Seehorn

Ritratto di giancarloberetta
giancarloberetta
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Data rilievo: 
10/07/2010
Quota di partenza: 
1 239 m
Quota di arrivo: 
2 435 m
Dislivello: 
1 198 m
Lunghezza*: 
11.43 km
Tempo di salita o complessivo*: 
2h45'
Tempo di discesa: 
1h15'

Descrizione

Dallo slargo si continua per poco sull’asfalto sino ad un primo ponticello che attraversa il torrente sulla sinistra e che si ignora; si continua ora sullo sterrato in falso piano vicino alle sponde del corso d’acqua passando davanti a due baite ed arrivando ad un altro bivio segnalato dalle paline situato in corrispondenza di un ponte in cemento. Tenendo la sinistra lo si attraversa e si arriva subito ad una baita che si aggira sulla sinistra per indirizzarsi verso il bosco; il sentiero sale con buona pendenza attraversando qualche ampio pascolo dove si trovano belle baite panoramiche e tramite un ponte in legno attraversa anche la stretta gola scavata dal torrente passando definitivamente dall’altra parte. Con alcuni tornanti si arriva ad una cappelletta (1573m) da cui si gode una bella vista sulla vallata del Sempione e si continua a salire rimontando una costola dapprima erbosa e che più sopra diventa boschiva. Seguendo i tornanti del sentiero si attraversa un paio di volte un torrentello con l’ausilio di ponticelli e si giunge ancora nei pressi di alcune baite (1674m) dalle quali si intravede già in lontananza la vetta meta dell’escursione. In poco tempo si giunge in spazi più aperti e si arriva alle paline segnaletiche situate al Furggupass (1870m), che mette in comunicazione la Laggintal col vallone di Zwischbergen, dove arriva anche una strada asfaltata che risale il vallone di Zwischbergen (accertarsi preventivamente sulla possibilità di percorrenza). Si attraversa la strada e poco più a sinistra parte un sentiero indicato con una scritta “seehorn” sull’asfalto che si alza decisamente tra la bassa vegetazione compiendo numerosi tornanti ed arrivando in una conca erbosa dove si trova un piccolo laghetto (2026m). Si lascia lo specchio d’acqua alla sinistra e quasi subito si attraversa una piccola pietraia aggirandola poi sulla destra e continuando a spostarsi verso destra per raggiungere una larga spalla della montagna; da questo punto la traccia sale obliquamente tagliando di nuovo il pendio sotto la vetta ed arrivando ad una specie di anticima. Ora, avendo vicino davanti a noi le antenne, si compiono ancora pochi metri in diagonale e si raggiunge la panoramica vetta sormontata anche da qualche alto ometto di pietre.