Motta di Caspoggio, da contrada Cristini
Accesso
Da Milano a Sondrio lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a sinistra imboccando la provinciale per la Valmalenco. Si prosegue per alcuni chilometri fino oltre la contrada Tornadù: al bivio si tiene la destra attraversando il torrente Mallero; si prosegue brevemente fino a trovarsi all'altezza di Torre Santa Maria - alcune case, il grosso del paese è sull'altra riva -. Poco dopo, sulla destra, si stacca la deviazione segnalata per la contrada Cristini. Parcheggiare come possibile al termine della strada.
Introduzione
Gita semplice, ma particolare ed etnograficamente interessante. La meta - una lieve bocchetta sul costone del Monte Palino che fa da confine Torre/Caspoggio - è solo un panoramico espediente per visitare due villaggi ormai non più permanentemente abitati: testimonianza della diffusa presenza antropica dei secoli passati su questi versanti. I terrazzamenti alberati e cespugliosi che noi oggigiorno attraversiamo, fino agli anni'60 del secolo passato erano tenacemente coltivati a segale, grano saraceno e patate. Ultime testimonianze di modernità, una scuola elementare abbandonata come nuova e una cadente insegna di posto telefonico pubblico. Si tratta del percorso conclusivo, ma ormai dai più trascurato, dell'ultima tappa dell'Alta Via della Valmalenco.
Descrizione
Dal parcheggio - bacheca con mappa dei sentieri di tutta la Valmalenco - si sale subito a sinistra su una rampa a sbalzo sulla sottostante Val Dagua; dopo poche curve si incontrano le case della contrada Scaià, che, vista la vicinanza a Cristini, fungono ancora da stalle o depositi agricoli. La bella mulattiera, con regolari tornanti, percorre il bosco di ceduo guadagnando quota - trascurare un bivio verso destra - e, preceduta dall'attraversamento di una teleferica dismessa, raggiunge le prime abitazioni di Dagua (1230m). Conviene attardarsi visitando i vicoli della contrada, fra scalinate cortiletti e passaggi coperti: ovunque i segni di abbandono prevalgono su indizi di qualche attività qua e là ancora presente. Trascurato un nuovo bivio verso sinistra che conduce alla ex scuola elementare, si prosegue con la salita nel bosco; un traverso a sinistra preannuncia la presenza della chiesa - recente: 1955 - della successiva contrada Gianni. L'abitato, più ampio ma più sparso rispetto a Dagua, presenta le stesse caratteristiche di semiabbandono. Il sentiero prosegue in uscita dalle case trasformandosi in breve in un tratturo inerbito: dopo poche centinaia di metri va a confluire su una ripida sterrata di servizio alle piste da sci di Caspoggio; seguendola in discesa si giunge subito alla selletta della Motta di Caspoggio (1480m): poche baite disposte ai piedi di un piccolo cocuzzolo roccioso sormontato da una croce. Nelle giornate limpide la vista comprende tutto il solco e i monti della media Valmalenco.
Ritorno per il percorso di andata.
Informazioni generali
Via: da Torre di Santa Maria
Segnavia: Alta Via della Valmalenco