Pizzo Spadolazzo

Ritratto di Cai56
Cai56
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Quota di partenza: 
1 656 m
Quota di arrivo: 
2 722 m
Dislivello: 
1 066 m
Tempo di salita o complessivo*: 
3h30'
Tempo di discesa: 
2h30'

Introduzione

Escursione classica da Madesimo, ma di discreto impegno tecnico: anche se ben segnalata dai bolli gialli del Trekking Valle Spluga, presenta nel tratto culminante un percorso piuttosto esposto da non sottovalutare. Punto panoramico ben noto, il Pizzo Spadolazzo si presenta al centro fra la Valle Spluga, la conca di Madesimo e la svizzera Val Niemet.

Descrizione

Dal piazzale 1656 m si prosegue lungo la sterrata e, poco dopo un ponte, si imbocca sulla destra - ben segnalato - il sentiero per il Rifugio Bertacchi e il Lago d'Emet. La traccia, molto battuta, sale in diagonale fino a raggiungere un tratto del versante compreso fra due ruscelli; da qui il sentiero inizia a guadagnare quota con una serie di tornanti regolari con pendenza non eccessiva. Alcune decine di metri di percorso scavati nella roccia a formare una cengia artificiale precedono un attraversamento del torrente più cospicuo (emissario del Lago d'Emet); alcune altre curve, a pendenza diminuita, portano rapidamente a raggiungere il Rifugio Bertacchi 2172 m, posto su di un dosso dominante la conca di Madesimo. Si procede in piano paralleli - e più in alto - rispetto alla sponda del Lago d'Emet 2144 m raggiungendo alcune baite con fontana: quindi il sentiero inizia a salire verso il Passo d'Emet. Dopo qualche centinaio di metri una palina indica verso sinistra la direzione da seguire [ignorare gli identici segni di vernice che proseguono verso destra]: si risale una valletta - poco oltre occupata da un piccolo laghetto poco profondo - seguendone il fondo. Una palina di legno è posta nel punto in cui bisogna cominciare a salire ripidamente a sinistra. Più o meno in corrispondenza dell'invisibile linea di confine Italia/Svizzera, inizialmente il sentiero percorre ripidi pascoli, ma poi - invisibile a distanza - si insinua lungo caratteristici canali e vallette che attraversano le vaste e ripide placconate del versante. Entrati decisamente in territorio elvetico, ci si porta gradualmente sul lato orientale del monte; il sentiero - ridottosi a traccia - si fa ripidissimo fra gli accumuli di sassi molto mobili che costituiscono il tratto terminale dell'anticima, precedente la cresta culminante. Alcune decine di metri di solida roccia - tratto molto esposto - conducono alla croce di vetta del Pizzo Spadolazzo 2722 m. Panorama su tutta la Valle Spluga, il gruppo di Suretta e sulle cime poco note della Val Niemet.
Ritorno per la via di andata.

In caso di presenza di neve ad inizio stagione, la maggior parte dei segnali sono invisibili e bisogna confidare negli ometti di sassi, peraltro ben disposti. La cresta sommitale può essere impraticabile per la presenza di una cornice verso sud, non molto sporgente ma con scarsa base di appoggio alla roccia.

Autore

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