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Giro dei vigneti di Donnas

maria grazia s

A cura di:

Ultimo rilievo: 15/03/2008
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
330 m
Altezza di arrivo
330 m
Dislivello positivo
48 m
Tempo di andata
02h00'
Tempo di ritorno
01h00'
Periodo consigliato

Accesso

Imboccare l'uscita di Pont-Saint-Martin dell'autostrada A5, svoltare a sinistra, entrare in Donnas lungo la strada statale che proviene da Pont-Saint-Martin, superare a destra la caserma dei Carabinieri, e poco dopo imboccare via Rondavacca, fino ad un piccolo parcheggio, di fronte ad un ristorante. In alternativa, cercare un parcheggio lungo la statale, subito dopo l'imbocco della via.

Introduzione

Tante volte percorrendo l'Autostrada A5 o semplicemente la statale tra Pont-Saint-Martin e Donnas, ci è capitato di alzare gli occhi sui terrazzamenti coltivati a vite abbarbicati tra Donnas e Albard. Questo percorso ci porta in mezzo alle opere costruite con perizia e pazienza dai nostri avi, opere che hanno radicalmente modificato l'aspetto di questa zona, e che dopo almeno qualche centinaio di anni, sono ancora lì, silenziose testimoni di enormi fatiche e sacrifici, di un tempo in cui ogni granello di segale, ogni goccia di vino era frutto di tanto, ma tanto sudore. Ancora ora, nonostante l'aiuto della tecnologia, già solo raggiungere i terrazzi per le potature è quasi un viaggio.

