Wyssbodehorn

Ritratto di Lazza
Lazza
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Quota di partenza: 
1 800 m
Quota di arrivo: 
1 580 m
Dislivello: 
823 m
Lunghezza*: 
14.50 km
Tempo di salita o complessivo*: 
2h45'
Tempo di discesa: 
2h30'

Introduzione

Escursione parzialmente circolare nella zona del Passo del Sempione con partenza da Engiloch 1800m ed arrivo a Egga 1580m passando per il Wyssbodehorn 2623m.
L'itinerario di salita si svolge lungo la valle del Wysse Bode alla destra orografica del torrente generato dai laghi Sirmoltensee. La discesa invece si svolge lungo i pendii che portano ai casolari del Rossbode e successivamente all'abitato di Egga. Questo versante dell'escursione è percorso in senso contrario come itinerario di sci alpinismo per raggiungere lo Schilthorn 2974m.
L'escursione in se non presenta particolari problemi, gli unici tratti in cui prestare particolare attenzione sono quello della cascata e quello della pietraia che dai laghi porta al colle ma comunque non sono niente di che, basta avere passo sicuro e guardare bene dove si mettono i piedi (anche se questo dovrebbe valere sempre, quindi...)
Bisogna considerare però la lunghezza ed il dislivello complessivo ed abbinato al fatto che per quasi tutto il tempo si è sopra i 2000m richiede buon allenamento per non arrivare finiti alla meta.

Descrizione

Posteggiata la macchina nella piazzola lungo la strada che porta al passo del Sempione si scende a piedi sullo stradello asfaltato sottostante e si raggiungendo i casolari di Chlusmatte. Il sentiero parte sul retro dell'abitato, indicativamente dietro l'ultima baita a sinistra, costeggia il prato ai piedi del versante per poi risalire il vallone. Quando l'ho percorso io (10/08/2008) il sentiero non era numerato ma ben segnalato con i classici simboli bianco-rosso-bianco.
Dopo un primo tratto di salita si raggiunge il pianoro di Wyssebode dominato della bella cascata sullo sfondo. Lungo il letto del torrente sono visibili i disastri dell'alluvione del 1993 che prosciugò il lago sovrastante.
Attraversato il pianoro si arriva ai piedi della cascata e si risale il pendio alla destra orografica. Il sentiero qua diventa abbastanza ripido e presenta anche un piccolo tratto attrezzato con dei pioli singoli ed il classico cavo di acciaio. Non lasciatevi impressionare sono solo "quattro gradini" che permettono di superare in modo agevole un tratto che altrimenti presenterebbe molte più difficoltà.
Giunti in cima alla cascata si prende il sentiero che risale la pietraia sulla sinistra che ci porta al pianoro dove una volta si trovava il lago Sirmoltensee. Il paesaggio è impressionante: del grosso lago restano ora solo un paio di modeste pozze. A destra del sentiero è visibile ancora il canale di erosione che ha completamente svuotato il lago originario. Attualmente i "laghi" sono 3, si vedono bene salendo al colle, i primi due sono ben visibili da subito, mentre il terzo si trova alla destra del pianoro dietro un dosso detritico, quindi per chi vuole visitare quest'ultimo lago è necessario andarci prima di salire verso il Wyssbodehorn.
Il sentiero per salire al Wyssbodehorn è ben segnalato e parte, guardando il primo laghetto, a sinistra della palina che si trova all'inizio del pianoro.
Si risale la pietraia seguendo i segni bianco-rosso-bianco prestando ben attenzione a dove si mettono i piedi perché dopo una prima parte facile la pendenza diviene elevata ed una caduta ora non sarebbe affatto piacevole ! Se durante la risalita della pietraia ci si volta è possibile osservare tutti e tre i laghetti. Seguendo il sentiero si arriva alla sommità del Wyssbodehorn a 2623 m segnalata dal classico ometto di pietre. Da qua si ha una stupenda vista su tutto il passo del Sempione, si è sotto la cima dello Schilthorn e si ha un ottima vista sul Galehorn (è la montagna con in cima la grossa antenna). Seguendo con la vista in direzione del passo del Sempione vero e proprio è possibile scorgere anche il ghiacciaio dell'Aletsch con la sua caratteristica "curva". Il mio consiglio è quello di fare la sosta-pranzo in cima e godersi il silenzio della montagna poi inoltre se si è fortunati è possibile anche fare qualche incontro particolare...
"...il giorno che sono salito nonostante fosse domenica e di Agosto i pochi escursionisti che ho incontrato durante la salita si sono fermati ai laghi sottostanti e in cima al colle c'ero solo io. Terminato di mangiare i panini ho deciso di godermi il sole al riparo, dietro l'ometto, dal vento freddo che soffiava. Ero lì sdraiato quando sento qualcosa che mi salta sulla pancia... sento il rumore di delle "unghiette" sul tessuto del guscio che indossavo, apro gli occhi e mi trovo a tu per tu con uno stupendo ermellino! Il tempo di uno sguardo e via che si rifugia dall'altra parte dell'ometto, prendo al volo la macchina fotografica e mi allontano in modo da non disturbarlo. Lui quintessenza della curiosità (basta guardargli il muso per capirlo) si diverte a sbucare da una parte e dall'altra dell'ometto di pietre. Presa più confidenza vince la paura e si mette a mangiare le briciole dei panini mangiati in precedenza, ecco l'occasione per una foto! Nonostante fossi a favore di vento e ad alcuni metri di distanza appena la macchina (una compatta digitale) metteva a fuoco lui riusciva a sentirne ugualmente il rumore e si rifugiava dietro le pietre. Dopo avermi regalato un paio di scatti ha deciso di tornare libero tra le sue montagne. Un esperienza indimenticabile."
Fatta la classica foto di vetta si discende dal versante opposto rispetto a dove si è saliti. Il sentiero scende prima dolcemente lungo il pendio poi in maniera più decisa fino a che non diventa un esile traccia tra i prati (testimonianza del fatto che il percorso è veramente molto poco frequentato). In caso di nebbia questo potrebbe comportare dei problemi di orientamento. Si continua a scendere finché il sentiero non ritorna ad essere ben segnato ed ammirando gli stupendi paesaggi che ci circondano si arriva agli alpeggi Rossbodestafel 1922 m. Qua si segue il sentiero a sinistra delle case che in men che non si dica, superato un torrente con una bella cascatella ci porta su una strada bianca. Qua si può ridiscendere la strada oppure prestare attenzione ai vari tagli che il sentiero compie finché ad un certo punto è possibile imboccare il sentiero che in modo distaccato dalla strada ci porta ad Egga 1580m.

Autore

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