Monte Colombarolo

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
17/06/2012
Quota di partenza: 
1 425 m
Quota di arrivo: 
2 309 m
Dislivello: 
884 m
Tempo di salita o complessivo*: 
3h00'
Tempo di discesa: 
2h00'

INTRODUZIONE
Breve classica gita che, con moderato dislivello, conduce attraverso tre valli alla estrema elevazione orientale del gruppo dei Pizzi di Ponteranica. Molto interessanti e ben conservate le opere di fortificazione della Linea Cadorna al Passo Verrobbio e probabile l'incontro con gruppi di stambecchi. Il panorama, molto esteso per l'isolamento della cima, spazia dalle vette della Val Brembana a tutto l'arco delle Retiche dal Passo dello Spluga al gruppo del Bernina.

DESCRIZIONE
Dal piazzale di parcheggio 1425m si imbocca la stradina a sinistra del condominio più prossimo alla stazione della seggiovia e la si risale brevemente fino ad incontrare - poco dopo aver attraversato il torrente - un sentiero sulla destra: si oltrepassano due baite e, presso una terza isolata, inizia la mulattiera segnalata per il Lago Pescegallo. La salita è subito intensa lungo una gradinata che si dirige verso il lariceto soprastante, poi si addolcisce in una serie di comodi tornanti che conducono a raggiungere una pista forestale nei pressi della Casera Pescegallo Lago 1778m. Si segue la sterrata fino a portarsi all'altezza della diga del Lago Pescegallo 1865m: se ne percorre il muraglione e - indicazioni - si prosegue costeggiando il lato orientale del lago fino ad un bivio. Si sceglie il sentiero che sale a sinistra: una serie di tornanti sassosi porta a convergere allo stretto intaglio del Forcellino 2050m, punto di passaggio obbligato fra la Cima del Larice e il Pizzo della Nebbia. Si perde quota ripidamente per qualche decina di metri (breve inutile tratto attrezzato) e si attraversa in falsopiano la testata della Val Bomino fino alla conca prativa del Passo Verrobbio 2026m, preceduta da un bel laghetto molto frequentato. Qui sono notevoli i resti della Linea Cadorna: trincee, appostamenti cannonieri, gallerie deposito e quanto rimane di una piccola caserma; seguendo la trincea rivolta a sud, che termina in una piazzola d'osservazione fortificata, si abbandonano definitivamente le segnalazioni a vernice e si sale a vista un largo costone roccioso ed erboso. Le vaghe tracce di sentiero e alcuni ometti di pietre conducono fra placche di roccia (verrucano lombardo rosso scuro) e laghetti temporanei a dirigersi verso la base rocciosa della vetta, che è possibile salire dalle due creste est e ovest. Scegliendo per la salita il più tecnico lato ovest (destro) si prosegue fra cenge e terrazzi erbosi fino ad un ripido pendio sassoso che conduce direttamente agli ultimi metri della cresta del Monte Colombarolo 2309m. Per la discesa si segue una traccia di sentiero in direzione opposta a quella di arrivo e, appena conveniente, si scende a sinistra su erbe e sassi fino a ritrovarsi agli ometti seguiti in salita. Da qui per la via di andata.