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sentier des douaniers (3/4): Beaulieu sur mer - Cap d'Ail

maurizio

A cura di:

Ultimo rilievo: 04/11/2025
Aggiornato il: 05/11/2025
Lunghezza
0.00 Km
Tempo di andata
00h01'
Tempo di ritorno
00h01'
Periodo consigliato
Esposizione
E W S N NW NE SE SW NNE ENE ESE SSE SSW WSW WNW NNW

Accesso

Si parte dal porto di Beaulieu-sur-mer, che da Nizza si può raggiungere con il bus n.600 ancora in tariffa urbana.

Per la precisione la fermata è quella denominata "Petite Afrique", nome che corrisponde a quello della spiaggia adiacente.

Introduzione

Terza parte del sentiero che da Nizza porta a Mentone lungo il percorso a bordo mare.

Alternanza di tratti panoramici e naturalistici con altri su asfalto poco gradevoli

Descrizione

Dal porto andiamo verso est, oltre i campi da tennis e raggiungiamo uno degli angoli più famosi della località: la spiaggia della Petite Afrique, sabbiosa e naturalmente ombreggiata (foto 1).

Si risale verso la strada carrozzabile, non prima di aver ammirato le sontuose ville che costeggiano la spiaggia (una di queste è/era del leader degli U2 Bono). 

Inizia un primo tratto su asfalto, poco gratificante. Si passa sotto un mini tunnel e si prosegue in direzione di Eze (foto 2). Dal Cap Roux si apre un bel panorama sulla piccola baia, sormontata dal paese famoso come nido d'aquila e già oggetto di un'altra escursione (v. il cammino Nietzsche). Si può scendere a bordo mare o scegliere di continuare sulla strada afaltata (detta Corniche). In ogni caso il punto di convergenza è la stazione ferroviaria (Eze gare), dove in ogni caso bisogna seguire la Corniche sempre in direzione est.

Dopo un centinaio di metri è indicato il bivio per il sentiero Nietzsche, che sale al paesino medioevale ed al suo castello. Noi invece continuiamo per il tratto più antipatico di tutta la giornata: un paio di chilometri su asfalto (eventualmente pure arroventato) stretti tra il traffico a sinistra e il parapetto della ferrovia a destra. Unica bellezza: la mini penisola privata di villa Isoletta (foto 3), anche se la prossimità della ferrovia rovina la poesia del posto.

Con un po' di pazienza, si raggiunge l'imbocco del tunnel che devia a sinistra il traffico auomobilistico. Noi seguiamo la strada a destra, che era l'unica Corniche fino al 1970, quando una grande frana l'ha interrotta, ragione per cui è stata realizzata la galleria by-pass. Finalmente un po' di silenzio e di tranquillità relativi, con la possibilità di spiare dall'alto uno degli hotel più esclusivi della costa: l'Hotel du Cap Estel (foto4) famoso anche per la vista panoramica che si ferma alla Corsica! Noi invece, guardando ad est, potremo vedere il dipanarsi della costa, che seguiremo con il nostro percorso (foto 5).

Si ritorna sulla Corniche ed inizia il secondo tratto noioso della giornata: il percorso segue il vallone Saint-Laurent, fino all'inizio della cittadina di Cap-d'Ail, posta all'altro capo della U tracciata dalla strada.

All'inizio del paese, a monte della strada potremo vedere il castello des Terrasses (foto 6). Una splendida residenza ottocentesca, che ha ospitato membri della famiglia imperiale russa e anche la regina Vittoria, loro cugina. Peccato che il quadro d'insieme sia rovinato da immondi condomini in perfetto stile palazzinaro anni 70. Pochi passi e sul lato a monte si possono acquistare specialità da forno per la nostra merenda, tra cui un buon pan bagnat, il tipico panino farcito di verdure crude, olive, tonno, uova e alici e innaffiato di olio di oliva. Di fronte alla panetteria-pasticceria parte la nostra strada che scende a bordo mare (foto 7): l'avenue Chalrles Blanc. E' tutto un susseguirsi di splendide ville Belle Epoque. Segnaliamo quella dei fratelli Lumière (gli inventori della cinematografia) (foto 8) e, piu in basso, la ex residenza del barone Peauville (foto 9).