Descrizione

 Lasciata l'auto, proseguire per la strada, entrare tra le case della frazioncina, attraversarla verso sinistra, e cercare un bel canale tra i muretti, ripulito, con segni bianchi, che è la scorciatoia per raggiungere la strada asfaltata soprastante, vietata al transito. Raggiuntala con percorso ripido, ma segnato di bianco, percorrerla verso destra per qualche centinaio di metri, fino a trovare una croce sopra una grossa pietra, a destra; dopo la croce la strada è franata, la stanno risistemando. Salire a sinistra, su di una rampa che porta alle case, e dopo pochi metri, imboccare ancora a sinistra, tra i terrazzamenti, una scala di pietra, seguendo le frecce gialle numerate con il Segnavia n° 9, di fianco a una delle monorotaie al servizio dei vigneti. Il sentiero si inerpica tra i muretti a secco, a tratti ripidissimo, sale da un terrazzo all'altro, qualche volta su gradini, qualche volta attraversa su cenge anche molto esili. Spesso ci si aiuta con le mani nella progressione: attenti a dove le mettete, perché oltre ai rovi, in giornate particolarmente calde, visto l'isolamento e l'esposizione, abbiamo avuto l'impressione che la zona possa ospitare anche qualche centinaio di lucertole, e magari non solo quelle... Dopo una risalita quasi verticale, tra biancospini e mimose in fiore e tracce di terrazzamenti, il sentiero fa una deviazione verso destra e passa aereo sopra un masso enorme, affacciandosi sulla bassa valle di Gressoney, e continua di fronte ad una casa isolata, dalla quale si raggiunge in breve la strada asfaltata, alla frazione di Bois Dessus; seguendo fedelmente i segni, percorriamo un po' la strada asfaltata, abbandonandola per tagliare qualche curva. Prima del successivo gruppo di case, riprendiamo il sentiero a sinistra, raggiungiamo altre abitazioni, e anziché salire ulteriormente a sinistra, abbandoniamo i segni e seguiamo un sentiero a destra, pianeggiante, che passa davanti una fonte e ci porta alle numerose case di Places (817 m), con una splendida fonte scavata in un'unica pietra, uno stretto passaggio vicino ad un castagno secolare, particolari di architettura contadina, e tanti vigneti. Scendiamo tra le case e proseguiamo sempre in leggera discesa, passiamo sotto una casa ristrutturata e in breve raggiungiamo la strada asfaltata, da seguire a sinistra; a pochi metri c'è l'indicazione stradale Notre Dame de la Guarde, e di fronte, in alto a sinistra, spunta tra gli alberi il campanile. Il santuario è raggiungibile salendo una rampa recentemente pavimentata. Ha una bella chiesa, con molti ex voto, il campanile, di fronte alla chiesa le stazioni del rosario, dietro e di fronte, fabbricati con portico per ospitare i pellegrini. La prima cappella risale al 1200, costruita a seguito del ritrovamento di una statuetta lignea della Madonna. l'attuale santuario risale ai primi anni del 1600, e la chiesa fu rifatta nel 1714 perché orientata a nord anziché a occidente. La festa del santuario è l'8 di settembre, Nome di Maria. Nel piazzale di fronte alla chiesa c'è un'altra bella fonte. Ritorno: scendere sulla strada asfaltata sottostante a seguirla a sinistra per qualche centinaio di metri, fino a trovare a destra la mulattiera che scende a Plan de Brun, imboccarla, è molto ampia, ma è stata interrotta dalla strada asfaltata. Seguire la strada a destra, e subito dopo il tornante, ripresa sempre a destra la mulattiera, che passa di fianco ad una cappellina raffigurante una Madonna, scendere fino alla frazione; si passa tra le case e si arriva di fianco alla cappella della Santissima Trinità, riprendendo la mulattiera di fronte alla cappella (cartelli segnalatori). A questo punto siamo di nuovo tra vigneti e terrazzamenti, che van seguiti fino alla strada asfaltata da seguire a destra. A Marzo 2008 il transito qui era ufficialmente interrotto per lavori: essendo domenica, il cantiere era deserto e siam passate egualmente; se non fosse possibile, si può aggirare l'ostacolo salendo per circa 20 m di dislivello sui terrazzamenti a destra, e proseguendo paralleli alla strada sottostante per un centinaio di metri: tornati sull'asfalto, continuare fino alla croce incontrata salendo; immediatamente dopo, a sinistra, c'è un cartello che indica il percorso tra viti e castagne: aprire il piccolo cancelleto e incominciare a scendere le decine di gradini tra i vigneti. Si incontra subito un bellissimo balmet (ricovero per il vino ricavato sotto enormi pietroni). Il percorso va un po' trovato, non è segnato, ma passando da un terrazzamento all'altro si individuano facilmente le scale, le rampe, i gradini e gradoni che ci permettono di scendere. Il lavoro fatto qui sopra dai nostri antenati è impressionante, e considerando le centinaia di migliaia di pietre spostate per ricavare muri a secco e terrazzi, mi è venuto di paragonarlo all'opera ciclopica di costruzione delle piramidi: qui le opere dell'uomo sono più umili, ma in quanto a sforzo fisico e ingegneria, non vedo differenze... La coltivazione del vino risale probabilmente ad epoca pre romana, in alto passa una mulattiera che ancor oggi è chiamata via dei Salassi, nel medioevo c'era una via dei vini che percorreva la val d'Ayas, i vini venivano consumati dal produttore ed esportati; l'esposizione, le pietre che assorbono il calore e lo rilasciano un po' per volta, il clima secco, hanno sicuramente determinato la destinazione alla viticoltura di questa zona. In primavera i terrazzi sono fioriti di mimose, peschi, mandorli, forsizie. E d'autunno deve essere una tavolozza. Il nostro percorso prosegue fino al verde prato di Donnas; attraversarlo, uscire sulla statale da seguire a destra, e raggiungere l'auto a circa 400 m. Qualora non si volesse percorrere questa scala, si può continuare sulla strada asfaltata fino all'auto. 

Galleria fotografica I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli Mimosa in fiore Inizia la salita... Vigneti Inizio del sentiero 9 Le scale tra i terrazzi I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli Cengetta Passaggio aereo Places Fonte a Places Vigneti a Places I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli Qui si devia a destra Notre Dame de la Garde Notre Dame de la Garde Notre Dame de la Garde Notre Dame de la Garde Bibliografia: * L. Zavatta, Le Valli del Monte Rosa, Rimini, 2002 Cartografia: * Istituto Geografico Centrale (IGC) 1:50000 - numero 9 Ivrea Biella Bassa Valle d'Aosta

Riferimenti Bibliografici

Ci siamo stati