Monviso
Introduzione
Il Monviso, con i suoi 3841 metri, rappresenta la vetta più elevata delle Alpi Cozie e una delle montagne più emblematiche dell’intero arco alpino. Situato in Piemonte, presso il confine con la Francia, nel comune di Crissolo (valle Po), il Monviso sovrasta il paesaggio con la sua caratteristica forma piramidale e spicca come punto di riferimento per chi si muove nella Pianura Padana, essendo visibile anche da grandi distanze, fino alle guglie del Duomo di Milano nelle giornate più limpide. Il toponimo deriva dal latino “Mons Vesulus”, cioè “monte ben visibile”, proprio a rimarcare la sua dominante presenza geografica.
Descrizione
Le prime frequentazioni documentate della zona risalgono all’Età del Ferro, mentre in tempi recenti il Monviso è divenuto luogo di interesse internazionale per la presenza della sorgente del Po, il fiume più lungo d’Italia, ai suoi piedi presso Pian del Re. L’ambiente naturale è ricco di habitat differenti, tra pascoli alpini, cenge rocciose e conche glaciali, e ospita ecosistemi unici tutelati dal Parco Naturale del Monviso e dalla Riserva della Biosfera UNESCO transfrontaliera. La flora comprende alcune delle più estese cembrete d’Europa (il bosco dell’Alevè), e la fauna ospita specie come il gipeto, la salamandra di Lanza (endemica), lo stambecco, il camoscio e il lupo. Le severe condizioni climatiche d’alta quota, con brusche variazioni meteorologiche e presenza di neve per buona parte dell’anno, influenzano fortemente le escursioni e l’alpinismo, concentrando le salite estive tra luglio e settembre.
Il Monviso ha una storia alpinistica di grande rilievo. La prima ascensione documentata fu compiuta il 30 agosto 1861 dagli inglesi William Mathews e Frederick Jacomb con le guide Jean-Baptiste e Michel Croz, passando dalla Valle Varaita. La prima salita interamente italiana avvenne due anni dopo, il 12 agosto 1863, a opera di Quintino Sella, che proprio su questa cima concepì la fondazione del Club Alpino Italiano. Altre tappe storiche: la prima donna in vetta fu Alessandra Boarelli nel 1864, mentre la prima ascensione invernale fu realizzata nel 1878 da Leopoldo Barale con le guide Castagneri e Bogiatto. Tra le imprese successive si ricordano ascensioni di Achille Ratti (futuro papa Pio XI), la seconda ascensione invernale del duca degli Abruzzi e numerose aperture di nuove vie tra fine Ottocento e Novecento, fino agli exploit di sci ripido degli ultimi decenni e ai record di salita stabiliti nel XXI secolo. La vetta ha anche due punte, Nizza e Trieste, simbolo delle città agli estremi dell’arco alpino.
Le vie di salita principali includono la “via normale” che risale la parete sud partendo da Pian del Re, passando per il Rifugio Quintino Sella (2.640m) e il bivacco Andreotti (3.225m). L’itinerario è classificato PD nelle difficoltà alpinistiche (passaggi di II/III su roccia) e, in assenza di neve, non richiede necessariamente ramponi o piccozza ma rimane comunque riservato a escursionisti esperti. Alternativamente, è possibile l’accesso dalla Valle Varaita. Altre vie storiche risalgono la parete est (inaugurata nel 1902) e la parete nord, di livello tecnico superiore, frequentate solo da alpinisti affermati. La montagna è anche meta di trekking circumnaviganti detti “Giro del Monviso”, in 3–5 giorni, che permettono di scoprire l’intero massiccio e i rifugi d’appoggio: Rifugio Quintino Sella (2640 m), Rifugio Vallanta (2450 m), Rifugio Alpetto (2261 m), Bivacco Andreotti (3225 m), Rifugio Pian del Re (2020 m), Refuge du Viso (2460 m, versante francese). Il Monviso vanta anche numerose leggende popolari e un ricco immaginario simbolico legato all’identità piemontese e occitana, celebrato in letteratura e arte. La montagna è celebrata anche per la sua importanza idrografica e storica, avendo costituito nelle epoche passate un riferimento per le genti transalpine e un confine tra culture.
Informazioni
Quota: 3841m
Nome alternativo: Vizʊl
Gruppo montuoso: Monviso
Prima ascensione: 30/08/1861
Primi salitori: William Mathews, Frederick Jacomb, Jean-Baptiste Croz e Michel Croz
Prima invernale: 22/01/1878
Primi salitori invernali: Leopoldo Barale, Giuseppe Castagneri, Antonio Castagneri, Antonio Bogiatto
Descrizione
Appoggi
- Rifugio Quintino Sella al Monviso
- Rifugio Vallanta
- Rifugio Giacoletti
- Refuge du Viso
- Bivacco Forciolline
- Bivacco Andreotti