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Castello di Villa, da Ville

maria grazia s

A cura di:

Ultimo rilievo: 09/04/2009
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
365 m
Altezza di arrivo
867 m
Dislivello positivo
502 m
Tempo di andata
02h00'
Tempo di ritorno
01h30'
Periodo consigliato

Introduzione

E' uno degli itinerari della bassa valle percorribili nelle stagioni intermedie, quando in alto c'è ancora neve. Molto piacevole, con ampi panorami sull'envers; il lago di Villa è un'oasi Naturale importante, l'unica con un'area umida inserita in una zona asciutta. E' zona di riproduzione del rospo, ospita altri anfibi e rettili, e anche ninfea bianca, cannuccia di palude, giunco.

Descrizione

Lasciata l'auto, dirigersi verso la frazione, che sembra fosse insediamento romano. Lasciata a sinistra la cappella, ricostruita dopo un'alluvione e anche adesso in stato precario, continuare passando di fianco ad una splendida fonte, che all'inizio di Marzo conteneva rami di salice in attesa di essere utilizzati nei vigneti. Il territorio a monte è tutto gradinato, coltivato a vigna, e tra i ripiani sono riconoscibili alcuni vecchi olivi. Negli ultimi anni la splendida mulattiera è stata sostituita da una pista in parte carozzabile, ripidissima, che raggiunge alcuni alpeggi, poi prosegue sempre ripidissima fino alle case di Natse, pianoro stupendo di fronte al Mont Avic; qui incomincia di nuovo la bellissima mulattiera, che attraversa il pianoro, poi entra nel bosco, e con alcuni bei tornanti giunge al col di Natze. Qui inizia il nostri itinerario circolare; ci spostiamo a destra, e continuiamo in leggere salita sul bordo di un contrafforte roccioso, molto panoramico sulla valle centrale e sull'envers, primo fra tutti, l'Avic. Dopo una breve camminata si devia a sinistra, quasi in piano; ora ci stiamo affacciando sulla val d'Ayas, ma vediamo solo le Dame di Challant e il col Dondeuil sopra gli alberi. In breve si arriva a costeggiare il lago: di fronte, un enorme roccione, intorno, canneti, e nell'acqua il riflesso dell'Avic (819m, 1h40' circa).

Ci fermiamo a leggere i tabelloni esplicativi. Costeggiato il lago sulla destra, risaliamo fino a raggiungere la strada asfaltata che sale da Challand-Saint-Victor e la seguiamo per un breve tratto, approfittando poi di una scorciatoia a sinistra per tagliare il lungo tornante. Giunti al colle, prestare attenzione ad un percorso che a mezza costa conduce in una ventina di minuti al castello degli Challant, o meglio a quel che resta. Fu infeudato nel 1200 da Tommaso primo di Savoia a Bosone II, capostipite degli Challant; aveva un torrione, una cinta, un ponte levatoio. Fu abbandonato per altri luoghi più confortevoli, ma nel 1430 tornò in auge, ristrutturato insieme a Graines da Caterina i Challant, in previsione di uno scontro con i Savoia. Passato questo periodo, fu nuovamente abbandonato, e sembra che alcuni dei particolari architettonici siano stati prelevati ed utilizzati per costruire altri manufatti. La vista sulla valle d'Ayas è spettacolare (867m, 2h00'). 

Tutto il tratto dal colle a qui è in ombra. Torniamo sui nostri passi fin sopra il lago e percorriamo quel che resta della strada asfaltata che percorreva il suo lato nord, inghiottita in tempi non proprio lontani da una frana e percorriamo la strada, prima sterrata e poi asfaltata, in discesa fino al bellissimo pianoro di Chambis, dove ora c'è un agriturismo. Deviare a sinistra e scendere sulla trattorabile fino a trovare dopo una decina di minuti, una indicazione gialla a sinistra, per il col di Natse. Risaliamo nel bosco, il sentiero e' ampio e comodo; in poco più che un quarto d'ora siamo di nuovo al col di Natse. Di qui ripercorriamo la mulattiera fino all'alpeggio omonimo, e poi l'orribile trattorabile che ci riporta a dissetarci alla fontana di Torille (1h30').

 

Ci siamo stati