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Gran Paradiso, normale dal Rifugio Vittorio Emanuele II

capt.crash

A cura di:

Ultimo rilievo: 19/04/2005
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
2734 m
Altezza di arrivo
4061 m
Dislivello positivo
1327 m
Tempo di andata
04h00'
Tempo di ritorno
02h00'
Periodo consigliato

Introduzione

Bella gita in ambiente magnifico ma non proprio solitario. Sono descritte due vie di salita: la normale dal Rifugio Vittorio Emanuele II usata sempre durante la stagione sci-alpinistica e la variante che si ricongiunge alla via di salita dal Rifugio Chabod utilizzata quando la via normale risulta impraticabile, negli ultimi anni in particolare a stagione inoltrata. A differenza della via normale questo percorso richiede particolare attenzione a causa del passaggio in vere e proprie seraccate per tutto lo sviluppo compreso tra quota 3400 e 3800 m. 

Descrizione

Incamminarsi dal Rifugio come indicato dal cartello di partenza lungo la morena seguendo gli ometti fino a trovare presso la costruzione dell' acquedotto le tracce di sentiero. (qui deviazione se si deve percorrere la variante).

NORMALE: All' imbocco del valloncello proseguire verso destra seguendo il torrentello che scende dal ghiacciaio. Ai piedi dello stesso conviene legarsi e affrontare la prima rampa tagliandola in diagonale. A circa 3400 m di quota si sbuca su una spianata che lascia intravedere Ciarforon e Monciair. Proseguire verso delle roccette scoperte sulla sinistra e risalire con vari tornanti la seconda rampa fino a circa 3750 m dove si esce sul largo crestone detto "schiena d' asino". Di qui fare molta attenzione data la presenza, anche se spesso non evidente, di molti crepacci, alcuni anche piuttosto grossi. Continuare lungo la cresta fino ai pressi della becca di Montcorvé dove si riuniscono tutte le vie di salita, quindi con un lungo semicerchi verso NE mirare alla terminale sotto la cima. Questo tratto è inizialmente un po' ripido e spesso con ghiaccio affiorante. Superare la terminale e raggiungere la cresta. Per rocce o di misto proseguire verso il torrione con la Madonnina. Arrivati ad un masso inclinato lo si scavalca e passando sul versante della Tribolazione si supera una cengia molto esposta e alcuni scaloni di roccia (II, spit) per essere sulla vetta tradizionale al cospetto della statua della Madonna. La vetta vera è un centinaio di metri oltre verso Nord, lungo la cresta. Per raggiungerla dalla statua occorre scendere un intaglio con una doppia da allestire (non c'è più la sosta dietro la Madonna) o arrampicando (IV) e risalendo dall'altro lato. Per raggiungere la vetta dal masso inclinato, al posto di scavalcarlo scendere uno scalone sul lato Valsavarenche, passare sotto la torre con la statua lungo una cengia abbastanza comoda e risalire sulla cresta oltre la prima torre.

VARIANTE: Continuare verso Nord fino a incontrare il filo della morena percorso da tracce di sentiero e risalire verso la bastionata che scende dalla Schiena d'Asino fino ad incontrare una fascia di roccie. Superarle più o meno sullo spigolo (I/I+) fino all'altopiano soprastante. Continuare sulle pietre fin dove possibile salendo e puntando al ghiacciaio di Levaciau e a circa quota 3400 m dopo essersi legati scendere sullo stesso. Risalire la valle contornando e attraversando numerosi crepacci fino alla base della Moncorvé dove si riuniscono le vie.

In cresta sotto la vetta fare molta attenzione perché la gente è molta e lo spazio è poco... Si fa presto a volare di sotto! Nel dubbio contattate una Guida Alpina a Pont.
Si consiglia fortemente la prenotazione al Rifugio Vittorio Emanuele II (telefono 0165.95920)


Bibliografia

  • E.Andreis, R. Chabod, M.C.Santi, Gran Paradiso, Guida dei Monti d'Italia, CAI e TCI, Milano, 1980
  • P. Giglio, M. Giglio, Valle d'Aosta oltre il sentiero, Torino, 1994

Cartografia

  • [[Valsavarenche Gran Paradiso]], Carta dei sentieri foglio 9, 1:25000, L'Escursionista Editore, Rimini, 2006
  • IGC 1:30000 - Foglio 115

enche Gran Paradiso]], Carta dei sentieri foglio 9, 1:25000, L'Escursionista Editore, Rimini, 2006

  • IGC 1:30000 - Foglio 115

Galleria fotografica

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Ci siamo stati
giancarloberetta

A cura di:

Gran Paradiso

Dormito al rifugio dopo la salita alla Tresenta, partiti per primi e per primi in vetta (indispensabile se si vuole scendere in condizioni di neve sicura). Calzate le racchette nella conca morenica dopo il rifugio e tenute anche nei ripidi risalti del ghiacciaio. Poco sotto la "schiena d'asino" ha iniziato a soffiare un vento patagonico veramente gelido, vista la quota, che ci ha accompagnato sino alle rocce della vetta dove abbiamo perso una decina di minuti per calzare i ramponi perchè, impossibilitati a tirare via i guanti pesanti, non era agevole il passaggio delle cinghiette per la chiusura. In compenso arrivati alla Madonnina abbiamo trovato calma piatta senza un filo d'aria e ci siamo scaldati per qualche minuto! Ghiacciaio in buone condizioni con la terminale aperta di poco e comunque ben individuabile. Noi ci siamo legati poco sotto la Becca di Montcorvè. In discesa abbiamo tenuto i ramponi per scendere il primo tratto del ghiacciaio e poi con le racchette sulla neve che cominciava a mollare sempre più a mano a mano che si scendeva. Salita faticosa ma remunerativa sotto tutti gli aspetti.
sq4810

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Gran Paradiso

gita effettuata in giornata partendo da pont valsavarenche ( alle 7,35 ero in vetta). sentiero ottimo, in via di ulteriore sistemazione(lavori in corso). Neve compatta lungo tutto il percorso del ghiacciaio. neve a partire dal [[Rifugio Vittorio Emanuele II]] anche se la morena è pulita. ottima traccia di salita. molte persone sul percorso, prevalentemente tedeschi e francesi provenienti sia dal rif. vittorio emanuele che dal [[Rifugio Chabod]]. gita effettuata in giornata partendo da pont valsavarenche ( alle 7,35 ero in vetta). sentiero ottimo, in via di ulteriore sistemazione(lavori in corso). Neve compatta lungo tutto il percorso del ghiacciaio. neve a partire dal [[Rifugio Vittorio Emanuele II]] anche se la morena è pulita. ottima traccia di salita. molte persone sul percorso, prevalentemente tedeschi e francesi provenienti sia dal rif. vittorio emanuele che dal [[Rifugio Chabod]]. essendo sola ho preferito salire dal versante vittorio emanuele in quanto pressochè privo di crepacci e pericoli oggettivi. stupenda fioritura di rododendri lungo il sentiero.
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