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Cima della Laurasca, da Fondo li Gabbi

giancarloberetta

A cura di:

Ultimo rilievo: 19/10/2009
Difficoltà
T3
Lunghezza
11.00 Km
Quota di partenza
1244 m
Altezza di arrivo
2191 m
Dislivello positivo
947 m
Tempo di andata
02h45'
Tempo di ritorno
01h30'
Periodo consigliato

Accesso

Si percorre la A26 Genova-Gravellona e, giunti al suo termine a Gravellona Toce si prosegue sulla superstrada in direzione di Domodossola; superato il capoluogo ossolano si esce allo svincolo per Masera e la valle Vigezzo. Dopo aver superato alcuni centri abitati si giunge a Malesco dove si entra in paese e si seguono le indicazioni per la val Loana ed il Parco della Valgrande; la strada asfaltata prosegue ancora per qualche chilometro arrivando al pianoro di Fondo Li Gabbi dove si può parcheggiare l’auto negli ampi posteggi.

Descrizione

Dal parcheggio si imbocca la larga mulattiera che si inoltra nel vallone rimontandolo in leggera pendenza sul suo fianco destro orografico passando davanti ad una curiosa scultura lignea; proseguendo si incontra un bivio, in corrispondenza di due baite (1319 m), dove si lascia sulla sinistra un sentiero e, poco più avanti, si attraversa il torrente di fondovalle spostandosi sul versante opposto dove si trova una palina segnaletica. Tralasciando la traccia di destra si prosegue ora su sentiero e, dopo essersi ricongiunti con il sentiero che arriva dalla parte opposta del vallone, si giunge in breve ad un vecchio forno per la calce molto ben ristrutturato (1445 m). Ora il sentiero inizia a salire nel bosco che si fa sempre più rado con pendenze più marcate passando accanto ad una presa dell’acqua e superando alcune rocce lisce dove, in caso di verglass, bisogna prestare un po’ di attenzione. Dopo aver risalito la fiancata della montagna la mulattiera arriva in spazi più aperti dove si incontrano le baite dell’alpe Cortenuovo (1794 m) e, superatele seguendo le indicazioni delle paline, in pochi minuti si giunge all’alpe Scaredi (1848 m) dove, in una baita, è stato ricavato un bivacco. Si passa accanto alla fontana dell’alpe e si perde qualche metro di dislivello arrivando ad un poco marcato bivio dove ci si dirige verso destra e, più precisamente, verso una bassa bastionata rocciosa che si passa alla destra riprendendo la traccia ora più visibile e segnalata dai bolli bianco/rossi e si risale un breve canale erboso tra due rocce. Puntando l’evidente cima ormai di fronte a noi e con la pendenza che aumenta ancora, si arriva ad un incrocio di sentieri (2037 m) dove si prosegue diritto trascurando quelli che si diramano a destra e a sinistra; la traccia rimonta la fiancata della Cima della Laurasca spostandosi sulla destra e, in corrispondenza di una piccola crestina rocciosa, la scavalca spostandosi sul versante opposto da cui con un ultimo ripido strappo si giunge alla grande croce metallica posta sulla vetta. 

Galleria fotografica

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