Seguiamo le indicazioni a destra che ci conducono alla Plage Mala ed ai suoi due ristoranti vip. (foto10) Lasciamo la spiaggia a destra e superiamo il posto di soccorso. Qui finalmente inizia un po' di natura selvaggia, con un breve percorso scalinato nel bosco che sovrasta il mare (foto 11). Si raggiunge la Pointe Mala e la sua falsa rovina antica. Qui nel 1596 sbarcò una scalcagnata spedizione di avventurieri provenzali che intendevano espugnare ed impadronirsi di Montecarlo. Furono respinti a cannonate e di loro non si seppe più nulla...  Invece i monegaschi continuano a venire fin qui, dato che è una meta privilegiata per il loro jogging.

Il cammino è stato rifatto dopo la tempesta del 2018 che ne ha distrutto ampie porzioni. Si va tra scogli e mare a destra e sontuose ville a sinistra. In breve si raggiunge la Carrière des Meules: una località dove ci sono testimonianze di estrazione di macine da mulino nei secoli passati: cosa curiosa, dato che storicamente la zona circostante non era fornita di mulini (foto12).

Le ville si succedono, come pure le storie dei loro proprietari: villa Les Funambules, appartenuta a Sacha Guitry (attore, scrittore e commediografo di inizio 900); villa Camélias, luogo eletto da vari scrittori tra cui André Malraux e André Gide, ora visitabile perché adibita a museo. Villa Paloma, ed a seguire risalendo sul Cap Rognoso, villa The Rock, rifugio di Greta Garbo e dove le sono state scattate le celeberrime foto della diva in piscina.

Lungo questo tratto di percorso si apre anche una piccola oasi per una pausa: vicino al ristorante stellato La Pinede, i cui tavoli si sporgono sulla scogliera, è stata realizzato un posto tappa per il libero picnic all'ombra (foto 13).

Di villa in villa si giunge alla Pointe des Douaniers (foto 14) dove guardando verso il mare si possono scorgere le rocce vulcaniche nere, retaggio di altre ere geologiche, quando Corsica e Sardegna si staccarono dal continente. A sinistra invece si vedono i primi palazzi del principato di Monaco, quartiere Fontvielle (foto15).

Il sentiero fa il giro della punta, aggira il ristorante Le Cabanon e la sua mini spiaggia e riprende la forma di un cammino panoramico sotto le ennesime ville di storici vip: il pittore Folon, la villa Le Chien Bleu delle sorelle Carita, fondatrici dell'omonima marca di cosmetici, e soprattutto, dopo una specie di porticina, La Capponcina, rifugio di Winston Churchill nel dopoguerra, a carriera politica conclusa e aperta invece la lotta al male oscuro della depressione: qui usava scendere a mare per nuotare e portare il suo cavalletto per dipingere scorci di sentiero, scogli e onde, tanto che ancora oggi si possono scattare foto identiche a quanto dipinto dall'ex primo ministro britannico (affollamento permettendo) (foto 16, 17, 18).

La passeggiata si conclude poco dopo, arrivando alla spiaggia Marquet, di fronte al porto di Cap-d'Ail ed alle arcate dello stadio Louis II in territorio monegasco (foto 19).

Per rientrare a Beaulieu (o a Nizza), si segue la strada che contorna la spiaggia fino ad una torre di vetro che contiene un ascensore. Saliti in alto siamo al piano della Corniche. Non ci resta che traversare la strada e metterci in coda alla prima fermata del bus sulla sinistra: è la prima fermata in territorio francese dopo il Principato di Monaco ed è già considerata rete urbana di Nizza. 

Galleria fotografica

© 2025 - Maurizio Bergamini
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