Punta del Tuf

Ritratto di giancarloberetta
giancarloberetta
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Quota di partenza: 
1 666 m
Quota di arrivo: 
3 392 m
Dislivello: 
1 726 m
Tempo di salita o complessivo*: 
5h00'
Tempo di discesa: 
3h00'

Introduzione

Un itinerario lungo e faticoso ma ripagato da splendidi ambienti di alta montagna e, soprattutto nella parte alta dell’itinerario, da avvistamenti di animali: ci troviamo nel bel mezzo del Parco Nazionale del Gran Paradiso e l'incontro con i suoi ospiti è frequente. Da qualche anno la parte mediana del vecchio sentiero per il rifugio Sella è stata chiusa per pericolo di frane e, come variante di salita, è stato ben sistemato un tratto del percorso che si effettua di solito nella stagione sci-alpinistica.

Descrizione

Lasciata l'auto nel piazzale di Valnontey, si attraversa il ponte sul torrente omonomimo e si percorre l’ampia mulattiera che costeggia il Giardino Alpino "Paradisia" entrando poco dopo in un bosco di larici. Dopo aver percorso 300 m circa di dislivello, pervenuti cioè nel punto dove la mulattiera si avvicina al torrente Grand Lauson, si trova sulla destra il cartello che impedisce di procedere per il vecchio percorso; si scende quindi di qualche metro sulla sinistra per attraversare un ponticello e portarsi così sulla sponda opposta. La salita si fa ora un po’ più ripida e sale, senza molti tornanti, su tratti di terra gradinata con piccoli tronchi alternati a tratti con sassi affioranti per giungere all’alpeggio di Pacheu (2222 m). Si passa in mezzo alle vecchie baite e, dopo una decina di minuti, il sentiero piega leggermente sulla destra scendendo poi di alcuni metri per raggiungere un altro ponticello che ci riporta, risalendo per un paio di tornanti, nuovamente sul vecchio tracciato che dapprima a mezza costa e successivamente con tornanti sempre più stretti ci porta alla quota dell’alpe Grand Lauson (2506 m) situata sul lato opposto del vallone. L’inclinazione ora si attenua e in pochi minuti si giunge in vista dell’antica casa reale di caccia, ora adibita a casotto dei guardaparco, da dove, poco oltre, si vede il rifugio Vittorio Sella. Nei pressi del casotto si segue il sentiero (paline segnaletiche) che sale con moderata pendenza in diagonale attraverso i pendii erbosi per portarsi verso la testata del vallone e guadagnare così un ripiano. Proseguendo in falsopiano si giunge ad attraversare il torrentello che scende dal vallone della Rossa e, salendo per una decina di minuti su terreno erboso ondulato, si giunge ad un bivio alla quota di 2844 m dal quale si dovrà imboccare il sentiero di sinistra per poi, attraversato un torrente e percorsa un’ampia diagonale ed un successivo tornante, giungere in una vasta conca dal fondo sabbioso magari seguiti con sguardo vigile da qualche abitante della zona. Attraversarla verso ovest, riprendendo a salire dapprima su terreno poco inclinato al centro della conca, in seguito la traccia si sposta a destra su di un ripido pendio di sfasciumi. Il sentiero si innalza con molte svolte avvicinandosi alla base delle balze rocciose della Becca di Vermianaz (3406 m), sotto la quale supera a strette serpentine un ripido e franoso pendio fino ad una spalletta da dove è ben visibile il colle Lauson: dall’inizio della salita alla spalletta inizia il tratto “EE”. Da questo punto si cammina sul sentierino, in alcuni punti molto stretto ed un po’ esposto, costeggiante la parete rocciosa con cenge sostenute da piccole putrelle in ferro ed un breve tratto attrezzato con una corda e ci si porta sul fondo del breve e ripido, ma sempre con traccia evidente, canale di sfasciumi che culmina con il Col Lauson 3296 m. Dal pilastrino del colle ci si porta verso ovest sulla traccia, di terriccio e qualche pietra instabile, che evita a destra un aguzzo spuntone roccioso; raggiunta una selletta la labile traccia continua a svolte su terreno un po’ più instabile ed esposto sulla destra del filo di cresta ed in breve raggiunge l’omino della vetta costituita da una breve cresta rocciosa. Il Panorama rimane un po’ chiuso a nord per la presenza ravvicinata ed imponente della Grivola ma per il rimanente orizzonte lo spettacolo è assicurato dal Cervino al Rosa, al Grand Sertz e dalla vetta si ha soprattutto una visuale inconsueta dei versanti settentrionali del Gran Paradiso e dell’Herbetet.
Il ritorno si effettua seguendo l’itinerario di salita.

Cartografia

Galleria fotografica