Il Sentiero dei Ciclopi

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
30/04/2012
Dislivello: 
160 m

INTRODUZIONE
L'area del Sasso Remenno è ben nota nell'ambiente alpinistico come centro di arrampicata ormai da vari decenni (prime vie di esercitazione del Soccorso Alpino negli anni'50), ma la vera scoperta ad uso sportivo risale a circa 35 anni fa. Inizialmente vennero sviluppati percorsi anche su molti massi sparsi attorno al principale, ma ora molte di queste "vie" risultano abbandonate e quasi completamente fagocitate dalla vegetazione. Pochi anni fa l'ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste) ha restaurato, segnalato e attrezzato un sentierino che percorre ad anello l'area di massi minori circostanti il Sasso Remenno. Il percorso rimane tuttora poco agevole e da cercare attentamente sul terreno, senza lasciarsi confondere dalle tracce delle numerose capre.

DESCRIZIONE
Dal Centro Polifunzionale della Montagna ci si porta a varcare il Torrente Masino sul ponte presso il laghetto del Moss e si svolta a sinistra in direzione di Visido sulla pista ciclo-pedonale. Dopo aver oltrepassato una cava di granito, alcuni massi frequentati per il bouldering e le baite della contrada Visido, si raggiunge il Campeggio Sasso Remenno: lungo questo tratto è possibile osservare alcune aree d'arrampicata di alta difficoltà. Si torna ad attraversare il Masino sul ponte di accesso al campeggio e si raggiunge la provinciale: la si segue verso sinistra andando a passare sotto l'impressionante parete nord del Sasso Remenno. Si prosegue fino al piccolo parcheggio sulla destra presso una villetta isolata: il sentiero inizia (tabella con itinerario di massima) sul lato sinistro del piazzale. Subito ci si dirige sotto la lama affilata del masso Aperacheio ad uno stretto passaggio sotto il masso Orologio del Tempo; da qui si va ad avvicinare - ai margini di un pascolo cespuglioso - il Sasso delle Crepe e lo spettacolare Scivolo. Risalendo a zigzag fra sassi e blocchi minori si entra in una grotta dove il passaggio, umido e scivoloso, è agevolato da una corda fissa; proseguendo anche ripidamente nel bosco e destreggiandosi sui sassi, si raggiunge un bivio: si prende a sinistra e, passando sotto l'obelisco della Torre, si raggiunge in breve una valletta sotto i Sassi delle Capre che - a saliscendi - prelude l'impressionante Antro di Polifemo. Questa galleria di massi accatastati introduce ad un prato a forma di conca chiuso fra i Sassi delle Capre e l'incombente Grande Grigio; sul lato sinistro del prato la spaccatura del Canyon conduce profondamente all'interno dei Sassi delle Capre: il corridoio umido e muschioso è diviso in due tratti da un masso incastrato sotto cui ci si insinua per raggiungere il fondo. [E' possibile salire in cima ai Sassi delle Capre seguendo - dal fondo del Canyon - un camino obliquo, inclinato e doloroso a percorrersi, di III grado su roccia lichenosa]. Tornati nel prato, si sale alla base del Grande Grigio su traccia smossa e si contorna la roccia verso destra fino a portarsi sulla non vasta ma piana sommità: grande panorama sui massi sottostanti, i monti della Val di Mello e tutta la piana della Valmasino da San Martino a Cataeggio. Tornati all'Antro di Polifemo, si scende a passare sotto la grotta della Lama e si traversa verso sinistra in piano fino ad una radura sotto la Tartaruga; si piega verso destra raggiungendo e poi contornando il Ranocchio e, dopo uno stretto passaggio fra i blocchi, arrivando alla base dell'Albero delle Lucciole (frequentato masso-palestra). Si sfila sotto la parete poi si piega a sinistra scendendo fra i massi posti come enormi gradini fino ad incrociare un largo sentiero: verso sinistra si raggiunge la parete ovest del Sasso Remenno e verso destra si scende al prato della parete sud. Seguendo la direzione del ruscello presso la parete sud si torna sulla strada nelle immediate vicinanze del parcheggio all'inizio del sentiero; seguendo la provinciale per alcune centinaia di metri, si torna a Filorera, alle spalle del Centro Polifunzionale della Montagna.