Relazioni Punti di interesse Ci sono stato Magazine Webcam

Punta Tersiva, da Lillaz

ermanno

A cura di:

Ultimo rilievo: 27/08/2010
Difficoltà
F
Lunghezza
28.00 Km
Quota di partenza
1623 m
Altezza di arrivo
3513 m
Dislivello positivo
1950 m
Tempo di andata
07h00'
Tempo di ritorno
05h00'
Periodo consigliato
Esposizione
E W S N NW NE SE SW NNE ENE ESE SSE SSW WSW WNW NNW

Accesso

All'uscita dello svincolo autostradale A5 di Aosta Ovest, svoltare a destra e imboccare la strada regionale SR 47 per la valle di Cogne. Attraversare l'abitato di Aymavilles e, dopo 1,3 chilometri, alla rotonda prendere la seconda uscita. Risalire la strada regionale per 19 chilometri, superando i villaggi di Vieyes, Epinel e Crétaz, sino a raggiungere una rotonda: prendere la seconda uscita seguendo le indicazioni per Lillaz. Continuare sulla strada comunale per circa un chilometro fino a incontrare una nuova rotonda; proseguire dritti per altri 1,8 chilometri sino a raggiungere l'ampio parcheggio  🅿️ di Lillaz composto da tre sezioni: i parcheggi più vicini alla partenza dei sentieri sono a pagamento, quelli centrali sono gratuiti i più lontani sono dedicati ai camper.

[0h32'] - [24,0km]
Come arrivarci con GMAPS
Come arrivarci con Mappe Apple

Le indicazioni fornite sono state verificate con attenzione alla data di rilevamento dell'itinerario. Tuttavia, si consiglia vivamente di controllare eventuali variazioni intervenute successivamente, soprattutto riguardo al percorso di accesso al punto di partenza. Prima di intraprendere il viaggio, è opportuno consultare strumenti di navigazione aggiornati per ottenere indicazioni stradali precise e attuali. Raccomandiamo l'utilizzo di app per la navigazione satellitare, come Google Maps o Apple Maps, per garantire la massima accuratezza e sicurezza del tragitto.

Descrizione

Lasciata l’auto al parcheggio di Lillaz (1623 m) imboccare la strada che costeggia il torrente Urtier. Poco dopo il fabbricato della CVA sulla sinistra si alza un sentiero con segnavia dell’Alta Via n. 2, e n. 13. Si sale nel bosco e dopo una decina di minuti si esce all’aperto dove si trova una palina sulla destra per la palestra di roccia. La si ignora imboccando invece verso sinistra e continuando a salire seguendo sempre i bolli dell’Alta Via n. 2. Si segue il corso del torrente sulla sua destra orografica stando qualche decina di metri più in alto. Si attraversa l’abitato di Goilles desot, si prosegue quasi in piano e a quota 1821 m si attraversa l’Urtier su un ponte di legno. Il sentiero ripende a salire nel bosco per qualche centinaio di metri finchè si scorgono le case di Bouc (1861 m). Si abbandona quindi l’Alta Via e si raggiunge il piccolo villaggio attraversato il quale una strada sterrata conduce ad un secondo ponte da percorrere a sua volta. Si torna quindi sulla destra orografica del torrente da cui si diparte una traccia di sentiero sul prato. Seguendo questa traccia si può evitare un lungo percorso su poderale. A quota 1960 il sentierino prosegue incrociando tre volte la strada. Si raggiunge una chiesetta a quota 2020 e da qui non si può che seguire la sterrata. Dopo un lungo percorso a tornanti, passata una bella cascata, si arriva a un tornante con un ponte che attraversa ancora l’Urtier. Prima del ponte prendere una traccia di sentiero non segnalata ma evidente che risale la destra del torrente e conduce ad un bellissimo pianoro dove confluiscono nell’Urtier i torrenti di Ponton, de Peradza ed altri minori. Ad un certo punto la traccia scompare ed è necessario risalire il prato verso sinistra. All’altezza di alcuni ruderi si incontra una sterrata con bollo 10D da percorrere fino a quota 2507. Voltare quindi a sinistra sullo stradello per l’Alpe Invergneux (2524 m). Attraversare l’alpeggio e dirigersi a destra sul prato salendo fino a intercettare il sentiero 10D diretto al Passo des Invergneux (2902 m) che si raggiunge dopo circa quattro ore di marcia. Dal passo è necessario seguire la dorsale sulla destra. La vetta è ben visibile ma ancora lontana, ma una lieve traccia di sentiero si snoda dapprima su prato, successivamente su terra. Un gradone di roccia malsicura obbliga ad una discesa di qualche metro sul versante nord-ovest, chiamato “la Serra” che si deve percorrere su pietrame malfermo e da cui si ha una bella vista sul vallone del Grauson. Si incontrano piccoli nevai e, aiutati da scarsi ometti spesso crollati, si risale ripidamente su terreno instabile per portarsi sull’altro versante della montagna da cui si può ammirare il vallone dell’Urtier, il lago Ponton e la Finestra di Champorcher. Bisogna sempre camminare con attenzione perché la traccia di sentiero è esposta e il terreno friabile e spesso scivoloso. A quota 3200 m circa alcuni evidenti ometti sulla cresta indicano che si deve scollinare ancora. Ci si trova adesso su un pianoro di terra in cui è visibile la traccia e alcuni ometti. Dopo una breve salita si raggiungono altri grandi ometti. Da qui inizia il tratto alpinistico. A quota 3194 una catena aiuta a scendere una parete di 24 m su roccia piuttosto liscia e scivolosa, dove è anche difficile non far precipitare sassi. La discesa conduce all’attacco del ghiacciaio del Tessonet che si deve attraversare nel senso della larghezza e che non presenta crepacci. L’uso dei ramponi è comunque necessario in quanto si incontrano tratti innevati intercalati con altri di ghiaccio vivo. Alla fine del ghiacciaio si risale ripidamente la morena, a metà della quale si incontra la traccia proveniente dal vallone del Grauson. Si giunge infine al Colle Tersiva a 3310 m di quota. Il tratto finale risale la cresta a fianco del nevaio presente tutto l’anno con ripide serpentine su brecciolino fino alla cima, dove si trova la statua bronzea della Madonna ed una piccola croce. Tempo di marcia: sette ore da Lillaz. La discesa si svolge sullo stesso percorso di salita, cercando di tagliare per prati quando possibile per evitare i lunghi tratti di poderale.

Galleria fotografica

© 2021 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
© 2010 - Ermanno Panara
Ci siamo stati