Viù
Accesso
L’accesso a Viù avviene principalmente tramite la viabilità della Valle di Lanzo: il paese è raggiungibile in auto dalla città di Torino mediante la Strada Provinciale delle Valli di Lanzo; stazioni ferroviarie e servizi di linea garantiscono collegamenti regolari fino a Germagnano o Lanzo Torinese, da cui parte il trasporto locale verso Viù. Nei mesi invernali e nelle stagioni di maltempo le condizioni possono essere variabili: in particolare, è consigliata l’auto con dotazione invernale o gomme da neve per l’accesso al capoluogo e alle frazioni più alte.
Introduzione
Viù, situato nella Città metropolitana di Torino, occupa la posizione principale dell’omonima valle, la più meridionale tra quelle della Comunità Montana Valli di Lanzo. Il suo territorio si sviluppa su un rilievo dominante la valle, ai piedi del Rocciamelone e del Monte Civrari, in un contesto paesaggistico tipicamente alpino dove antichi boschi, ampie praterie e pendii ripidi accompagnano la presenza umana fin dalla preistoria. Il toponimo Viù, ritenuto di origine romana (dal latino "vicus", villaggio), non coincide con i primi insediamenti: il rinvenimento di testimonianze risalenti al Neolitico e di incisioni rupestri di incerta datazione conferma un’antica frequentazione di questi luoghi, ancor prima della dominazione romana.
Descrizione
La storia documentata di Viù affiora dall’XI secolo, con una prima citazione nel 1011, quando il vescovo di Torino ne era il signore temporale. Nel corso dei secoli, il controllo passò ai Visconti di Baratonia (dal 1159 al 1333), ai Giusti di Susa, ai Provana di Carignano e agli Arcour, sino alla definitiva riunificazione del feudo da parte di Ottavio Provana, nominato primo conte di Viù nel 1634. In seguito, il comune fu amministrato anche dai Birago di Vische, i Della Rovere di Bestagno e i Vernolfo di Boschetto. La valle fu coinvolta più volte nelle vicende della famiglia Savoia e nella storia del Piemonte; durante la Resistenza, Viù fu teatro di scontri e rappresaglie da parte delle forze nazifasciste, con gravi perdite tra la popolazione locale. Elementi come questo ricordano la resilienza degli abitanti e la stratificazione profonda delle vicende storiche della valle.
L’economia di Viù è stata tradizionalmente fondata su agricoltura e pastorizia, favorite da abbondanti pascoli d’alta quota; a partire dal Settecento si è registrata una significativa emigrazione stagionale verso il capoluogo piemontese, con la diffusione di figure quali i portantini e le balie viucesi. La vicinanza a Torino (44 km) ha anche favorito l’arrivo in valle, già nel XIX secolo, di villeggianti e turisti, attirati sia dal clima sia dalle bellezze naturali; tra gli ospiti illustri figurano Giulia di Barolo, Silvio Pellico, Guido Gozzano, Vincenzo Gioberti e Benedetto Croce.
Viù conserva un’identità culturale ricca di tradizioni legate al ciclo delle stagioni e alle festività patronali, mentre l’ambiente naturale offre numerosi itinerari escursionistici verso rifugi, laghi alpini e punti panoramici, favorendo la scoperta di ambienti ancora poco antropizzati e punteggiati da curiosità geologiche e storiche.
Informazioni
Superficie: 84,11 km²
Altitudine: 785m
Maggior elevazione: 3.557m - Rocciamelone
Numero abitanti: 1.119 al 1° gennaio 2025
Nome in dialetto: Viù
Nome abitanti: viucesi
Santo Patrono: San Martino di Tours
Comuni confinanti: Condove, Germagnano,Lemie, Mezzenile, Rubiana,Traves, Vallo Torinese, Varisella
Sito internet: www.comune.viu.to.it