazioni, prima di raggiungere le baite di Cermine, si piega gradualmente a sinistra fra i pascoli fino a raggiungere un evidente sentiero che si segue ancora a sinistra. Si entra subito in una fitta e oscurissima abetaia di abete bianco percorrendo una sorta di corridoio discendente; in ambiente di bosco umido si inizia un lunghissimo traverso a saliscendi attraverso molti canaloni fino a raggiungere il solco principale della Valle della Forcola: una serie di serratissimi tornanti porta a guadare il torrente Crezza. Sull'altra sponda si risale fino a inserirsi su di una larga mulattiera che, seguita lungamente verso destra, conduce sulla pista forestale iniziale al secondo tornante sopra il parcheggio.

Galleria fotografica

© 2021 - Marco Bonati
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Ci siamo stati