Weiss Weib
Introduzione
La Weiss Weib, nota anche come “Dama Bianca”, è una vetta della media Valle del Lys, nel settore sud-occidentale della Valle d’Aosta, che si erge sulla cresta divisoria tra la Valle del Lys e la Val d’Ayas, nel sottogruppo Frudière-Vlou. Con i suoi 2516 metri di quota, la montagna si distingue come cima autonoma rispetto alle spalle del vicino Mont Nery, offrendo uno scorcio panoramico notevole sulla catena del Monte Rosa e sulle vallate circostanti.
Descrizione
La Weiss Weib rappresenta una meta di escursionismo esplorativo, caratterizzata da un ambiente selvaggio e poco frequentato: le sue pendici superiori sono prive di tracce evidenti, e la salita richiede buona visibilità e capacità di orientamento, specie nell’ultimo tratto dove mancano punti di riferimento utili. Gli itinerari ufficiali sono mantenuti solo nelle sezioni basse, mentre la fascia superiore si presenta isolata e naturale, con zone prative alternate a canaloni scoscesi. L’approccio più comune parte dal paese di Issime (953 m), seguendo la mulattiera (segnavia 2) verso il Colle di Chasten, lungo il torrente Stolenbach, fino alle baite dell’Alpe Ronc (1345 m); da qui si attraversa il torrente e si prosegue verso le Alpi Borine fino a incrociare il torrente Weiss Weib, salendo poi alle Alpi Valnera (1691 m). Il percorso si snoda fra radure alpine, costeggia ruscelli e attraversa praterie montane, offrendo scorci paesaggistici di pregio; in quota la vista abbraccia il massiccio del Monte Rosa e le valli limitrofe.
Dal punto di vista geomorfologico, la vetta affiora su terreni costituiti da litotipi delle Alpi valdostane, con frequenti serpentine associate a metagabbri e rodingiti, arricchiti da minerali come granato, epidoto e clorite. L’ambiente è tipico delle alte quote delle Alpi Pennine, con vegetazione di prateria alpina e rododendri, e una fauna che comprende marmotte, camosci e numerose specie di rapaci.
Il toponimo Weiss Weib, in tedesco “donna bianca” o “dama bianca”, rimanda tanto alla morfologia della vetta, spesso innevata anche nelle stagioni avanzate, quanto a leggende locali che raccontano di apparizioni femminili, spiriti protettivi delle montagne o personificazioni naturali, comuni nella tradizione walser della valle. Il monte ha un significato storico-culturale per le comunità walser e alpigiane dell’area, che ne hanno fatto simbolo di identità territoriale e riferimento per feste e racconti locali.
La Weiss Weib non è documentata nei maggiori annali dell’alpinismo come protagonista di grandi ascensioni, ma viene menzionata nei repertori escursionistici più recenti come tappa suggestiva per itinerari di media difficoltà, classificata come EE (Escursionisti Esperti) per l’esposizione e l’impegno richiesto nella parte alta. La relazione dettagliata dell’itinerario è disponibile nei volumi sulle Vie Normali della Valle d’Aosta e Monte Rosa, Val d’Ayas e Valle di Gressoney. L’accesso avviene prevalentemente dal versante di Issime, attraverso un sentiero segnato fino a quota 1530 m, poi per tracce di sentiero poco evidenti su prati e crinali.
Non sono presenti rifugi o bivacchi sulle pendenze dirette della vetta; si trovano punti di appoggio nelle alpi minori lungo la via normale, con possibilità di acqua potabile in quota grazie ai ruscelli che scendono dal Weiss Weib. La stagione consigliata è da giugno a settembre, evitando i periodi di nebbia o innevamento non stabile per la mancanza di segnaletica completa in quota. Le criticità principali sono la difficoltà nell’orientamento nelle zone sommitali e i rischi legati ai canaloni esposti, specie nella parte nord, dove le vecchie tracce non sono più visibili.
Informazioni
Quota: 2.516m
Gruppo montuoso: Frudière-Vlou (Alpi Pennine)
Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti) secondo la scala CAI
Vie di salita: via normale dal versante Issime (mulattiera, poi tracce in ambiente alpino)
Periodo consigliato: giugno-settembre
Rifugi/bivacchi: nessuno direttamente sulla vetta
Prima ascensione: non documentata
Criticità: orientamento difficile in quota, zone senza traccia, canaloni esposti
Fonte idrica: presente nei ruscelli sulle creste