Barma di Ban, dalla SS26
Accesso
Raggiunta l'uscita dell'autostrada di Verrès si segue la strada statale in direzione Torino. Poco dopo il cartello che indica l'uscita dal comune di Arnad e l'entrata in quello di Bard si accosta l'auto sulla sinistra vicino alla palina della sentieristica regionale che indica Barma di Ban.
Introduzione
La Barma di Ban è un grande locale sotterraneo ricavato scavando sotto ad un masso che gli fa da tetto. Questi ricoveri agricoli, le barme, sono molto diffusi in valle e sfruttano le cavità naturali che si trovano sotto le grandi rocce portate a valle dalle frane. A seconda della fascia climatica dove sono posti venivano destinati alla lavorazione dell'uva, al deposito di foglie o fascine, al ricovero di ovini e caprini. Per le sue dimensioni la Barma di Ban è senz'altro una delle più belle dell'intero territorio ragionale.
Descrizione
Seguendo le indicazioni della sentieristica regionale si percorrono le poche decine di metri che separano l'entrata della barma dalla strada statale passando tra i piccoli appezzamenti coltivati a vite. Arrivati davanti all'arco a tutto sesto che dà accesso all'anticamera si nota sulla sinistra la piccola targa che segnala il sito e sopra di essa, leggermente spostata una feritoia. Entrando si nota sulla destra, macchiata di blu, la vasca usata per la preparazione del liquiddo , la soluzione di solfato di rame che si utilizza nella coltivazione della vite, e alle sue spalle la cisterna per la raccolta e la conservazione dell'acqua. Proseguendo oltre il muro intonacato si entra nel grande locale di circa cento metri quadrati. Un tavolo e due panche permettono nelle giornate afose di godere di un po' di frescura, l'interno è illuminato da tre piccole finestre che non sono visibili dall'esterno. L'altezza media è di circa quattro metri, il pavimento in terra battuta si raccorda con alcuni piani inclinati all'enorme masso che fa da tetto.
Nell'assedio al forte di Bard del 1800 da parte delle truppe di Napoleone la quasi totalità dell'armata di riserva passò a poche decine di metri dalla Barma di Ban. Non potendo percorrere la strada che attraversa il borgo di Bard, difesa per ben 14 giorni dai cannoni del forte, la fanteria e la cavalleria percorsero il sentiero, oggi impraticabile, che si stacca dall'odierna statale 26 più o meno all'altezza di questo sito e porta al villaggio di Albard di Bard. Da qui raggiunsero Donnas e continuarono l'avanzata verso Ivrea aggirando il forte. La resistenza eroica dei difensori di Bard permise però di bloccare la maggior parte dell'artiglieria napoleonica per ben due settimane. L'imperatore si vendicò dell'onta subita inserendo nelle clausole di pace quella che prevedeva la completa demolizione della fortezza di cui oggi non resta traccia e che venne ricostruita dal 1830 al 1838.
Riferimenti Bibliografici
- Le Siège de Bard en 1800 - Bernardi Alfonso - edito dall'autore