Cima Piana

Ritratto di giancarloberetta
giancarloberetta
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Data rilievo: 
11/10/2009
Quota di partenza: 
1 775 m
Quota di arrivo: 
2 512 m
Dislivello: 
734 m
Lunghezza*: 
6.25 km
Tempo di salita o complessivo*: 
2h00'
Tempo di discesa: 
1h15'

Introduzione

L’escursione non presente particolari difficoltà e si svolge nel cuore del Parco del Mont Avic, passando per il bel lago Muffé e per altri due laghetti nei pressi del col de la Croix. La cima, sormontata da due ometti di pietre, è eccezionalmente panoramica verso nord-est sul gruppo del Rosa, sul Cervino e sulla Dent d’Herens e sul sottostante territorio del Parco con i ben visibili laghi ed il rifugio Barbustel e tutte le cime che lo contornano; verso le altre direzioni lo sguardo può spaziare sulla val d’Ayas, la valle Centrale, la valle dell'Alleigne e la valle di Champorcher, la cui parte alta è dominata dalla Rosa dei Banchi.

Descrizione

Dalle paline sulla strada ci si incammina sul sentiero ben evidente che sale piuttosto ripido con qualche tornante nel bosco di conifere passando accanto ad una baita (1847m) situata su di un poggio erboso. Si supera una passerella di legno e si continua sulla sinistra di un torrentello arrivando in vista della baita di Gran Cort (1942m) situata poco sopra sull’altra sponda; poco più avanti si tralascia sulla destra un sentiero indicato da una palina (1974m) e, giunti ad un bivio che si incontra dopo una curva (1996m), si lascia il sentiero sulla sinistra per tagliare il pendio sotto una bassa bastionata rocciosa arrivando così in spazi più aperti dove, nelle vicinanze di una baita, si trova il Lago Muffé (2076m) e più oltre si vede, sulla sinistra dell’ampio colle, la cima triangolare meta dell’escursione. A sinistra della baita c’è un bivio ben segnalato con dei bolli gialli su di una pietra al quale si prosegue verso destra su lievi pendenze che ci portano ad un altro bivio (2231m) dove si svolta a destra e si taglia in leggera pendenza il pendio portandosi nei pressi del colle de la Croix dove ci sono un paio di ameni laghetti, che vale la pena visitare, e dove si incontra un grosso ometto di pietre (2295m); lasciata sulla sinistra il sentiero che prosegue verso il colle si continuano a traversare in leggera salita le pendici della montagna e, dopo essere passati per un tratto gradinato, si arriva ad una quota di 2398m dove, in corrispondenza di un paio di ometti, si stacca sulla sinistra una traccia di terriccio friabile. La si risale faticosamente su pendenze elevate arrivando ad una piccola spalla e successivamente, diminuendo di poco la pendenza, si tocca un’anticima ed in breve si raggiunge l’omino di pietre posto sulla vetta.

Galleria fotografica