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Bannio Anzino

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Ultima visita: 27/11/2025

Accesso


Bannio Anzino è raggiungibile risalendo la Valle Anzasca dalla piana dell’Ossola lungo la strada che collega Piedimulera a Macugnaga, deviando verso i nuclei abitati in corrispondenza dei principali ponti sul torrente Anza. I collegamenti pubblici sono garantiti da servizi automobilistici extraurbani che connettono il comune a Domodossola e agli altri centri della valle, consentendo l’accesso anche senza mezzo privato, soprattutto nei periodi di maggiore afflusso turistico verso Macugnaga. Per chi proviene da più lontano, il riferimento principale è la stazione ferroviaria e il nodo di trasporto di Domodossola, collegato da linee a lunga percorrenza, da cui si prosegue lungo la viabilità valliva verso Bannio, Anzino e Pontegrande.

Introduzione

Bannio Anzino è un comune alpino del Piemonte nord-orientale, situato nella parte medio-alta della Valle Anzasca, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Il territorio comunale si estende sul versante sinistro del solco vallivo, in un contesto tipicamente montano, con il fondovalle solcato dal torrente Anza e versanti boscosi che risalgono verso le dorsali che separano la valle dai bacini laterali valsesiani. Il comune è costituito da due nuclei storici principali, Bannio e Anzino, uniti amministrativamente nel 1929 e affiancati dalla frazione di Pontegrande e da piccoli insediamenti sparsi che mantengono l’impianto architettonico tradizionale walser-ossolano, con case in pietra e legno e tetti in piode.

Descrizione

L’ambiente naturale risente dell’impronta tipica delle valli prealpine occidentali: boschi di latifoglie alle quote inferiori lasciano progressivamente spazio a conifere, pascoli e al paesaggio d’alta quota, mentre il reticolo di mulattiere storiche collega il fondovalle con alpeggi e colli di collegamento verso la Valsesia. Il clima è montano, con inverni freddi e nevosi e estati relativamente miti, condizioni che hanno storicamente orientato l’economia verso l’alpeggio, la piccola agricoltura di sussistenza e, più recentemente, verso un turismo escursionistico e devozionale legato ai santuari locali e alla rete di percorsi che convergono sulla valle.
​Le origini dell’insediamento di Bannio sono antiche: la presenza umana sul territorio è attestata già in epoca romana, come indicano i ritrovamenti di una necropoli databile tra il I secolo avanti Cristo e il I secolo dopo Cristo, segno di una comunità stanziale inserita nei flussi di transito alpino. Per molti secoli Bannio ha rappresentato il principale centro amministrativo della Valle Anzasca, assumendo un ruolo di riferimento civile e religioso che si riflette ancora oggi nella presenza della chiesa di San Bartolomeo, di origine altomedievale, trasformata nel XVII secolo e affiancata da un campanile seicentesco riconosciuto come monumento di rilievo. Anzino, un tempo comune autonomo, si è sviluppato sulla sponda opposta del torrente Olocchia e ha costruito la propria identità intorno al santuario dedicato a sant’Antonio di Padova, arricchito nel XVII secolo da una pala d’altare che ha alimentato un intenso flusso di pellegrinaggi dalle valli circostanti.
​La storia recente del comune è segnata dall’unificazione amministrativa del 1929, che ha riunito sotto un’unica entità Bannio e Anzino mantenendo però la specificità di ciascun abitato, anche sul piano delle tradizioni religiose e civili. Un elemento distintivo della comunità è la “Milizia Tradizionale di Bannio”, corpo storico nato in epoca secentesca come difesa territoriale e divenuto nel tempo espressione cerimoniale della memoria collettiva: ogni anno, nel periodo estivo, la milizia sfila in uniforme storica, con ruoli e ufficiali estratti a sorte, in occasione delle principali festività locali.
​Il tessuto economico di Bannio Anzino è oggi caratterizzato da una combinazione di attività tradizionali e funzioni residenziali, con una popolazione ridotta e in progressivo invecchiamento, in linea con la dinamica demografica di molti piccoli comuni alpini. Accanto a una residuale agricoltura di montagna e all’allevamento legato agli alpeggi, trovano spazio piccole attività artigianali, servizi di prossimità e un turismo di scala contenuta, basato su seconde case, ospitalità diffusa e soggiorni legati al patrimonio religioso, alle feste tradizionali e alla rete di sentieri che collegano la valle ai valichi verso la Valsesia. Il comune svolge inoltre il ruolo di punto di riferimento locale per servizi amministrativi e iniziative culturali che coinvolgono l’intera media Valle Anzasca.
​L’identità culturale del paese si riflette in un calendario di ricorrenze che intreccia il culto mariano e la devozione a sant’Antonio di Padova con tradizioni popolari radicate nel tempo. Particolarmente significative sono le celebrazioni legate al santuario della Madonna della Neve, situato sopra l’abitato di Bannio e raggiungibile tramite un percorso scandito da cappelle votive, e le feste che animano Anzino nel mese di giugno, quando la presenza di pellegrini provenienti a piedi dalle valli limitrofe richiama l’antica funzione di crocevia religioso del borgo. Le pratiche rituali collegate alla Milizia Tradizionale, svolte tra fine luglio e inizio agosto, contribuiscono a mantenere vivo un patrimonio immateriale che unisce memoria militare, devozione e appartenenza comunitaria.
​Dal punto di vista escursionistico, il territorio comunale offre una fitta rete di percorsi che collegano i nuclei abitati con alpeggi, santuari e valichi verso la Valsesia, permettendo itinerari ad anello o traversate di più giorni. Tra i tracciati più frequentati rientra il sentiero che sale al santuario della Madonna della Neve, spesso abbinato a collegamenti con gli alpeggi superiori, oltre al Cammino di Sant’Antonio, itinerario devozionale che mette in relazione il santuario di Anzino con la Valsesia seguendo antiche vie di transito. Il contesto naturale, con boschi estesi, terrazzi prativi e scorci sulle cime circostanti della catena del Monte Rosa, favorisce anche passeggiate brevi e percorsi di interesse etnografico alla scoperta dell’architettura rurale e delle testimonianze legate all’emigrazione e all’economia di valle.

Informazioni

Superficie: 39,47 km²
Altitudine: 669m
Maggior elevazione: 2.652m - Pizzo Tignaga
Numero abitanti: 454 al 31.07.2025
Nome in dialetto: Bani e Anzìn
Nome abitanti: banniesi
Santo Patrono: Beata Vergine Maria della Neve, celebrata il 5 agosto
Comuni confinanti: Calasca-Castiglione, Carcoforo, Ceppo Morelli, Fobello, Rimella, Vanzone con San Carlo
Sito internet: www.comune.bannioanzino.vb.it