Alta Val Leone, da Agueta
Accesso
Dal casello di Arenzano (Ge), si svolta a destra verso Cogoleto e, poi, si piega a destra passando davanti all'ospedale (via del Giappone). Si prosegue e, in breve, a un bivio si gira a sinistra, in ripida salita (via Pecorara), che poi diventa molto stretta. Al primo incrocio, si va prima a sinistra e dopo a destra, in rapida ascesa. Ai bivi successivi, si tiene sempre la destra e si parcheggia quando la strada si allarga (loc. Agueta, ristorante a destra).
Introduzione
un bel circuito nell’alta val Leone, nell’entroterra di Arenzano.
Descrizione
Da Agueta (270m), si segue la T rossa e dal Passo Gua (348m) si prosegue dritti in lieve salita sul C2 rosso che poi pianeggia e arriva a superare due ponti in località Ruggi (445 m - 1h20'). Sulla destra brevi diramazioni (con molta attenzione) permettono di vedere due distinte cascate (prima del primo ponte e dopo il secondo). Si prosegue e, dopo un po', si incomincia a scendere, ma a un bivio si va a destra sul C5, che sale e poi incrocia la deviazione per Sambugo (casa diroccata a 2 minuti), con scritta “panchina panoramica”. Si prosegue e si attraversa il rio Guadi, con un tratto attrezzato con cordino (attenzione), e si incontra un altro casolare (Azzalini). Si procede e si trova la I rossa, ma conviene proseguire ancora un po' a destra fino a rio Cu du Mundu parte superiore (noi qui abbiamo mangiato).
Complessivamente, dopo Ruggi, ho notato ben tre deviazioni che dovrebbero permettere di arrivare sul sentiero A rossa, che taglia il versante più in quota, ma tutte mi sono sembrate un po’ in disuso…
Finita la pausa, si retrocede sui propri passi e dopo 5 minuti si scende con la I rossa che fa una serie infinita di svolte, e supera, con qualche difficoltà, il corso d’acqua. Subito una traccia nascosta tra la vegetazione, porta alla parte bassa del Cu du Mundu (anche qui ci vogliono tre minti). Dopo si perde quota fino al ponte Negrone, 165 m, (da qui a destra in due minuti altri bei laghetti). Si supera il bel ponte e da un pannello si piega a sinistra in salita fino all'area del castagno (acqua): sono 200 metri di dislivello ed è la salita più dura della giornata. Dall'area c'è una fonte e un esemplare di albero notevole, sui 4 metri di diametro! ancora un minuto e si arriva su un sentiero che pianeggia. A destra, si torna subito verso le macchine, ma a sinistra (in piano) in circa 20 minuti si arriva a una nuovo evidente guado… non si attraversa, ma si risale a destra fino all'ultima pozza: il lago da Tina (336 m) è profondo oltre 6 metri. Nelle pozze più tranquille è facile notare dei grossi rospi. Dopo la sosta, si ritorna sui propri passi fino a ritrovare il passo Gua e, con la strada del mattino, le macchine
Commento: Bel giro con molta acqua ma solo una fonte. Noi siamo partiti per le 10.15 e siamo ritornati alle auto un po' prima delle 18h, ma siamo andati molto molto lentamente, gustandoci tutto e con un po’ di pause… I segnavia in alcuni punti non sono proprio evidenti, ma ci sono alcuni pannelli dai bivi. Le deviazioni evidenziate non sono veri e propri sentieri e bisogna aver un po’ di spirito adattamento… Quelle da non perdere sono per il Cu du Mundu parte bassa (non visibilissima la traccia d’approccio) e dal ponte Negrone (molto semplice).
Informazioni generali
Segnavia: T, C2, C5, I, senza simboli, C2, T (tutti rossi)
Tipologia percorso: parzialmente circolare
Periodo consigliato: febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre (primavera e autunno sono i periodi migliori, data la quota ridotta si sconsigliano i periodi più caldi)
Pericolo Oggettivo: prestare attenzione ai guadi
Esposizione al sole: sud
Acqua: fonte presso l'area castagno