Cima di Verchenca

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
9/09/2012
Quota di partenza: 
1 560 m
Quota di arrivo: 
2 872 m
Dislivello: 
1 312 m
Tempo di salita o complessivo*: 
3h45'
Tempo di discesa: 
2h45'

INTRODUZIONE
Semplicissima ascensione ai confini con l'escursionismo: la qualità del terreno - instabile e franoso - rendono necessarii istinto ed esperienza nella scelta del percorso e dei singoli passaggi. La causa di ciò è legata alle dismesse attività estrattive di queste cime: in zona si coltivavano 17 cave di pietra da costruzione e il ripetuto uso delle mine ha definitivamente destabilizzato le strutture sommitali (un intero pilastro di roccia è crollato nei primi anni '90 dal vicino Pizzo della Sancia). Molto ampio il panorama, esteso dalla piana di Bellinzona, ai monti dell'elvetica Val Calanca e a tutte le vette della Valle Spluga.

DESCRIZIONE
Dal piazzale di parcheggio 1560m si prosegue sulla pista forestale sbarrata (accesso consentito ai soli consorziati) e la si segue fin quasi al secondo - doppio - ponte (è possibile ed utile usare una scorciatoia sulla destra poco oltre un primo ponte). Alla sinistra della curva che precede i due ponti, una palina ("Valle della Sancia" e "Biv. Ca' Bianca") indica il sentiero da seguire: in breve si raggiungono le soprastanti baite di Morone 1860m e già si individua il proseguimento dell'itinerario. Dalle costruzioni si sale ad una sconnessa mulattiera che taglia il pendio di ontani e rododendri e si porta all'inizio del vastissimo ripiano superiore della valle della Sancia; mantenendosi sul bordo sinistro della valletta percorsa dal torrente, si raggiungono le costruzioni della presa d'acqua della condotta idroelettrica di Campodolcino. Si scende a guadare facilmente il largo corso d'acqua e, sull'altra riva, si ricerca un masso con indicazioni a vernice (nei pressi un picchetto verniciato bianco/rosso): si sceglie la direzione di sinistra e si percorre lungamente il pascolo sassoso del fondovalle. Iniziata le vera salita, fra dossi e vallette, si va ad avvicinarsi al Passo della Sancia 2580m, che si raggiunge da un poco in alto a sinistra: qui iniziano le segnalazioni svizzere e - soprattutto - un inedito sentiero alpinistico (segnali bianco/blu/bianco, senza traccia) in attraversata lungo questo tratto di confine. Si seguono questi segnali verso sinistra finchè, in alto a destra sulla cresta, non risulti visibile un traliccio di legno di una vecchia teleferica: si lasciano i segni e si sale a vista fin sul crinale, dove si raggiungono i resti di una cava 2750m. Resiste al tempo ancora una piccola costruzione aperta, solo per emergenza. Ormai sulla cresta - qui ancora molto ampia - si risalgono faticosamente gli accumuli di blocchi a monte della ex-cava, facendo attenzione ad evitare ampie spaccature del terreno - simili a crepacci ed altrettanto infide -. Scegliendo i passaggi più comodi, si mira ad una sorta di torre di massi impilati che si raggiunge da destra lungo un canalino verticale. A questo punto si è raggiunto il lungo crinale di vetta della Cima di Verchenca 2872m: oltre una curiosa spaccatura verticale a forma di trincea si scala una breve paretina (II) che porta al lastrone culminante.
Ritorno per la via di andata.