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Parco d'Abruzzo, Lazio e Molise

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Ultima visita: 15/06/2012

Accesso

Il Parco è servito da una fitta rete stradale che collega i comuni principali come Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea e Civitella Alfedena. Da Roma è raggiungibile tramite l’autostrada A24 fino a Pescina o Avezzano e poi lungo la SS83 Marsicana. Da Napoli e Campobasso si accede attraverso la strada statale SS17. Le stazioni ferroviarie più vicine sono Sora, Avezzano e Castel di Sangro, da cui partono linee di autobus verso i centri del Parco.

Introduzione

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, istituito ufficialmente l’11 gennaio 1923 dopo il suo primo riconoscimento nel 1922, è una delle aree protette più antiche d’Italia e rappresenta un baluardo storico della conservazione ambientale nel Paese. L’idea nacque alla fine dell’Ottocento, quando l’ingegnere Erminio Sipari, sostenuto dalla società “Pro Montibus et Silvis”, propose di tutelare una parte dell’Appennino centrale, già allora riserva reale di caccia dei Savoia. Il Parco si estende oggi per oltre 50.000 ettari nel cuore dell’Appennino, distribuiti tra Abruzzo, Lazio e Molise, con un’area di protezione esterna di altri 80.000 ettari.​


Descrizione

Questo territorio montuoso, compreso tra i 900 e i 2252 metri di altitudine, include una successione di catene e vallate modellate da fenomeni carsici e glaciali: doline, inghiottitoi, grotte e fiumi sotterranei testimoniano l’origine calcarea del rilievo. Le vette principali sono il Monte Marsicano (2.252m), il Monte Petroso (2.249m) e il Monte Meta (2.242m). Il paesaggio alterna faggete antichissime, praterie d’alta quota e valloni ricchi d’acque limpide, come la Val Fondillo e la Camosciara, cuore naturalistico del Parco. Le faggete vetuste tra Pescasseroli, Opi e Villavallelonga, risalenti a oltre cinque secoli fa, sono state dichiarate Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2017.​
La vegetazione è dominata dal faggio, con esemplari monumentali in zone remote come la foresta di Selva Moricento; a quote inferiori si incontrano querceti misti, carpini e aceri, mentre nei pascoli e nelle radure fioriscono endemismi notevoli come il giaggiolo della Marsica, la genziana appenninica, la peonia selvatica e la rarissima scarpetta di Venere. Rilevantissima è anche la flora microterma di alta quota, con specie adattate ai venti freddi e ai suoli calcarei.​
La fauna, che rese celebre il Parco fin dalla sua nascita, è una delle più ricche d’Europa. Simbolo dell’area protetta è l’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus), sottospecie endemica dell’Appennino centrale e tra le più minacciate al mondo. Altri protagonisti della vita selvatica sono il camoscio d’Abruzzo (Rupicapra pyrenaica ornata), il lupo appenninico, il cervo e il capriolo. Tra i rapaci spiccano l’aquila reale, il falco pellegrino e il gufo reale, mentre nei torrenti limpidi vivono anfibi come la salamandrina dagli occhiali. Negli ultimi anni sono stati documentati anche avvistamenti di lince e l’espansione del camoscio sulle creste laziali e molisane.​
Il valore culturale del Parco si intreccia con la vita delle comunità locali. Borghi come Pescasseroli, Villetta Barrea, Opi e Civitella Alfedena conservano architetture in pietra e antiche tradizioni agro-pastorali che raccontano la transumanza e la simbiosi millenaria tra uomo e montagna. Il Parco nacque anche come laboratorio di educazione ambientale e di eco-turismo: già negli anni Trenta ospitava i primi rifugi CAI e scuole di escursionismo naturalistico. Oggi è attraversato da una rete di oltre 150 sentieri con percorsi di ogni livello, tra cui il Sentiero Italia CAI e vari itinerari per il trekking, la mountain bike e l’osservazione naturalistica, come la Val Fondillo, la Camosciara e la Val di Rose.​
Le faggete antiche del Parco e la popolazione superstite di orso marsicano rappresentano non solo un’eredità scientifica di valore internazionale, ma anche una testimonianza etica di tutela ambientale iniziata oltre un secolo fa. Pescasseroli, sede dell’Ente Parco, ospita il Centro Natura e il Museo del Parco, dedicato alla storia e agli ecosistemi dell’Appennino centrale, e funge da punto di partenza per numerosi percorsi di visita e studio.

Informazioni

Anno di istituzione: 1923
Organismo di gestione: Ente Autonomo Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Superficie: 50.500 ha (505 km²)
Altitudine minima/massima: 900 m – 2252 m
Maggior elevazione: Monte Marsicano (2.252m)
Comuni interessati: Alfedena, Barrea, Bisegna, Civitella Alfedena, Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi, Opi, Ortona dei Marsi, Pescasseroli, Scanno, Villavallelonga, Villetta Barrea, Alvito, Campoli Appennino, Pescosolido, Picinisco, San Biagio Saracinisco, San Donato Val di Comino, Settefrati, Vallerotonda, Castel San Vincenzo, Filignano, Pizzone, Rocchetta a Volturno, Scapoli
Sito web ufficiale: www.parcoabruzzo.it