Punta di Arpisson

Ritratto di giancarloberetta
giancarloberetta
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Data rilievo: 
17/07/2010
Quota di partenza: 
1 824 m
Quota di arrivo: 
3 039 m
Dislivello: 
1 236 m
Lunghezza*: 
12.93 km
Tempo di salita o complessivo*: 
2h45'
Tempo di discesa: 
1h30'

Introduzione

Escursione facile e ben segnata sino a Tsaplana mentre oltre si deve risalire un costone erboso molto ripido con rari e bassi ometti di pietre e qualche labile segno di passaggio ma che non comporta alcuna difficoltà tecnica se non la fatica nel risalirlo. Arrivati in punta il panorama è magnifico con una vista a 360° che spazia dall’Emilius, alla Tersiva, al gruppo del Gran Paradiso e della Grivola e ripaga senz’altro della fatica fatta.

Descrizione

Dal parcheggio si imbocca la strada asfaltata a sinistra delle evidenti paline arrivando poco sopra ad una cappelletta votiva che si passa sulla sinistra continuando sul bordo del torrente; si lascia sulla destra un bivio di un sentiero segnalato da un bollo giallo, che attraversa il letto del torrente, e si arriva subito ad una pianoro, Pian di Teppe, dove si trovano alcune belle baite. Attraversata la sterrata e subito alla destra della prima baita che si incontra l’inizio il sentiero che risale il bosco tagliandolo da destra verso sinistra: attenzione che non vi sono paline o bolli gialli all’inizio del sentiero che si diparte dalla sterrata. Camminando nel bel bosco di conifere senza eccessiva pendenza si arriva ben presto ad un bivio segnalato dalle paline (2016 m) al quale si svolta a destra e si continua in senso opposto arrivando nei pressi di un lungo canalone che si attraversa contornandolo. Senza guadagnare troppa quota si arriva ad un secondo bivio (2145 m) e, imboccata la traccia di sinistra, si sale, con la pendenza che ora aumenta un po’, compiendo numerosi tornanti sino ad uscire fuori dal bosco da dove si può già vedere la cima meta dell’escursione. Il tracciato si sposta sulla destra passando sotto le pendici della montagna, supera alcune spalle erbose e, oltrepassato un rudere, giunge ad una panoramica piccola croce lignea adiacente ad un altro rudere (2508 m); ora si rimonta con un tratto un po’ ripido la fiancata erbosa e si arriva in vista di alcune barriere frangivento che si aggirano sulla sinistra. Ancora pochi metri e si arriva alla madonnina posta sulla panoramica cima di Tsa Plana (2683 m) e si prosegue verso la dorsale erbosa che si innalza proprio di fronte al senso di marcia. Si sale faticosamente la ripida cresta erbosa rimanendo sulla destra del filo e seguendo qualche raro ometto e labili tracce di passaggio si arriva ad un tratto con sassi e col fondo di pietrisco; superatolo rimanendo sempre un po’ sulla destra si arriva, camminando ancora su terreno erboso, in vista di un grosso ometto di pietre. Lo si lascia sulla sinistra e, piegando a destra, si punta verso alcune rocce situate poco lontano che si rimontano facilmente e sopra le quali si trova l’ometto di pietre della vetta.